Nato a: Serramazzoni (Mo)
Il: 05.06.1940
Nazionalità: italiana
Altezza: 185 cm
Peso: 79 kg
Ruolo: Centravanti
Palmares: 1 promozione in Serie A (Hellas Verona 1967-68), 1 Coppa Italia (Torino 1970-71)
Club Scuola: Lazio
Uno dei giocatori a cui i veronesi sono stati più affezionati in assoluto, uno di quei calciatori che stanno di diritto nell'olimpo del calcio gialloblu. Gianni Bui, modenese di Serramazzoni, era uno dei leader di quel bel Verona che tornava ad affacciarsi alla serie A nel lungo ciclo di Garonzi.
Arrivò a Verona nell'estate 1967 e formò con Nuti una grandissima coppia d'attacco. Quell'anno siglò 12 reti e trascinò la squadra alla storica promozione in A. La sua conferma avvenne nei due anni successivi dove fece sfracelli a fianco con Traspedini prima e con Clerici poi.
Atleta dall'altezza imponente per gli standard d'epoca, faceva del gioco aereo la sua arma migliore. Le movenze erano sempre eleganti, la tecnica era raffinata ed era in possesso di un superbo tocco di palla e di una gran botta da lontano. Non solo segnava tante reti ma tante ne faceva segnare. In compagnia di Penzo ha mantenuto fino al 2015, fino cioè all'avvento di Luca Toni, il record di gol segnati in serie A con la maglia del Verona: 15 reti. Oppure 16, visto che a Vicenza non gli venne assegnato il gol a causa di un vicentino che deviò sulla linea di porta.
Il suo gol in rovesciata da posizione angolatissima contro la Roma rimane nella storia per la sua pregevolezza tecnica mentre un'altra impresa che ci ha fatto solo sfiorare è la vittoria a San Siro contro l'Inter nel 1969 quando a pochi minuti dalla fine non ebbe la freddezza sufficiente per segnare il rigore vincente. Ma il fatto più importante, che presenta anche il Bui-uomo, di quella sfortunata giornata è la sua presenza eccezionalmente la sera stessa di quella partita alla Domenica Sportiva per chiedere scusa ai tifosi per quell'errore.
Dopo Verona, la carriera di Bui prosegue con buon profitto a Torino dove anche lì lascia un ottimo ricordo nei tifosi, come del resto in tutte le piazze in cui ha giocato. Per lui l'esperienza di Verona resta la migliore perché ha rappresentato anche un riscatto personale dopo diversi problemi fisici che sembravano potessero minarne il fisico. Smessa la carriera di calciatore è diventato allenatore a livello professionistico, dedicandosi soprattutto alla cura dei più giovani anche in ambito federale.
Un campione a tutto tondo, bravo e serio, inserito in un epoca in cui il calcio veronese stava fiorendo.
HELLASTORY.net è online dall'11 maggio 2001
( 8668 giorni)
Ogni contenuto è liberamente riproducibile con l'obbligo di citare la fonte. Per qualunque informazione contattateci.
Leggi la nostra Informativa Privacy.
[hellastory.net] - {ts '2025-02-01 05:48:10'} - {ts '2025-02-01 12:48:10'} [browser]