|
Giuliano Musiello
Nato a: Torviscosa (UD)
Il: 12.01.1954
Nazionalità: italiana
Altezza: 182 cm
Peso: 80 kg
Ruolo: Ala
Club Scuola: Spal
|
«...dribbla Causio che passa a Tardelli, Musiello, Antognoni, Zaccarelli...»
Giuliano Musiello resterà probabilmente più celebre per essere finito nella canzone Nuntereggae più di Rino Gaetano che per le sue imprese sul campo da calcio. I numeri della sua carriera sono quelli di un attaccante non molto prolifico in serie A (15 gol in 100 partite), ma più adatto alla serie B, dove ha uno score di 32 reti in 130 partite, e dove è stato capocannoniere nella stagione 1975-76 con la maglia dell'Avellino.
Eppure, a inizio carriera, Musiello sembrava un predestinato. Cresce nella Spal, dove si mette in mostra giovanissimo in serie C, poi il grande salto: nel 1972-73 è in serie A con l'Atalanta del grande ex gialloblu Giancarlo Savoia. Esordisce in serie A alla sesta giornata, il 12 novembre 1972, a 18 anni, e mette a segno le rete che decide Atalanta – Torino, infilando Castellini con un colpo di testa al minuto 86. Quell'anno, nonostante 25 presenze complessive, andrà a segno soltanto un'altra volta, e proprio contro il Verona. Il 18 febbraio 1973 un suo gol porta in vantaggio l'Atalanta al Bentegodi; finirà 1-1 con il pareggio di Zigoni.
A fine stagione l'Atalanta retrocede in serie B, ma sul ragazzone friulano ha messo gli occhi la Juventus. Durante il ritiro bianconero, concede un'intervista ad Alberto Refrigeri di Hurrà Juventus, che racconta il suo hobby per la pesca e lo descrive con un po' di enfasi «.. fisico sodo, ben fatto, proporzionato; sguardo simpatico, intelligente; educato e compito, forse un tantino diffidente». A 19 anni è la grande occasione per affermarsi nel calcio ma deve fare i conti con una rosa di tutto rispetto: Causio, Bettega, Anastasi nonché Josè Altafini a fine carriera. Musiello dovrà accontentarsi di giocare solo in Coppa Italia, ma non avrà mai spazio in campionato, dove Vicpalek non può permettersi esperimenti nel tentativo di contendere lo scudetto alla Lazio.
Musiello torna a Bergamo, ma stavolta è serie B; nel mercato di riparazione del 1975 lo vuole Scibilia all'Avellino, dove vive la sua miglior stagione e con 18 reti è capocannoniere del torneo insieme a Roberto Pruzzo del Genoa. Il premio Chevron per miglior marcatore della cadetteria va a Musiello perché ha giocato meno partite di Pruzzo. La buona stagione in B gli vale una nuova chiamata in serie A: stavolta è la Roma a ingaggiarlo. A Roma gioca due discrete stagioni ma non convince appieno; qualcuno fra i dirigenti giallorossi deve pensare che, nell'estate del 1976, hanno puntato sul bomber di B sbagliato, e così finisce al Genoa in cambio di Pruzzo. E dal Genoa lo preleva Garonzi, a ottobre del 1978, per cercare di completare l'organico a disposizione di Mascalaito. La prima vittoria gialloblu della stagione 1978-79 arriva solo alla decima giornata, contro il Bologna, e il gol partita è di Musiello, che si ripete anche la domenica dopo a Catanzaro, dove finirà 1-1. Sembra il prologo di una stagione scoppiettante, invece, anche per gli evidenti limiti della squadra che non è in grado di dare molto sostegno alle punte, Musiello non segna più fino alla 24ma giornata, quando il Verona centra la seconda e ultima vittoria del campionato contro la Lazio. Tutto qui: 21 presenze, 3 reti, e nessun rimpianto quando torna al Genoa. Anni dopo, a Raffaele Tomelleri per le Figurine Gialloblu, Giuliano Musiello racconta che a un certo punto Chiappella gli preferirì D'Ottavio perché la società aveva imposto di valorizzare i giovani di proprietà. La storia racconta invece di un Musiello titolare in 6 delle 10 partite consecutive senza segnare reti del Verona, più 82 minuti a Pescara contro il Napoli quando subentrò già al minuto 8 per sostituire Bergamaschi. Era inevitabile che Chiappella le provasse tutte, ma da qui a dire che la società ha fatto harakiri lasciandolo fuori ce ne passa. Musiello fa in tempo a disputare, il 13 maggio 1979, nello 0-0 contro il Napoli, la sua 100ma presenza in serie A. Sarà anche l'ultima, perché da qui in avanti per lui ci sarà spazio solo in B, fino all'abbandono del calcio professionistico. A fine carriera lo ritroviamo, nella stagione 1984-85, nel Ravenna che vince il campionato di Interregionale, insieme al portiere Sergio Girardi di cui abbiamo parlato nello speciale sui veronesi in serie A.
Carriera in Campionato:
Stagione |
Squadra |
Serie |
Presenze |
Reti |
1970-71 | Spal | C | 7 | 2 |
1971-72 | Spal | C | 17 | 6 |
1972-73 | Atalanta | A | 25 | 2 |
1973-74 | Juventus | A | - | - |
1974-75 | Atalanta | B | 32 | 6 |
1975-76 | Atalanta | B | - | - |
1975-76 | Avellino | B | 32 | 18 |
1976-77 | Roma | A | 29 | 7 |
1977-78 | Roma | A | 25 | 3 |
1978-79 | Genoa | B | 4 | - |
1978-79 | Verona | A | 21 | 3 |
1979-80 | Genoa | B | 25 | 4 |
1980-81 | Foggia | B | 17 | 1 |
1981-82 | Foggia | B | 20 | 3 |
I dati sono aggiornati al 7 aprile 2016