Nato a: Napoli
Il: 19.05.1983
Nazionalità: italiano
Altezza: 170 cm
Peso: 70 kg
Ruolo: Ala
Nazionale: Nazionale C
Club Scuola: Benevento
E' alto 170 centimetri, pesa 70 chili e gioca come esterno d'attacco, preferibilmente sulla sinistra, dove può sfruttare al meglio le qualità del suo piede mancino. Aniello Cutolo, nome e cognome vistosamente meridionali, è il nuovo arrivato in casa gialloblu: l'Hellas lo ha infatti prelevato dall'Arezzo con la formula del prestito con opzione di riscatto della metà per mezzo di uno scambio con Melis. Evoluzioni contrattuali a parte, ciò che qui interessa è sapere qualcosa di più su questo «scugnizzo» ancora sconosciuto al grande pubblico (e ci mancherebbe!).
Per prima cosa occorre fugare un dubbio sulla sua data di nascita: sebbene alcune fonti (es. L'Arena) riportino che Cutolo sia nato nel 1981, in realtà la data da considerare per buona è quella del 19 maggio 1983. E' infatti in quel giorno di quasi 23 anni fa che Aniello vede la luce a Napoli, precisamente nel Rione Traiano. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili biancoazzurre (è un grande amico di Floro Flores, suo compagno di squadra per anni), Cutolo deve lasciare a 17 anni Soccavo, perché considerato troppo piccolo e minuto per il calcio professionistico. Tuttavia, aldilà del fisico, il ragazzo è in possesso di qualità tecniche evidenti e così ben presto il Benevento lo ingaggia, facendolo esordire a soli 18 anni (giugno 2001) in C1 con mister D'Agostino. Ma si tratta solo di una comparsata e Cutolo, per entrare a pieno titolo a far parte della prima squadra della compagine campana, deve attendere la stagione 2002-03, quando raccoglie un totale di 27 presenze e segna la sua prima rete tra i professionisti. Aniello, nonostante un rendimento sufficiente, è comunque considerato ancora una riserva e così quando in estate il presidente Spatola costruisce una squadra con l'obiettivo della B acquistando attaccanti in serie, il giovanotto decide che è l'ora di cambiare aria. Lo ingaggia a titolo temporaneo il Giugliano e Cutolo ripaga ben presto la fiducia accordatagli dal ds Maglione, sfornando magie a ripetizione che lo fanno diventare un idolo del pubblico locale. La compagine campana disputa un campionato al di sopra delle attese arrivando a conquistare anche i play-off (dove viene però subito fermata dal Brindisi) e Cutolo, titolare fisso come seconda punta, colleziona 8 gol e una ragguardevole media-voto di 6,39.
Il Perugia lo nota ma alla fine non se ne fa nulla e così l'avvio del campionato 2004-05 sancisce il suo ritorno al Benevento. Ancora una volta però Aniello non riesce a conquistarsi un posto da titolare, entrando per lo più nel corso della ripresa e trovando solo una volta la via del gol. In gennaio allora è di nuovo C2, questa volta alla Cisco Lodigiani, formazione che veleggia nelle parti centrali del girone B e che presenta grossi problemi in attacco. Problemi che Cutolo risolve alla grande, trascinando dapprima con 10 reti in 18 gare la società laziale al secondo posto finale, e poi rendendosi protagonista anche nei play-off con 3 partie e 2 gol. La sua squadra è costretta ad arrendersi in finale contro il Ravenna ma il nome di Cutolo è comunque ormai finito nei taccuini di numerosi direttori sportivi di società importanti, tra le quali l'Arezzo, che lo porta in Serie B nell'estate 2005. Il resto è storia recentissima: in Toscana i titolari indiscutibili in attacco sono Abbruscato e Floro Flores, e Cutolo si deve accontentare dei ritagli di gara (in tutto 10 per un monte di 355 minuti giocati e una media voto Gazzetta di 5,64).
Per quanto detto, Cutolo a Verona va a rimpolpare ulteriormente la batteria dei piccoli di talento a disposizione di Ficcadenti e dovrà comunque darsi il suo bel da fare per convincere il mister a schierarlo tra i titolari. Se infatti il baricentro basso, lo scatto bruciante e un sinistro molto tecnico sono le sue caratteristiche principali, il giovane napoletano sembra non avere ancora l'esperienza e la forza atletica per fare la differenza anche in Serie B.
Stagione 2005-06
Forse sarebbe giusto non giudicarlo, perché i 170 minuti giocati sono davvero pochi. Se però in queste due ore e poco di più si è riusciti a trovare il tempo, come ha fatto Cutolo, di realizzare un gol (contro il Cesena), colpire un palo clamoroso (sull'1-0 ad Arezzo) e mettere in mostra qualche spunto interessante allora si può anche azzardare una sufficienza. Con un rimpianto: averlo visto così poco in campo.
Stagione 2006-07
Quando il «grande manager» lo portò a Verona nel gennaio 2006 disse di lui: «vedrete, sarà una sorpresa!». Avremmo sinceramente fatto a meno di questo tipo di sorpresa. Le doti tecniche, Aniello le ha. Peccato che solo raramente sia riuscito ad essere determinante: il più delle volte il suo apporto stato impalpabile. Nel girone d'andata si è fatto mettere fuori rosa a causa di qualche intemperanza di troppo dando il via a quella che fu la crisi di quel Verona. In buona sostanza, è mancato di maturità e di costanza di rendimento. Dimenticavamo: manca anche di mira.
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