Nato a: Palermo
Il: 31.01.1981
Nazionalità: italiana
Altezza: 176 cm
Peso: 70 kg
Ruolo: Centrocampista
Nazionale Under 21: 6 pres. 0 gol
Club Scuola: Palermo
Il Verona di Maddè esigeva di almeno un esterno di centrocampo di qualità, in grado di dare il cambio a Cassani e Dossena, gli unici in rosa in quei ruoli. Gibellini ha allora portato a Verona Salvatore Vicari, ingaggiato con la formula del prestito dalla Reggina. E' il giocatore adatto alle esigenze del nostro Hellas? E, soprattutto, ha le qualità per imporsi come titolare e diventare un elemento importante per la nostra squadra? L'andamento della sua carriera fino ad oggi può esserci d'aiuto nel tentare di formulare una risposta a questi quesiti.
Vicari nasce a Palermo il 31 gennaio 1981 e cresce nelle giovanili della squadra della sua città. A soli diciasette anni conquista un posto da titolare in prima squadra, disputando un ottimo torneo in C1, impreziosito da due gol. Il suo precoce talento attira l'attenzione della Reggina che lo acquista nell'estate 1999, con l'intento di farlo maturare nella formazione Primavera. E infatti nella sua prima stagione sullo Stretto, Vicari fa in tempo a giocare solo due spezzoni di partita in tutto il campionato, collezionando in una gara contro la Roma il debutto in Serie A. Anche la stagione successiva (2000-01) Vicari la inizia dalla •«Primavera•». La prima squadra però va malissimo, le contestazioni dei tifosi sono feroci, e così Colomba alla 12•° giiornata, quasi per disperazione, decide di buttarlo nella mischia. La Reggina, ultima in classifica con soli 4 punti, deve affrontare in casa il Vicenza, in una sfida che sa di ultima spiaggia. Una situazione, anche ambientale, certamente non facile per un dicianovenne ancora inesperto, ma Vicari stupisce tutti, sciorinando una prova eccellente e regalando al 75' a Brevi l'assist del gol della vittoria. Da quel momento Colomba non lo toglie più dalla squadra e Vicari ricambia al meglio la fiducia. Le sue volate lungo la fascia destra del centrocampo amaranto, favorite da una notevole velocità e una spiccata vocazione offensiva, colpiscono anche Claudio Gentile che inizia a convocarlo stabilmente nella nazionale Under21. In campionato poi la Reggina recupera posizioni su posizioni, arrivando incredibilmenete a giocarsi la salvezza proprio nello spareggio con l'Hellas. E' il momento migliore della carriera di Vicari (con un'eccellente media voto di 6,25 è, per la •«Gazzetta dello Sport•», il secondo miglior giocatore della sua squadra in quella stagione, dopo Taibi), ma proprio la doppia sfida con il Verona, che sancisce la retrocessione della Reggina in B, frena bruscamente la sua ascesa.
La serie cadetta, è noto, garantisce minore visibilità e Vicari, pur disputando un buon campionato, sempre da titolare e con tanto di promozione in Serie A finale, esce dal giro dell'Under21. Le sue prestazioni, inoltre, si rivelano meno brillanti del previsto, se è vero che al ritorno nella massima Serie, la Reggina anzichè confermarlo, a settembre lo manda in prestito al Messina. In Sicilia Vicari disputa un'altra buona stagione (6,06 la sua media voto a fine campionato), ma ancora una volta mancano gli acuti: le sue prestazioni sono sufficienti, ma troppo spesso si limitano al compitino. Siamo arrivati così alla stagione 2003-04, che Vicari inizia, sempe in prestito, all'Ascoli, finendo ben presto in panchina, anche per colpa di prestazioni poco convincenti (la sua media voto si aggira sul 5,75). L'ultima sua apparizione nel campionato cadetto risale ad inizio dicembre quando l'Ascoli sbancò il Bentegodi vincendo uno a zero. E proprio dal Bentegodi è destinata a ripartire la sua avventura, questa volta con la maglia gialloblu.
In definitiva Vicari è un centrocampista destro che nel tempo ha arretrato il suo raggio d'azione da ala pura a esterno in grado anche di difendere. Le sue doti migliori sono la velocità, una discreta precisione nei cross lunghi e una buona visione di gioco. Nel Verona giocherà a destra, magari dirottando Cassani sulla sinistra e Dossena in panchina. Molto dipenderà dalla sua capacità di ritrovare lo smalto degli esordi, un pò offuscato nelle ultime stagioni.
Stagione 2003-04
Quando era a Reggio sembrava destinato a una luminosa carriera. Poi si è ritrovato a fare panchina ad Ascoli. Perché? Le risposte le ha date lui stesso a Verona, dimostrandosi giocatore da compitino e niente più, finendo ben presto, ancora una volta, tra le riserve.
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