Nato a: Roma
Il: 24.04.1980
Nazionalità: italiana
Altezza: 179 cm
Peso: 71 kg
Ruolo: Attaccante
Club Scuola: Lodigiani
Palmares: 3 promozioni in serie A (Vicenza 1999/00, Torino 2011/12, Verona 2012/13), 2° posto campionato europeo Under 18 (Italia 1999)
La manovra offensiva latita e fatica trovare alternative al fiuto del gol di bomber Cacia? Nel ruolo di terzino si alternano da inizio stagione una mezza dozzina di giocatori senza risultati convincenti? La soluzione è semplice, tempo tre giorni di calciomercato ed ecco sbarcare a Verona dal Torino due Alessandro dal curriculum di lusso per la B, Agostini (290 presenze in serie A) per la difesa e Sgrigna per l'attacco (274 presenze e 52 gol in serie B, 112 presenze e 35 reti in serie C).
E' l'opulenza della nuova gestione Setti-Sogliano che da quest'estate regala colpi d'artificio a ripetizione tanto da trovare i tifosi gialloblu quasi increduli e forse, sotto sotto un po' perplessi, di fronte a tanta abbondanza. Opulenza dettata da un obiettivo che all'orizzonte si presenta fin troppo ricco e provoca attacchi di vertigini. Sono troppi gli anni fuori dall'elite del calcio (siamo già a undici; non era mai capitato un digiuno così lungo da quando nella lontana stagione 1957/58 l'Hellas mise per la prima volta piede in serie A) e troppi anche i milioni di euro pronti sul piatto della massima serie (ne ha presi 24 milioni solo di diritti tv il Pescara, il più povero della truppa) perché società e tifosi lascino qualcosa di intentato in questa corsa verso il successo.
E allora eccoci con Sgrigna, già ribattezzato dai giornali sportivi nazionali, come il colpo di questa finestra invernale di calciomercato in serie B.
Romano di nascita, Sgrigna cresce nel prestigioso settore giovanile della Lodigiani e debutta tra i professionisti a soli 16 anni collezionando 15 presenze e 2 gol in serie C1 nella stagione 1996-97. La precocità e il talento messo in mostra dal giocatore attirano l'interesse dell'Inter che lo acquista per 600 milioni di lire nell'estate del 1997 per farlo giocare in Primavera e delle nazionali giovanili, con le quali Sgrigna si toglie la soddisfazione nel 1999 di arrivare da titolare (insieme a Graffiedi, Semioli e Maresca) alla finale del campionato europeo dopo aver eliminato la Spagna e perdendo 1-0 contro il Portogallo.
Terminata l'esperienza con la Primavera nerazzurra Sgrigna torna “a farsi le ossa” nella Lodigiani, sempre in serie C e con una stagione convincente (31 presenze e 8 gol) viene assoldato dal Vicenza nel quale trova però poco spazio nella squadra che finisce il campionato con la promozione in serie A. Entra a questo punto in gioco il Verona di Pastorello che in estate ne compra metà del cartellino e lo porta in riva all'Adige dove però Sgrigna, ancora troppo acerbo per i palcoscenici della A, finisce per collezionare partite in tribuna tanto da essere spedito ad ottobre a Pistoia in B e a gennaio a Reggio Emilia in serie C1.
La carriera del giovane non sembra decollare al punto che in estate quando Verona e Vicenza si trovano a giocarsi alle buste la comproprietà del cartellino il risultato è desolante: in entrambe la cifra scritta è pari a 0 e così Sgrigna finisce al 100% ai biancorossi. Sarebbe bastato un pugno di mosche per tenerlo in gialloblu, una scelta e una potenziale plusvalenza che probabilmente Pastorello rimpiangerà a lungo.
Per la verità ci vogliono ancora un paio d'anni prima che il talento sbocci del tutto e per farlo ci vuole una squadra, il Cittadella, ideale per la maturazione di giovani promesse ed un tecnico, Maran, che diventerà ben presto il suo preferito e il filo conduttore delle successive tappe in carriera. L'attuale tecnico del Catania infatti se lo porta con sé a Bari, a Trieste e lo ritrova nel 2009/10 a Vicenza. In tutti i casi i risultati sono ottimi, Sgrigna crea gioco e segna gol diventando uno dei giocatori più ricercati della serie B.
Ormai la bassa classifica gli sta stretta e così nell'estate del 2010 dopo essere stato ad un passo dall'Atalanta viene acquistato dal Torino che lo valuta 1,3 milioni di euro e lo prende dando in cambio al Vicenza un'altra ex-conoscenza pastorelliana, Elvis Abbruscato, valutato 1,2 milioni. L'avventura a Torino pur tra alti e bassi è nel complesso positiva e la scorsa stagione conquista la massima serie con Ventura in panchina e un attacco atomico (linea a 4 con lui, Ebagua, Bianchi e Antenucci). Per Sgrigna 8 reti, spesso contro avversari prestigiosi (va a segno con Varese, a Verona e fa una doppietta nel big-match casalingo con il Pescara). Tanto che arriva quasi scontata la riconferma anche in massima serie (da cui vengono invece esclusi Ebagua e Antenucci). Dopo un debutto da sogno (esordio con gol, a 32 anni, nella partita vinta in casa per 3-0 contro il Pescara) gli spazi nel ruolo di vice Bianchi (in concorrenza con Meggiorini e Sansone) si riducono e Sgrigna entra in contrasto con mister e squadra beccandosi prima di Natale pure i fischi dei tifosi per non aver partecipato ai festeggiamenti sotto la curva dopo la preziosissima vittoria casalinga sul Chievo. Ecco allora avventarsi con puntualità e decisione Sogliano che lo porta a Verona con un contratto di un anno e mezzo (scadenza 30 giugno 2014).
Mandorlini, che lo ha già allenato nel 2002/03 concedendogli peraltro pochissimo spazio (5 sole presenze e un gol in Coppa Italia, ma era un altro giocatore!) si trova ora tra le mani quel jolly offensivo che finora mancava in rosa. Sgrigna nella sua carriera ha giocato in tutte le posizioni d'attacco: esterno, centrale, trequartista e potrebbe diventare fondamentale soprattutto se messo tra le linee. Con il talento che possiede sia nel tiro che negli assist sembra il giocatore ideale per dare finalmente velocità e profondità verticale al gioco del Verona e spiazzare le difese avversarie anche per vie centrali e in contropiede. Alternative di gioco indispensabili per una squadra che finora ha sempre sviluppato il suo gioco per vie orizzontali e nelle fasce con trame spesso troppo elaborate per poter cogliere impreparate le difese avversarie.
Sgrigna è inoltre un giocatore di grande temperamento che ha tra i suoi punti di forza grinta ed atletismo e, che, nonostante sia partito spesso lontano dalla porta ha una buona confidenza con il gol (per lui già 104 gol in carriera – 3 in più di Cacia – in 455 partite). Se le numerose primavere alle spalle (lui ed Agostini sono i due giocatori più anziani in rosa) non si faranno sentire potrà ancora regalare sprazzi di spettacolo in un tridente d'attacco con Gomez e Cacia che ha tutte le carte in regola per far sognare il Bentegodi.
Dal Dossier 2013-14
Altro acquisto determinante nel mercato di gennaio. Date le carenze dimostrate dai vari Carrozza-Grossi-Rivas, serviva come il pane un giocatore che sapesse dare la scossa al gioco offensivo del Verona. L'innesto del talentuoso Sgrigna ha dato subito velocità e imprevedibilità alla manovra, rendendosi protagonista anche lui del decollo definitivo della squadra nella parte finale del campionato. Il suo è stato un campionato BUONO
Ritenuto ancora una volta inadatto alla serie A, Sgrigna viene ceduto in prestito nell'estate 2013 al Carpi dove anche lì si dimostra ancora un ottimo giocatore. Nell'estate successiva si trasferisce in maniera definitiva nel Cittadella, per lui un ritorno alle origini per gli ultimi sgoccioli di una ottima carriera seppur consumata nelle serie minori.
Francesco
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