Nato a: Varese
Il: 15.06.1969
Nazionalità: italiana
Altezza: 182 cm
Peso: 77 kg
Ruolo: Centrocampista
Palmares: 1 promozione in C1 (Varese 1998-99), 1 in B (Reggiana 1995-96)
Club Scuola: Pro Patria
Debutto in serie A: 27.11.1994
Mazzola è stato un po' l'oggetto misterioso del Verona 2000/01. Acquistato a parametro zero, Alessandro doveva essere una pedina fondamentale ed insostituibile nel centrocampo gialloblu, ma così non è stato. Bloccato da numerosi infortuni, non è mai riuscito a trovare continuità e molto spesso la sua presenza in campo èsembrata superflua.
Di solito si posiziona come regista di centrocampo, davanti alla difesa, e da lì alterna la costruzione del gioco al lavoro di contenimento degli avversari. Lavora senza riposo tutti i 90 minuti e recupera molti palloni che solitamente cede con passaggi corti al compagno più vicino, senza rischiare più del dovuto, vista la tecnica limitata. Difficilmente si inserisce in attacco ed è più preoccupato di non lasciare spazi liberi a centrocampo e di dare manforte ai compagni che non a cercare di avvicinarsi alla porta avversaria. Se in forma, è utilissimo perchè da serenità ed equilibrio alla squadra.
Mazzola ha debuttato a soli 16 anni tra i professionisti (con il Pro Patria). Dopo questa fugace apparizione ha dovuto aspettare un'anno intero prima di poter rimettere i piedi in campo. Lo ha fatto con il Varese, squadra con la quale ha disputato 5 stagioni con alterne fortune, una promozione nel 1989/90 e una retrocessione nel 1990/91. Nel tentativo di raggiungere la categoria superiore si trasferisce nell'ambizioso Catanzaro, con il quale però vive tre stagioni piuttosto travagliate. Così quando arriva la chiamata della Reggiana Mazzola accetta e compie il triplo salto dalla C2 alla A, riuscendo a trovare un posto da titolare nella squadra emiliana. Alla fine della stagione però arriva un'amara retrocessione, subito riscattata con lo splendido campionato successivo, vinto insieme a Leo Colucci e mister Ancelotti. Mazzola ritorna dunque in A ma è costretto ad una nuova retrocessione. Così si trasferisce a Piacenza, con cui gioca per tre stagioni «conquistando» l'ennesima retrocessione (la quarta).
Stagione 2003-04
Dopo tre stagioni tutto sommato anonime, Mazzola ha preso quest'anno per mano la squadra trascinandola con grinta ed esperienza nei momenti più difficili. Alla fine è risultato il migliore di tutti per continuità, carisma e spirito indomito. Un leone che, nonostante l'età, tornerà ancora utile all'Hellas. Promosso con lode.
Stagione 2004-05
Come il buon vino, Mazzola sembra migliorare ogni anno che passa. Le 35 primavere sulle spalle gli regalano inevitabilmente un prezioso bagaglio di esperienza ed equilibrio, necessario a traghettare i giovani compagni di squadra. Quel che stupisce però è che all’arguzia tattica si aggiunga un contributo di primissimo livello anche sul piano fisico. Sempre in forma, pimpante, pronto ad avventarsi sulle caviglie degli avversari e ripartire, anche quest’anno è stato fermato solo dalle squalifiche e la sua condizione atletica è rimasta ad alti livelli per tutta la stagione. Insomma un punto di riferimento preziosissimo in campo e nello spogliatoio che l’Hellas farà bene a tenersi stretto.
Stagione 2005-06
Gli anni passano per tutti: è una legge ineluttabile, cui anche l’indomito capitan Mazzola è sembrato cedere in questa stagione. L’highlander gialloblu, sin qui sorprendente per il suo contributo nonostante l’età in un ruolo logorante come quello di mediano centrale, ha infatti mostrato nel finale di campionato qualche scricchiolìo, tanto che Ficcadenti gli ha preferito in più di una partita il giovane Pulzetti. Il campionato di Mazzola è stato comunque sufficiente e se il Verona ha mostrato una buona tenuta difensiva una parte del merito va anche il suo lavoro talvolta oscuro ma estremamente prezioso a centrocampo. Il merito più grande del capitano è però un altro: dall’alto dell’esperienza dei suoi 36 anni (37 a giugno) Mazzola ha rappresentato per tutto il campionato un punto di riferimento indiscutibile per la squadra, specie nei momenti più delicati. Un esempio di professionalità e dedizione per i più giovani di cui sarà difficile fare a meno in futuro.
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