Nato a: Campo Grande (Bra)
Il: 15.04.1988
Nazionalità: brasiliana
Altezza: 183 cm
Peso: 73 kg
Ruolo: Centrocampista sinistro, ala sinsitra
Club Scuola: Paulista (Bra)
Palmares: 1 promozione in serie A (Hellas Verona 2012-13)
Lo si è detto più volte: tra le principali cause della mancata promozione diretta in Serie A del Verona 2011-12 c'è stato sicuramente il calo di forma di Emil Hallfredsson. L'islandese dopo un girone di andata ed una prima parte del ritorno dal rendimento monstre, non avendo ricambi (per lui ben 3665 minuti totali giocati in stagione), è arrivato col fiato corto alle ultime 15 partite (più play-off) decisive e senza il suo apporto l'Hellas ha perso decisamente smalto e punti, specie in trasferta. Proprio per evitare di ritrovarsi in condizioni simili nella nuova stagione, il ds Sogliano ha individuato in Raphael Martinho il degno sostituto dell'islandese, che potrà garantire un ricambio all'altezza nel caso di una sua indisponibilità e minuti di riposo quando il calendario si farà troppo pressante.
Martinho, che è il diciottesimo brasiliano della storia dell'Hellas (una storia che ha avuto molti alti – vedi i vari Porta, Dirceu, Clerici, Adailton e gli attuali compagni di squadra Rafael e Jorginho - ma anche dolorosi bassi – basti citare Reinaldo, William o Babù), a dir la verità è un calciatore con caratteristiche in parte diverse rispetto all'islandese. Quasi ugualmente alto (1.83 cm contro gli 1.85 cm di Hallfredsson), il brasiliano è tuttavia meno potente (73 kg contro 83 kg) e si caratterizza per una maggiore rapidità che in parte può compensare sul piano del rendimento le minori capacità in interdizione. Martinho, da buon brasiliano (e come Emil), se la cava bene con il dribbling, dote che lo rende particolarmente pericoloso nelle percussioni sulla fascia sinistra, ed è dotato di un discreto tiro, anche se i numeri della sua carriera dimostrano una capacità di inserimento offensivo e di precisione del calcio ancora lontani da quelli dell'islandese. Tatticamente è il classico «volante» sudamericano, che può giocare sia da esterno sinistro di centrocampo che da esterno d'attacco e potrà quindi essere utilizzato all'occorrenza anche come preziosa pedina di ricambio per l'attacco a 3 di Mandorlini.
La storia di Martinho è abbastanza atipica. Nato nel 1988, inizia a giocare a calcio in una società del suo paese a 12 anni ed entra presto nelle giovanili dell'Atlético Paranaense. A quindici anni viene tesserato dal Paulista, dove rimane per quattro anni, prima di venire spedito in prestito al Votoraty (club si San Paolo), con cui conquista la promozione in Serie A-3 Campionato Paulista (il campionato dello stato brasiliano di San Paolo). Tornato alla casa madre, inizialmente non riesce a trovare continuità, ma con il passare del tempo convince il tecnico Wagner Lopes a schierarlo da esterno sinistro di centrocampo ed è in quella posizione di campo che Martinho conquista l'attenzione di importanti club brasiliani della serie A nazionale.
Nel Paulista del 2010, in particolare, gioca titolare in 6 partite e affronta squadre importanti del calibro di Corinthians, Palmeiras, Santos giocando contro avversari di blasone come Ronaldo e Robinho. Importantissimo il suo contributo in campo che porta il Paulista a vincere 4 partite e a pareggiarne 2: a spiccare è soprattutto la vittoria contro il Corinthians di Ronaldo il 23 marzo del 2010, con Martinho autore dell'assist per il gol vittoria. Da qui arriva l'interesse di importanti club brasiliani come l'Internacional di Porto Alegre ed il Santos, ma a notarlo è anche il Catania del ds Lo Monaco (uno dei massimi esperti in Italia del calcio sudamericano) che lo ingaggia ad un prezzo irrisorio (inferiore ai 50 mila euro) il 22 maggio 2010, acquisendo l'80% del cartellino e facendogli firmare un contratto quinquennale.
Martinho esordisce in Serie A ad ottobre, ed a novembre, in Coppa Italia contro il Brescia, realizza la sua prima rete in Italia. L'impatto con il calcio italiano, molto più veloce e muscolare, è buono: Martinho colleziona la sufficienza nelle difficili trasferte con Genoa, Palermo e Lazio ed ottiene un 6,5 nella gara casalinga contro la Juventus (nonostante la sconfitta per 1-3), guadagnagandosi così un posto stabile nell'11 allenato da Giampaolo sino al febbraio 2011, quando un infortunio al ginocchio (lussazione della rotula) ne determina anzitempo la fine della stagione (tornerà ad allenarsi a fine aprile senza più scendere in campo). Nell'estate 2011 passa in prestito al Cesena, fortemente voluto proprio da mister Giampaolo, passato nel frattempo alla squadra romagnola. La stagione dei bianconeri è disastrosa ed il brasiliano naufraga con il resto della squadra, collezionando un totale di 18 presenze (quasi tutte nella seconda parte della stagione), 1.127 minuti giocati (62 a gara), 1 assist ed una media-voto di 5,61.
Dimostratosi non ancora del tutto pronto per la massima serie, Martinho possiede tuttavia corsa e tecnica per fare molto bene nel campionato cadetto. A provarlo ci sono già il suo ottimo pre-campionato (impreziosito anche da un gol contro il Sud Tirol) e le due buone partite disputate da titolare (con la complicità dei problemi intestinali di Hallfredsson) contro l'Entella (83 minuti giocati) ed il Genoa (in campo per tutta la partita) in Coppa Italia. Martinho, in queste sue prime settimane di esperienza in gialloblu, ha inoltre impressionato per la maturità con cui ha saputo muoversi dentro e fuori dal campo. Mandorlini ed Hallfredsson, quest'anno, in caso di difficoltà potranno dormire sonni più tranquilli.
Dal Dossier 2012-13
Martinho è stato il vero asso nella manica di questo Verona. Un giocatore dalla facilità di corsa, di inserimento, di dribbling incredibili, almeno per questa categoria. Impiegabile invariabilmente come terzino, centrocampista e anche esterno d'attacco, la sua presenza in campo è sempre stata determinante dando al gioco della squadra quella imprevedibilità e quella velocità che spesso ha permesso di superare situazioni difficili. Sotto porta ha dimostrato anche di saperci fare e alla fine per lui sono ben 10 i gol. Il tutto considerando anche i due fastidiosi infortuni subiti che l'hanno tenuto lontano dal campo per molte gare e dai quali ha faticato non poco a riprendersi. Per il nostro Gareth Bale (senza punizioni) la stagione è stata OTTIMA
Dal Dossier 2013-14
Stagione per lui da dimenticare. Partiamo col dire che in serie B lui sulla fascia faceva il bello e il cattivo tempo, sia come terzino che come centrocampista che come esterno offensivo mentre in serie A gli spazi sono chiaramente ridotti e lui torna ad essere un giocatore nella media. La precaria condizione fisica che lo ha portato ad avere tanti piccoli stop durante il campionato ne ha minato le prestazioni. Martinho è un giocatore che deve giocare con continuità per entrare in forma ma la concorrenza è stata molto agguerrita e quando è stato chiamato in causa, soprattutto all'andata, solo in un paio di occasioni è stato determinante. Veramente a malincuore dobbiamo dargli INSUFFICIENTE
L'avventura di Martinho in gialloblu finisce a giugno del 2014 quando la metà del suo cartellino viene riscattata completamente dal Catania per circa 1 milione di euro.
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