Nato a: Adzope (Civ)
Il: 17.12.1987
Nazionalità: ivoriana, Burkina Faso
Altezza: 174 cm
Peso: 71 kg
Ruolo: Terzino sinistro
Palmares: 2 promozioni in Serie B (Juve Stabia 2010/11, Ternana 2011/12), 1 Coppa Lega Pro (Juve Stabia 2010/11)
Club Scuola: Hellas Verona
Vanta una presenza con la nazionale maggiore del suo paese, nel 2009-10 è stato premiato come il calciatore più amato delle squadre valdarnesi ed aretine (Arezzo e Sangiovannese), è reduce da due annate consecutive da protagonista conclusesi ai play-off (l'ultima addirittura con l'inaspettata promozione in B della Juve Stabia) ed ha ben impressionato nelle prime uscite stagionali dei gialloblu. Stiamo parlando di Salif Dianda, il meno considerato tra i prestigiosi «cavalli di ritorno» del mercato 2011 (gli altri sono ovviamente Pugliese e Gomez), eppure in possesso di tutte le caratteristiche per ritagliarsi un ruolo non marginale nella prossima stagione dell'Hellas.
Dianda, per quanto possa essere fastidioso ricordarlo, rappresenta l'ultimo giocatore rimasto in gialloblu dalla disastrosa gestione Pastorello. Il suo approdo in terra scaligera risale infatti al 2006: all'epoca Salif aveva solo 18 anni. Nato in Costa d'Avorio nel 1987 da genitori del Burkina Faso, Salif cresce calciando palloni improvvisati nei polverosi campi d'Africa. Nel 2000, con la sua squadra della Costa d'Avorio, partecipa ad un torneo di calcio in Calabria composto da scuole calcio affiliate al Parma. Durante il torneo incontra Pasquale Florio che ne nota le capacità calcistiche e lo porta stabilmente in Italia, facendolo studiare e permettendogli di allenarsi e di provare a diventare un calciatore professionista. Nel 2004-2005 Dianda si allena con la Vibonese (squadra calabrese all'epoca in Serie D), che gli offre vitto, alloggio e lo aiuta ad ottenere il permesso di soggiorno. Compiuti i diciotto anni, Pasquale Florio, anziché fargli firmare un contratto con la Vibonese, porta Dianda a Verona offrendolo a Gianbattista e Andrea Pastorello. In riva all'Adige sostiene positivamente un provino e nell'estate 2006 firma con l'Hellas il suo primo contratto da professionista ed entra nella scuderia di calciatori sotto procura della P&P Pastorello and Partners SpA (che lo segue tuttora).
La stagione 2006-07 è quella della drammatica retrocessione del Verona maturata allo spareggio con lo Spezia; Dianda inizia con la formazione Primavera ma ben presto entra stabilmente a far parte della rosa della prima squadra, debuttando con Ficcadenti in sostituzione di Italiano ad inizio secondo tempo nella sconfitta interna per 0-1 del Verona con la Triestina. Nel gennaio 2007, con una situazione di classifica già in buona parte compromessa, l'Hellas viene affidato a Ventura e Dianda passa in prestito al Lugano, squadra di media classifica della seconda serie svizzera. Nella modesta formazione elvetica, gestita sempre da Pastorello, Dianda colleziona 10 presenze da titolare segnando 1 gol.
Rientrato a Verona, Dianda nel girone di andata scende in campo 7 volte in campionato e 3 nella coppa Italia di Serie C, dove realizza quella che finora è stata la sua unica rete in gialloblu, nella tutt'altro che prestigiosa trasferta vinta 1-0 contro il Mezzocorona. La prima stagione della squadra in C1 si rivela disastrosa e, quando a gennaio Dianda viene girato in prestito alla Vibonese (in C2), l'Hellas è ultimo in classifica. A Vibo Valentia Dianda gioca 10 partire da titolare e lascia il segno realizzando il gol decisivo nello spareggio play-out che garantisce la salvezza alla propria squadra (analogamente al Verona, che rimane in Prima Divisione grazie al gol allo scadere di Zeytulaev nei play-out con la Pro Patria).
Nel 2008-09, con il Verona di Remondina che chiude il campionato con un anonimo settimo posto, Dianda viene tenuto in naftalina per tutto l'anno, raccogliendo 4 presenze in campionato ed 1 Coppa Italia di Lega Pro (per un totale di soli 99 minuti giocati). Dianda ha compiuto i 21 anni, non può più considerarsi solamente un giovane di belle speranze, e si trova quindi ad un passaggio decisivo della propria carriera quando nell'estate del 2009 viene girato in prestito nella seconda divisione della Lega Pro alla Sangiovannese.Il giovane africano sfrutta benissimo l'occasione: nelle prime 2 gare di campionato colleziona 1 gol, 1 assist e si procura un rigore e ben presto diventa il miglior giocatore della squadra toscana. La stagione con la Sangiovannese è determinante anche per la maturazione tattica di Dianda: cresciuto come trequartista (ruolo ricoperto nelle sue apparizioni da capitano della Burkina Faso Under 20), Salif aveva leggermente arretrato il suo raggio d'azione nel corso dell'esperienza in gialloblu, diventando una sorta di jolly di centrocampo. In toscana invece Dianda si trasforma in un terzino di spinta, disciplinando le sue qualità offensive con un progressivo miglioramento nella fase di copertura. La stagione è un continuo crescendo che porta la Sangiovannese a giocarsi i play off (persi in semifinale con il San Marino), e Dianda a realizzare 3 gol in 30 partite ed a vincere il Sondaggio di Studio Stadio, promosso da Tv1 e GFi per votare il calciatore preferito tra le squadre valdarnesi e aretine.
Nell'estate 2010 Dianda finisce ancora in prestito alla neo-promossa Juve Stabia, nel girone B della Lega Pro. La squadra inizia il campionato con l'obiettivo salvezza ma a fine andata si trova a metà classifica, ad un solo punto dai play-off. Dianda viene utilizzato poco e solo a partire dal 2011 riesce a trovare più spazio diventando nel girone di ritorno un punto fermo dell'11 titolare. Non casualmente, al maggior minutaggio di Dianda coincide una progressiva ascesa della Juve Stabia, che nel girone di ritorno colleziona ben 31 punti (1 solo in meno del Verona di Mandorlini) e raggiunge il 5° posto finale e la vittoria ai play-off (sconfitti il Benevento e l'Atletico Roma). Come ciliegina sulla torta di una stagione da incorniciare nel frattempo la Juve Stabia si era regalata (nel mese di aprile) anche la Coppa Italia di Lega Pro, battendo il Carpi in una doppia finale giocata per tutti i 180 minuti da Dianda.
Rientrato a Verona con una promozione in B che anche lui si è guadagnato sul campo, e dopo aver disputato un girone di ritorno che lo ha segnalato come uno dei migliori terzini del suo girone, Dianda si appresta a vivere la stagione 2011-12 con il ruolo di alternativa di lusso del titolare Cangi. Abituato a giostare su tutta la fascia sinistra, Dianda è ambidestro e potrà essere all'occasione impiegato anche sul lato opposto del campo. Ad oggi si tratta insomma di un importante jolly a disposizione di Mandorlini; chissà che con il tempo non possa diventare qualcosa di più.
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