Nato a: Osijek (Cro)
Il: 13.05.1970
Nazionalità: croato
Altezza: 184 cm
Peso: 81 kg
Ruolo: Attaccante
Club Scuola: Osijek (Cro)
Nazionale: 8 pres. 0 gol
Robert Spehar è stato indubbiamente una delle più grandi delusioni degli ultimi anni. La società su di lui aveva investito parecchio (più di 5 miliardi) e lo stesso Prandelli era intenzionato a farlo diventare il perno del reparto offensivo, che, ricco di giocatori leggeri (Adailton e Cammarata), necessitava di una punta centrale forte fisicamente. Qualcosa però impedì la sua esplosione e la sua avventura gialloblù terminò in un triste pomeriggio di gennaio quando venne ceduto allo Sporting Lisbona. Tre sole furono le presenze e 0 i gol segnati. Ma quali furono le cause di questo fallimento? La •«broccaggine•» di Spehar o la sfortuna? Forse un lieve riassunto della sua carriera ci può aiutare a capire.
Robert debutta a 20 anni nella massima serie croata con la squadra della sua città. Il ragazzo è ancora acerbo e nonostante alcune buone prestazioni, non riesce ad incidere sotto porta (1 solo gol). L'anno successivo va decisamente meglio e si segnala come uno degli attaccanti più promettenti del campionato croato. Tuttavia gli infortuni, che lo colpiscono frequentemente, gli impediscono di giocare con continuità e ne limitano il rendimento. Quando finalmente riesce a disputare due stagioni di fila senza problemi fisici, Spehar raggiunge medie gol straordinarie: 42 gol in 58 partite che lo fanno conoscere anche al di fuori dei confini croati.
Nel 1995 passa al Club Breugge, blasonata squadra belga dove Spehar fa ancora meglio mettendo a segno addirittura 40 gol in 50 partite. Il Monaco, alla ricerca di un attaccante valido da affiancare al nigeriano Ikpeba e alle promesse Trezeguet ed Henry, individua nel croato la soluzione ideale e così Robert si trasferisce in Francia. In un ambiente più competitivo e ricco di alternative in attacco, Spehar finisce per fare molta panchina divenendo centravanti di scorta messo ijn campo solo nei minuti finali. Questo ruolo gli sta stretto e, nonostante qualche soddisfazione (come il gol alla Juve nella semifinale di Champions League), decide dopo due anni di lasciare i monegaschi alla ricerca di un club che lo possa far giocare con continuità.
E' così che Spehar arriva a Verona dove questa continuità tanto desiderata non riuscirà mai a trovarla, ancora una volta per problemi fisici (pubalgia). Prandelli gli concede un paio di occasioni ma il croato non convince. Dotato ancora di una discreta considerazione internazionale viene spedito allo Sporting Lisbona dove continua a non giocare a causa della fastidiosissima pubalgia di cui soffre cronicamente. Solo all'inizio del 2001 Robert riesce a trovare condizioni fisiche accettabili e torna così a riassaporare prima il piacere della gara poi quello del gol. Sì perché Spehar, dopo un paio di partite di ambientamento, torna a segnare come una volta conquistandosi il posto di titolare. Il resto è attualità: lo Sporting Lisbona, deluso per l'ultima negativa annata, per rilanciarsi decide di acquistare Mario Jardel e nell'operazione inserisce Mbo Mpenza e Robert Spehar che passano così al Galatasaray. Dove il croato sta vivendo una nuova difficile avventura sperando che, per una volta, gli infortuni lo lascino in pace.
Stagione 2003-04
Entrato nell'immaginario dei tifosi del Verona come il più grande bidone della gestione Pastorello, Robert Spehar gode invece nella sua Osijek di una stima smisurata. Basti pensare che nel sito ufficiale della squadra croata figura tra le leggende del club (insieme a Bjelica e Suker). Ma Spehar, da poco trentaquattrenne, se la cava ancora egregiamente anche sul campo, tanto che, udite udite, quest'anno con 29 partite e 17 gol è stato il capocannoniere del campionato croato, fornendo un apporto decisivo per il buon 5•° posto finale della sua squadra.
Stagione 2004-05
Ricordato non certo in maniera lusinghiera dai tifosi gialloblu per i suoi 4 spezzoni di gara col Verona di Prandelli, Spehar in questi ultimi 5 anni ha girovagato in vari campionati, trovando con continuità la via del gol (nonostante i soliti numerosi infortuni). E così dopo lo Sporting in Portogallo (11 presenze e 5 gol), il Galatasaray in Turchia (1/0), lo Standard Liegi in Belgio (10/3), e l'ottimo rientro in patria all'Osijek (39/22), nell'estate 2004 Spehar è finito addirittura nell'Omonia Nicosia. A Cipro il croato ha giocato 7 partite segnando 3 gol nella prima parte di stagione. Poi più nessuna presenza. A 35 anni è forse arrivato il momento del ritiro.
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