Simone Verdi Nato a: Broni (PV) Il: 12.07.1992 Nazionalità: italiana Altezza: 174 cm Peso: 64 kg Ruolo: attaccante-trequartista Club Scuola: Pol. Audax Travacò

Fin dalle prime apparizioni stagionali del Verona marchiato Cioffi era evidente come alla squadra servisse una buona dose di brio. Puoi costruire una squadra fisica fin che vuoi ma un giocatore di fantasia in grado di creare gioco è imprescindibile. Arrivati a fine mercato senza aver trovato soluzioni la scelta è stata quasi obbligata ma allo stesso tempo anche naturale e quasi scontata: Simone Verdi.

Oramai posto fuori rosa dal Torino dove Juric proprio non lo vedeva, reduce da un girone di ritorno di pieno rilancio a Salerno protagonista con 5 reti dell'inattesa salvezza granata, Simone Verdi è pronto per ricominciare a stupire a 30 anni suonati. Del suo talento se ne parla da quando era nelle giovanili del Milan. Tanti prestiti e tante speranze disattese, fino alla cessione a titolo definitivo al Bologna di Donadoni nel 2016. In quel Bologna trova la propria dimensione e si inserisce perfettamente in un contesto che lo valorizza al massimo, lui praticamente unico giocatore di estro in una squadra non particolarmente brillante dal punto di vista del gioco e con altrimenti pochi spunti offensivi. Le stagioni al Bologna lo portano in Nazionale e alla cessione al Napoli, dove però non riesce a trovare spazio. Da qui inizia la fase calante di Verdi.

Tocco di palla sopraffino, visione di gioco da fuoriclasse, tiro dalla distanza molto efficace, letale su calcio piazzato. Il tutto moltiplicato per due visto che Verdi è perfettamente ambidestro. Può fare con la sinistra esattamente quello che fa con la destra. Nella storia è rimasta la gara del Bologna contro il Crotone quando segna 2 calci di punizione, uno di destro e uno di sinistro: non si hanno precedenti in serie A. Così, lui può svariare tra centrocampo ed attacco, toccare di prima per chiudere un triangolo oppure fare spettacolari cambi di campo. Se schierato più arretrato sarà meno efficace in fase realizzativa ma potrà costruire gioco e innescare gli attaccanti o gli esterni con perfetti lanci lunghi o cross. Impossibile vederlo giocare esterno a centrocampo in questo Verona vista la serrata concorrenza e improbabile anche fargli fare la seconda punta con Henry perché sarebbe sprecato. Negli anni è anche migliorato in fase di copertura e francamente lo vediamo molto bene a cucire l'attacco con il centrocampo, magari dialogando a destra e a sinistra con gli esterni per poi ripiegare in fase difensiva cercando di far ripartire la squadra in velocità. Non parliamo poi dei calci piazzati dove non abbiamo specialisti da un'eternità.

Ci torna alla mente un altro grande incompreso del calcio italiano, Domenico Morfeo. Un tipo di giocatore che ha bisogno di sapere che la squadra gira attorno a lui per potersi esprimere al massimo e per esaltarsi.

Per Verdi l'obiettivo «grande squadra» è relegato al passato il che gioca nettamente a nostro favore. La speranza che quest'anno faccia bene e che possa restare a lungo a Verona potrebbe essere concreta.

Valeriano