Nato a: Bari
Il: 12.07.1982
Nazionalità: italiana
Altezza: 175 cm
Peso: 80 kg
Ruolo: Attaccante
Palmares: 1 Campionato Spagnolo (Real Madrid 2006-07), 1 Campionato Italiano (Milan 2010-11), 2 Supercoppe Italiane (Roma 2001, Milan 2011)
Club Scuola:Pro Inter
Avreste mai detto, uno, cinque, dieci anni fa, di vedere Antonio Cassano indossare la maglia del Verona?
Noi sinceramente no. Proprio non ci passava lontanamente per la testa che un giocatore simile potesse venire qui a giocare e nemmeno mai ce lo saremmo augurato. Lui che è l'antitesi del tipo di uomo e professionista alla «Luca Toni», lui che è stato uno dei giocatori più sbeffeggiati e fischiati dal pubblico del Bentegodi quando ci ha giocato contro proprio perché rappresentava quella sfrontatezza e quel essere contro le regole che per altro ha caratterizzato per anni anche la nostra essenza. In pratica due poli simili che si respingono. O meglio, che si sono respinti finora, o almeno il nostro ha respinto il suo visto che lui già da qualche anno ammiccava a Verona, fin da quando a sorpresa uscendo dal campo dopo un Verona-Parma, Cassano ha salutato amichevolmente un tipo tosto come Mandorlini che ha ricambiato con simpatia. Chi l'avrebbe mai detto. Lo stereotipo avrebbe indicato una scazzottata in diretta televisiva tra i due. Invece è accaduto l'inatteso. Mai dare nulla per scontato.
L'affare Cassano è spiegabile facilmente. A Setti piacciono le sfide e l'abbiamo capito. Lui ha bisogno di giocatori con cui identificare il Verona del momento. Noi tifosi ci identifichiamo nella maglia, nello spirito di appartenenza, siamo diversi. Lui ha bisogno del Bojinov, del Toni, del Saviola, del Marquez, del Pazzini, del Cerci e adesso anche del Cassano. Mediaticamente sono tutti dei successi, sportivamente meno della metà lo sono stati ma poco importa. Per una giornata Verona è balzata in prima pagina perché il doppio Cerci-Cassano è il colpo più clamoroso di questa prima parte dell'asfittico calciomercato italiano.
Tornando al giocatore, c'è poco da dire che già non si sappia già. Secondo Eugenio Fascetti, suo primo allenatore da professionista a Bari, Cassano è ancora un giocatore completamente integro e il fatto che non giochi una partita da un anno esatto potrebbe essere ininfluente sul rendimento futuro del giocatore. Sempre secondo Fascetti la piazza veronese potrebbe essere l'ideale per lui e prevede che Cassano possa ripagare la fiducia con grandi numeri e con qualche partita «vinta da solo», come ai vecchi tempi. Sempre il nostro caro Eugenio ha detto che ci divertiremo. Speriamo.
Non abbiamo dubbi sulle motivazioni del giocatore. I soldi in fondo li ha presi in questi diciotto anni di carriera e nulla gli avrebbe impedito di chiudere col calcio per vivere da nababbo.
Chi spera che possa essere maturato o cambiato di molto probabilmente rimarrà deluso. Certo non è più il ragazzino insolente dei tempi della Roma o l'incosciente che si presente al raduno col Real Madrid orribilmente in sovrappeso, però è quello che se Ghirardi o il suo fantoccio non paga lo stipendio ci mette un secondo a svincolarsi e se trova strampalata una decisione di Delneri gli mette quasi le mani addosso (e come biasimarlo).
Aggiornamento estivo: Cassano dopo una prima finta poi prontamente rimangiata decide di ritirarsi dal calcio a metà luglio. Anzi no, forse non si ritira, forse si. In pratica decide di non giocare col Verona perché, dice, non è scoccata la scintilla. Porteremo pazienza, non ci attendavamo niente di troppo diverso. Abbiamo deciso di tenere la scheda attiva, ad imperitura memoria dell'ultima cassanata, quella definitiva.
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