Nato a: Belvedere Marittimo (Cs)
Il: 31.01.1984
Nazionalità: italiano
Altezza: 169 cm
Peso: 68 kg
Ruolo: Centrocampista
Club Scuola: Parma
Nazionale: Under 21: 5 pres. 3 gol (debutto il 17/02/2004: Grecia-Italia 1-1)
Debutto in Serie A: il 16/02/2003 in Parma-Juventus 1-2
Ampiamente preannunciato nei giorni precedenti, l’arrivo di Rosina a Verona è stato ufficializzato nel pomeriggio del 29 gennaio 2005. Il giovane centrocampista offensivo del Parma è stato ingaggiato con la formula del prestito con diritto di riscatto del 50% del cartellino. Un’operazione che ricorda per molti versi quella compiuta in estate con Behrami; la strategia infatti è sempre quella: ottenere il prestito a costo zero di un giovane di prospettiva da valorizzare per poi usare la possibilità di riscatto per monetizzarne le prestazioni. Ma al di là di questi giochetti di mercato, nei quali da tempo Pastorello ha dimostrato di eccellere, qual è il senso dell’inserimento di Rosina nella rosa a disposizione di Ficcadenti? Detta in maniera più chiara, Rosina serve al Verona? Vi è infatti a proposito una perplessità abbastanza diffusa tra gli osservatori e i tifosi della squadra gialloblu, e il problema non è tanto quello del valore, indubbio, del giocatore (Rosina ha tecnica, vivacità e dribbling mentre deve migliorare in fase conclusiva), ma della necessità di un calciatore con le sue caratteristiche, preso atto che nel suo ruolo il Verona appare già abbastanza coperto. A chiarire meglio i termini della questione può essere a questo punto utile ripercorrere le principali tappe della sua breve carriera.
Alessandro Rosina, nato a Belvedere Marittimo in provincia di Cosenza, cresce nelle giovanili del Parma, la società con la quale fa il suo esordio in Serie A a 19 anni appena compiuti. E’ il 16 febbraio del 2003 quando Prandelli, all’84’ di un Parma-Juventus (finito 1-2), lo lancia per la prima volta nella mischia inserendolo al posto del giapponese Nakata. Nei minuti successivi i ducali realizzano con Mutu la rete della bandiera e Rosina si segnala per vivacità e intraprendenza. Ma è in particolare nel mese di maggio che il giovane riesce a far parlare di sé. In particolare alla sua quinta apparizione nella massima serie, in un Parma-Piacenza, Rosina, entrato in campo al 46’, disputa una gara spettacolare trascinando con due assist i gialloblu in un’insperata rimonta (dallo 0-2 al 3-2) contro il Piacenza. La settimana successiva, ultima di campionato, arriva così la prima volta da titolare ed è ancora un successo: 0-2 per il Parma ad Empoli e una media-voto personale di 6,66 nei tre principali quotidiani sportivi nazionali. Rosina chiude in questo modo al meglio la sua prima stagione tra i professionisti, segnalandosi come uno dei giovani più interessanti della massima serie. In tutte e 6 le gare disputate in quella stagione, il suo ruolo è quello di centrocampista destro nel 4-4-2 di Prandelli.
La stagione 2003-04, dopo le promesse fatte intravedere nel finale del campionato precedente, è attesa come quella dell’affermazione. In realtà le cose vanno meno bene di quanto si potesse presagire in estate. Con la partenza di Mutu, Prandelli cambia modulo adottando un 4-2-3-1, nel quale l’unica punta Adriano viene supportata in avanti da tre mezze punte scelte tra i vari Morfeo, Bresciano, Marchionni, Nakata e Carbone. Nella prima parte della stagione la squadra ducale è travolgente e Rosina, coperto dai campioni appena nominati, finisce quasi sempre in tribuna (salvo qualche comparsata in Coppa Italia e nei primi turni della Uefa, dove trova comunque la soddisfazione del gol in una gara contro il Salisburgo). E’ solo con l’esplosione del caso-Parmalat e le conseguenti cessioni in gennaio di Adriano (rimpiazzato in avanti da uno strepitoso Gilardino) e Nakata, che il giovane gialloblu torna a trovare un po’ di spazio. Di conseguenza arriva anche la convocazione nell’Under 21, con la quale esordisce il 17 febbraio 2004 in un 1-1 con la Grecia. Ancora una volta, comunque, le maggiori soddisfazioni Rosina se le toglie nel finale di stagione. Non tanto in campionato, dove comunque chiude la stagione con 7 partita (1 da titolare) e una media voto di 5,93, ma in nazionale. Con la maglia azzurra infatti il giovane cosentino segna una bella doppietta in amichevole contro la Polonia (spettacolare in particolare la prima rete in pallonetto) e partecipa (da spettatore per la verità) alla vittoria agli Europei di Germania. Rosina, insieme a Potenza, è l’unico 1984 in rosa ed è da tutti considerato come il futuro leader per il nuovo corso dell’Under 21.
Siamo così arrivati alla stagione attuale. Il Parma, a causa della crisi finanziari della società, si presenta ai nastri di partenza del nuovo campionato con una rosa ridimensionata. Rosina così trova maggiore spazio. E, questa volta, non solo in Coppa Uefa (dove, eccetto la prima, disputa tutte le gare da titolare), ma anche in campionato, nel quale fino a gennaio raccoglie 12 presenze (6 dal 1’ minuto), venendo sempre impiegato (come nella precedente stagione) da esterno destro o sinistro d’attacco.
Concludendo e venendo a una descrizione tattica del giocatore, Rosina è un centrocampista dalle spiccate doti offensive che, nel 4-3-3 di Ficcadenti, può ricoprire senza problemi entrambi i ruoli di esterno d’attacco. Più problematico, anche se non da escludere a priori (il primo anno con Prandelli lo testimonia), il suo impiego in una delle tre posizioni della mediana: in tal caso sarebbe comunque richiesta una maggiore attenzione da parte dei compagni di reparto in fase di copertura, vista la scarsa attitudine e predisposizione fisica (169 cm per 68 Kg) di Rosina per il contenimento.
Stagione 2004-05
Tanto fumo niente arrosto. Così può essere sintetizzata l’avventura veronese di Rosina. Il suo arrivo da Parma aveva risollevato il morale dei tifosi, abbacchiati dalla partenza di Italiano e dagli infortuni di Adailton e Behrami. Purtroppo le ottime premesse (rafforzate dal bel gol contro il Cesena) non sono state rispettate e Rosina ha finito con il passare delle giornate per perdersi tra un dribbling di troppo ed una conclusione sballata.
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