Nato a: Conegliano (Tv)
Il: 21.04.1983
Nazionalità: italiana
Altezza: 179 cm
Peso: 75 kg
Ruolo: Centrocampista centrale
Palmares: 1 Coppa Italia (Napoli 2011-12), 1 Campionato Under 21 (Italia 2004), 1 Bronzo olimpico (Italia 2004), 1 Torneo Viareggio (Milan 2001)
Club Scuola: Milan
Nazionale: Under 21: 31 pres. 1 gol; Under 20: 5 pres. 1 gol; Under 19: 6 pres. 0 gol; Under 17: 9 pres. 0 gol; Under 15-16: 11 pres. 2 gol
«Rosa ampia? Meglio un giocatore in più che uno in meno. Avremo più scelte». Queste le parole usate da Sean Sogliano dopo la chiusura del calciomercato e se c'è un giocatore che risponde in pieno a questo diktat è Marco Donadel, colpo (?) dell'ultimora per i gialloblu.
I due anni di semi inattività da cui è reduce il neo-acquisto del Verona non hanno scoraggiato il ds Sogliano che anzi, dopo aver ottenuto il prestito secco con ingaggio a carico del Napoli, ha pensato bene di puntare forte su di lui e di gettarlo nella (folta) mischia dei giocatori a disposizione di Mandorlini.
Una bella scommessa perché il centrocampista di Conegliano dopo una carriera in continua e costante ascesa (debutto nella massima serie con il Milan a soli 18 anni; titolo Europeo Under 21 e bronzo olimpico nel 2004 con la Nazionale, dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili in azzurro; sette stagioni da protagonista nella Fiorentina spettacolo di Prandelli) ha visto interrompersi in maniera drastica la propria parabola agonistica, proprio sul più bello, una volta approdato nell'estate 2011 finalmente ad una big del campionato: il Napoli di De Laurentis.
In Campania Donadel viene presentato in pompa magna a fianco ad uno spumeggiante ADL in occhiale scuro e mosse da James Bond e con un contratto con i fiocchi (quadriennale da 1,1 milioni per 4 stagioni). Occhiali scuri che metaforicamente impediscono al presidente e ai suoi collaboratori di vedere la realtà: il «grande acquisto» è rotto e probabilmente non è un caso se una «vecchia volpe» come Pantaleo Corvino, ds della Fiorentina, se l'è lasciato sfuggire a parametro zero.
La realtà viene presto a galla: a settembre, a campionato appena iniziato, il muscolo retto femorale destro, che già aveva costretto Donadel ad uno stop di 4 mesi ad inizio 2007, si stira e mette fuori causa il centrocampista di Conegliano fino a dicembre. Il 12 gennaio 2012 nella partita di Coppa Italia contro il Cesena Mazzarri si fida a schierarlo nell'ultimo quarto d'ora; è un debutto in maglia azzurra positivo per la volontà messa in campo ma che rimane un fuoco di paglia. Qualche giorno dopo infatti Donadel si blocca di nuovo e convince i medici a spedirlo a Monaco di Baviera dove a marzo viene sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per ridurre lo strappo tendineo al solito retto femorale della coscia destra.
La prima stagione al Napoli finisce così, con soli 15 minuti giocati. L'estate successiva, tornato abile, Donadel ci dà dentro finendo sui giornali per le sessioni di allenamento interminabili (8-10 ore al giorno) con le quali cerca di rimettersi in forma.
Dal punto di vista fisico il recupero c'è, non invece sul piano atletico; il passo lento e compassato di Donadel è lontano anni luce dal modello di centrocampista aggressivo e perennemente in pressing richiesto da mister Mazzarri e così per Donadel le uniche occasioni di impiego si trovano in Coppa Italia e in Europa League dove il Napoli finisce per essere malinconicamente eliminato dai modesti avversari del Viktoria Pilzen (con un parziale di 0 a 5).
E' la goccia che fa traboccare il vaso. Addetti ai lavori e tifosi accusano Donadel di essere ormai un ex giocatore, lo chiamano ironicamente «top player» per un rapporto stipendio/minuti giocati che fa invidia anche a Lionel Messi (2,2 milioni in due stagioni per sole 4 partite di campionato!) e in estate arrivano addirittura a metterlo ironicamente in vendita sul sito Subito.it.
Bigon prova ad accontentarli e lo propone a mezza serie A. Ad inizio luglio sembra fatta per il Livorno ma, ironia della sorta, come succederà più avanti con Longo la trattativa sul più bello salta perché Donadel rifiuta volendo provare a convincere il nuovo mister Benitez a tenerlo in azzurro. Tentativo fallito. Dopo aver saltato l'Emirates Cup a causa di una distorsione alla caviglia, Benitez lo prova il 14 agosto in amichevole a Cesena facendolo giocare per tutti i 90 minuti. Finisce 1 a 0 per gli emiliani e Bigon capisce che è ora di rimettersi al cellulare per trovare una destinazione al biondo centrocampista.
Siamo ai giorni nostri. Dopo vari abboccamenti falliti con Atalanta e Bologna (entrambe ritiratesi perchè non convinte dello stato fisico del giocatore) l'affare va in porto sul gong con il Verona di Sogliano per la soddisfazione di tutte le parti in causa, in primis il procuratore D'Amico che in un colpo solo piazza lo piazza insieme a Rubin, altro «acciaccato».
Ora sarà compito di Mandorlini capire se questo giocatore che vanta un curriculum, va detto, di tutto rispetto (in campo internazionale 11 presenze e 0 gol Champions League, 25 presenze e 1 gol in Coppa Uefa/Europa League) può ancora ripetere le prestazioni di Firenze, dove per anni si è distinto per generosità, intelligenza tattica e qualità delle giocate o se invece come pensano a Napoli, abbia del tutto esaurito la fiammella agonistica e lo spunto dei tempi migliori.
Dal Dossier 2013-14:
Chi pensava che si trattasse solo di una cariatide ultra pagata (dal Napoli) arrivata qui a svernare è stato deluso. Nel momento più difficile della stagione, quando dovevamo ritrovare gli equilibri dopo la partenza di Jorginho, Donadel ha dimostrato di poterci ancora stare in serie A. Non è un fulmine e nemmeno una roccia però davanti alla difesa ha saputo dare il proprio contributo. Ha addirittura segnato il gol che ha scacciato la crisi delle quattro sconfitte consecutive con una incredibile botta dalla distanza. Per tutto l'insieme secondo noi è stato un campionato DISCRETO
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