Nato a:Canelones (Uru)
Il: 13.12.1912
Morto a: -
Il: -
Nazionalità: uruguaiano
Altezza: 170 cm
Peso: - kg
Ruolo: Centravanti
Club scuola: Penarol (Uru)
Nazionale: -
Palmares: 2 campionati uruguaiani (Penarol 1932, 1935)
E' stato il terzo straniero a giungere a Verona dopo lo svizzero Liniger (1912-15) e il bomber italo-brasiliano Porta (1913-30), e in riva all'Adige, pur rimanendo una sola stagione (1938-39), ha saputo lasciare un segno importante. Oliviero Icardi, attaccante uruguaiano dal fisico ridotto (era alto 1,70), faceva dell'agilità e del senso del gol le sue doti più importanti.
Nato a Canelones in Uruguay, ma di evidenti origini italiane, Icardi crebbe calcisticamente nel Penarol di Montevideo, la squadra più blasonata del suo paese, con la quale si tolse la soddisfazione di vincere 2 scudetti, nel 1932 e nel 1935. Scovato dal Palermo in occasione di quest'ultimo trionfo, fu portato subito nella massima serie italiana, dove faticò parecchio a trovare spazio nell'attacco della formazione rosanero, retrocessa in B a fine campionato. Le cose andarono meglio nella stagione successiva in Serie B, tanto che nell'estate 1937 fu chiamato chiamata al Bari in Serie A. Fu un semplice tocca e fuga visto che Icardi rimase in Puglia solo fino a novembre (segnando comunque un gol) prima di essere spedito in C alla Salernitana.
Ed è con questo curriculum di promozioni e bocciature che Icardi venne ingaggiato nell'estate del 1938 dall'Hellas Verona. I dirigenti, alla ricerca di un attaccante, lo scelsero forse anche per la sua provenienza esotica, capace da sola di suscitre l'interesse e l'entusiasmo dei tifosi.
E, convinta o meno che fosse la sua scelta, Icardi non deluse, vivendo a Verona la sua stagione migliore. Non giocò moltissimo (alla fine, tra acciacchi vari, furono solo 18 le sue presenze, a fronte delle 34 giornate totali) ma trovò lo stesso il tempo di segnare ben 10 gol, 2 dei quali nella sua partita migliore, guarda caso contro il «suo» Palermo. Era il 30 ottobre 1938 (settima giornata) e la gara finì 2-0, doppietta di Icardi (in rete al 65' e all'80'): la legge dell'ex valeva anche allora. Ma in generale tutto il suo girone d'andata fu estremamente positivo, tanto da segnalarsi come il giocatore di maggiore spicco dell'Hellas.
Poi, alla prima gara di ritorno (era il 5 febbraio 1939) un brutto infortunio lo mise fuori causa, tenendolo lontan dai campi per 3 lunghi mesi. Al rientro, Icardi seppe lasciare ancora il segno con una splendida tripletta in Verona-Casale 7-0. Fu questa la sua ultima impresa con la maglia gialloblu: rimasto a secco nelle successive 3 gare, se ne tornò in estate al Palermo.
Rimase in Italia ancora per due stagioni, la prima appunto in rosanero nella serie cadetta e la successiva di nuovo alla Salernitana in C. Nel 1941, con i venti di guerra che incominciavano ad imperversare anche in Italia, lasciò l'Italia, chiudendo così a nemmeno trentanni la sua parabola nel calcio che conta.
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