Nato a: Cagliari (Ca)
Il: 21.09.1991
Nazionalità: italiana
Altezza: 172 cm
Peso: 70 kg
Ruolo: Attaccante Club Scuola: Ferrini Quartu (Ca)
Si dice che l'occasione faccia l'uomo ladro. Daniele Ragatzu in condizioni normali di mercato forse non sarebbe stata una prima scelta per Sogliano ma considerato che il giocatore era svincolato e l'ingaggio è contenuto perché non prenderlo? Due stagioni e mezza di contratto, fino a giugno 2015 per un giocatore classe 1991, quindi ancora molto giovane e quel che è meglio, per un giocatore che ha un grande potenziale ancora inespresso.
Il giovane Daniele proviene dalle giovanili del Cagliari ed il suo nome oramai circola da molto tempo nell'ambiente. La sua storia da professionista comincia quando debutta a 17 anni in serie A nel Cagliari di Allegri. Il gioiellino viene letteralmente cullato da Cellino nelle tre stagioni successive, dandogli via via sempre più spazio con l'obiettivo di far crescere quello che sembra il giocatore dal talento più cristallino mai visto a Cagliari. Qualche eccesso caratteriale un po' lo frena, ma è anche vero che il ragazzo è ancora giovane ed essere un po' sanguigno non guasta. Nella stagione scorsa arriva il prestito in serie B, al Gubbio, e le condizioni per la consacrazione definitiva di Ragatzu c'erano tutte anche perché gli umbri stavano creando una squadra giovane e interessante. Un'inversione repentina di rotta ha fatto poi virare la società guidata da Simoni verso giocatori più attempati lasciando poco spazio a quelli con meno esperienza. Ragatzu, è uno di questi e alla fine il suo tabellino indica 28 presenze ma solo 4 per tutti i 90 minuti entrando per ben 19 volte a partita iniziata. Praticamente nessuna differenza con quello che succedeva quando giocava a Cagliari, in serie A. Una sola rete per lui nella vittoria eugubina contro la Nocerina.
Sostanzialmente si può parlare di un stagione sprecata per Ragatzu che avrebbe avuto invece tanto bisogno di giocare. Arriva il patatrac quando in estate il Cagliari cerca di trovargli una nuova sistemazione dato che Ficcadenti non crede in lui e non lo vuole. Ragatzu rifiuta il trasferimento al Lumezzane (dove stavano andando altri «cagliaritani» in prestito) in Lega Pro e il Cagliari per tutta risposta lo mette fuori rosa di punto in bianco. Ragatzu non si allena più ne con la prima squadra ne con la formazione primavera e la rescissione del contratto diventa inevitabile. Da campioncino invidiato da tutti a corpo estraneo da scaricare nel giro di una stagione a conferma del fatto che Cellino è un presidente poco abile nel gestire un certo tipo di situazioni.
Attaccante esterno o seconda punta? Non ci sentiamo di battezzarlo con un ruolo ben preciso. In fondo Ragatzu è un giovane con poca esperienza, è un giocatore che ancora deve trovare una sua collocazione tattica ideale. Di sicuro è molto tecnico, veloce e con un buon tiro dalla distanza. Caratteristiche che forse fanno comodo a Mandorlini dato che sono quelle che in teoria avremmo dovuto trovare in alcuni giocatori che finora hanno deluso, come Carrozza e Rivas. Può fare sicuramente l'esterno, indicativamente a sinistra dato che lui usa preferibilmente il piede destro. Attenzione, non possiamo attenderci che sia lui il giocatore che ci trascina in serie A. Però è un giocatore su cui si può investire per il futuro a cui potrebbe giovare una cura mandorliniana. Poi chissà...
Precisazione: sono girate voci riguardo una dichiarazione del tipo «Sono del Verona ma il mio futuro è a Cagliari» che hanno subito fatto gridare alla mancanza di rispetto nei confronti del Verona e dei suoi tifosi. In realtà la dichiarazione risale al 15 novembre, quando Ragatzu era fresco di rescissione e non aveva ancora firmato per alcuna squadra. La riportiamo integralmente da gazzetta.it e come vedrete la frase assume tutt'altro significato: «Quanto mi manca il Cagliari. È la mia vita e farò di tutto per indossare di nuovo quella maglia, prima o poi. Ho commesso tanti errori, ma ora ho finalmente messo la testa a posto. E aspetto solo l'occasione giusta per dimostrarlo in campo. Verona? Probabile. L'unica certezza è che tornerò. Sì, tornerò e finalmente anch'io giocherò a Is Arenas, nel mio stadio con la maglia numero 30 del Cagliari».
Dichiarazioni comprensibilissime anche se, siamo sicuri, riusciremo a fargli cambiare un po' idea.
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