Nato a: Padova (PD)
Il: 11.09.1972
Altezza: 185 cm
Peso: 82 kg
Ruolo: Centravanti
Club scuola: Padova
In Nazionale: Under 21: 4 pres. 0 gol (debutto 26/9/1990)
Palmares: 2 promozioni in A (Padova 1993-94, Venezia 2000-01)
Oggi siede su una panchina, quella dell'Albignasego Calcio, prima categoria del Veneto, ieri s'innalzava nelle aree di rigore. Oggi allena, ieri era allenato, oggi se ripensiamo alla sua carriera, troviamo un bomber antipatico per le difese, simpaticissimo per il proprio reparto offensivo che nobilitava con gemme preziose. Svelato l'arcano, neanche troppo difficile, uno di quelli che rendeva scura la bile a molti marcatori, tre!due!uno... « L'uomo in due maglie» di oggi è Pippo Maniero, nato a Legnaro, l'11 settembre del 1972, che alla sua maniera ha segnato in tutto lo Stivale.
A Padova vive le giovanili e sono giovanili d'oro, vera fucina di futuri talenti, come Di Livio e Del Piero. L'esordio in serie A arriva con i colori della Dea Atalanta, diciotto anni compiuti da due mesi, contro il Milan, Frosio lo getta nella mischia al minuto numero 64, lui passa una mezzoretta più che a cercar di segnare a contemplare il Cigno di Utrecht Marco Van Basten, (già andato in rete in quella gara) e che non ha mai smesso di ammirare. Per il primo gol nella massima serie bisogna attenderlo con la maglia dei bianconeri ascolani in un Ascoli-Bari del campionato 1991-92; la giovane punta è lesta sotto porta a ricevere un assist di Zaini e a trasformarlo in gol. Giusto i primi passi nel calcio dei mille riflettori, per tornare nella sua Padova e riportarla in massima serie, impresa che avviene nel 1994 e che alla sesta giornata del massimo torneo nel nuovo campionato, riserva subito una lieta sorpresa per i patavini: 2 a 0 in casa contro il Milan degli Invincibili, non proprio cosa da tutti i giorni, Maniero è in campo, anche se quel giorno di gloria patavina, in gol vano due difensori, l'americano Lalas e l'italiano Gabrieli. Per Pippo arriveranno 9 centri, che gli valsero la chiamata della Sampdoria. In Liguria mete insieme 25 presenze e 6 gol.
Il suo viaggio prosegue nella romantica Verona, dove dal balcone di Romeo e Giulietta, pardon del gol, realizza 12 centri, in 33 gare. Un anno in gialloblù-Verona, anticamera per l'anno in gialloblù-Parma. Dagli scaligeri al ducato, il passo è breve, ma per Pippo-gol cambia tutto. Arriva in una squadra che è all'apice dell'appeal, dopo aver raggiunto l'anno prima, l'approdo alla Champions. Maniero nel Ducato ci resta pochi mesi (giocando 6 partite in Champions), come rincalzo di lusso del lusso del tandem Chiesa-Crespo. Dopo 10 partite e 4 gol, tra i quali uno in una combattuta Parma-Atalanta, (con l'altra rete crociata ad opera di Pietro Strada e doppietta atalantina di un altro bomber, ben conosciuto e più amato di Maniero alle nostre latitudini, Cristiano Lucarelli!) ed uno scarso utilizzo, su di lui c'è il Milan, che lo prende a gennaio (pagando 10 miliardi!). Anche con i rossoneri però non sfonda ed allora torna, dopo aver appena gustato due grandi club come il Parma e il Milan, a tingersi delle genuine cucciolate dei gol in provincia; a Venezia ci resta per quattro anni, uno in B. In Laguna trova la continuità delle presenze, alla fine saranno 116, e dei gol, 54. Pippo gira come una trottola impazzita di gol, eccolo a Palermo, quindi a Brescia e poi a Torino.
A 33 anni, i Rangers di Glasgow lo prendono, ma lui dopo sette non convocazioni consecutive con un solo gettone per Inter-Rangers di Champions, ma in tribuna, improvvisamente cambia binario e torna in Italia, nella squadra meno conosciuta fin lì del suo iter: la Piovese di Piove di Sacco, in provincia di Padova, che porta dall'Eccellenza alla serie D. Il gol forse più bello della sua carriera, che si è chiusa con la Legnarese, formazione di Legnaro, dove è nato, e dove tutto era cominciato. La favola-reale di Pippo Maniero, perché un cognome così, prima di venire alla ribalta grazie all'attuale punta del Pescara che di nome fa Riccardo, seguiva il nome Filippo, ed ha vestito anche i colori di Verona e Parma. Si, il pedigree per essere «Un uomo in due maglie» odierno, c'è.
Fonte: www.stadiotardini.it. Articolo del 7.03.2014
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