Nato a: Parigi
Il: 09.03.1992
Nazionalità: francese, marocchina
Altezza: 172 cm
Peso: 62 kg
Ruolo: Centrocampista
Club Scuola: Rennes
Quando giunse a Verona, da poco 19enne nel luglio del 2010, la stampa locale lo presentò addirittura come il nuovo Nasri, riprendendo un pò acriticamente le voci che così sembravano accreditarlo in terra francese. Cresciuto nel Rennes e messosi in luce in particolare in un'edizione della Coppa Gambardella (l'equivalente del nostro Torneo Viareggio), Khadrejnane non aveva rinnovato il contratto in scadenza nel 2010 per un disaccordo tra le parti: mentre il Rennes offriva un biennale, l'agente ed il calciatore “spingevano” per un triennale. Da qui gli screzi che sfociarono nella liberazione del calciatore a parametro zero: l'Hellas Verona dovette comunque pagare la bellezza di 500 mila € per l'indennizzo-formazione al club francese.
I tifosi gialloblu che lo videro all'opera a Fosse lo presero subito in simpatia, più che per le qualità messe in mostra in campo (non particolarmente evidenti), per il suo nome impronunciabile (ed assonante con la parola veronese «cadrega» - ossia sedia - con cui venne ribatezzato). Dopo un iniziale problema con l'ottenimento del transfert, ad inizio ottobre il giovane franco-marocchino ottenne finalmente la possibilità di giocare anche con la prima squadra (aveva nel frattempo debuttato nella Beretti): l'occasione arrivò il 20 ottobre 2010, quando il Verona di Giannini, imbottito di giovani, subì al Bentegodi una storica (ed umiliante) sconfitta per 5-2 dalla Sambonifacese. Inutile sottolineare il fatto che Khadrejnane non brillò in quella gara. Eppure, nonostante un avvio tutt'altro che incoraggiante con la maglia gialloblu, nel gennaio 2011 tornarono a farsi sentire voci di mercato che vedevano niente meno che alcuni dei principali club europei (Napoli, Milan ed addirittura il Barcellona) interessati (chissà perchè poi) al giovane gialloblu. Gibellini intervenne allora per precisare che, in realtà, all'Hellas non era pervenuta alcuna richiesta e che Khadrejnane era un giovane su cui il Verona puntava molto per il futuro, con l'obiettivo di valorizzarlo a dovere.
Come siano poi andate le cose è rimasto poi nel dubbio. Di sicuro c'era che il franco-marocchino, da un certo momento in poi, a Verona non si è più visto e che la sua scomparsa non era per nulla da associare al passaggio ad una grande squadra, dal momento che del suo nome non era rimasta alcuna traccia su tutti i principali siti internet dedicati al calcio internazionale.
«Che fine ha fatto Cadrega?» è diventata così una domanda ricorrente per i tifosi gialloblu (quelli più «malati», si intende, dal momento che la questione non è proprio di quelle epocali), una domanda fino ad oggi senza possibilità di risposta. Diciamo fino ad oggi perchè, all'indomani del suo ventunesimo compleanno, Hellastory è finalmente riuscito a scovare l'ultima destinazione del franco-marocchino ed a rintracciare addirittura un'intervista da lui rilasciata ad un quotidiano locale di Alencon, cittadina di 30 mila abitanti della Normandia, dove Hachim è tornato a giocare a calcio assieme ai suoi fratelli.
Nell'intervista Khadrejnane, che si prepara a debuttare nel girone della bassa Normandia della quinta divisione francese (corrispondente ai nostri Dilettanti), parla soprattutto della sua esperienza a Verona. Ve la riportiamo quindi integralmente.
Perché hai firmato con l'US Alençon nel mese di gennaio?
Lo scorso anno ero rimasto completamente fermo ed al di fuori di ogni competizione. L'ultima esperienza risaliva all'Hellas Verona, squadra italiana che militava all'epoca nella locale Serie C. Mi sono finalmente tesserato con l'US Alençon dal 31 gennaio 2013. La presenza dei miei fratelli (Anwar e Jawad) mi ha aiutato a firmare qui per ripartire. Sono tornato alle competizioni in questo fine settimana, con la squadra delle riserve (sconfitta 0-2contro il Pointe Hague). Anche se mi sono allenato Mondeville per due mesi, alla fine del 2012, penso che ci vorranno altre tre settimane per essere al 100%.
Puoi raccontarci come avvenne il tuo trasferimento all'Hellas Verona?
Ho iniziato al PTT d'Argentan, prima di andare al Rennes dove ho trascorso quattro anni (2006-2010). Nel giugno 2010, la Stade Rennais mi offì un contratto di apprendistato per due anni, ma decisi di tentare la fortuna all'estero, su raccomandazione del mio agente. Restare in Francia sarebbe stato sicuramente più facile. Dopo di che, devo riconoscere che all'epoca fui mal consigliato.
Cosa ricordi di questa avventura italiana?
A Verona ci sono due squadre: il Chievo e l'Hellas. L'Hellas, che in passato ha vinto anche uno scudetto, è il club n°1. In Italia dicono che il calcio è una religione ed è vero. Agli allenamenti, che erano molto duri, c'era un sacco di gente e quasi 15.000 persone venivano regolarmente a seguire le partite allo stadio.
Perché hai lasciato?
Ho passato un anno e mezzo. In un primo momento è andata bene, l'atmosfera era buona. Ho apprezzato il gruppo. Sono riuscito a imparare l'italiano, stando a contatto con gli altri e grazie al dizionario! Ho potuto disputare una partita di Coppa Italia, ho fatto diverse panchine in campionato, ma ho giocato soprattutto con i giovani. Poi, dopo sei mesi, mi sono fatto male alla caviglia e c'è stato un cambio dell'allenatore: Mandorlini è succeduto a Giannini. E' così iniziata la sofferenza e senza che lo volessi la situazione si è via via deteriorata. Ho lasciato il club perché tutto è diventato troppo complicato (compresi i ritardi di pagamento, ndr).
Pensi ancora ad una carriera?
L'anno 2012 è stato difficile, ma non ho ancora rinunciato. Mentalmente, questa esperienza all'estero oggi mi aiuta. L'unico obiettivo che mi ero prefissato è quello di trovare il mio livello e le mie condizioni fisiche. La possibilità di una carriera da professionista, ovviamente, rimane ancora in un angolo della mia testa...
Intervista tratta dal sito: http://www.alencon.maville.com/sport/detail_-Hakim-Khadrejnane-reve-d-un-nouveau-depart_fil-2296566_actu.Htm.
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