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IL CAMPIONATO PIU' BELLO DEL MONDO
dal nostro inviato Massimo
Il calcio italiano si ferma davanti a Verona – Inter: alla 4a giornata di ritorno finalmente compare il primo test scudetto della stagione. La cosa sembra piuttosto strana visto che, all'inizio del Campionato, chiunque avrebbe considerato più adatto per questo ruolo il match odierno tra Milan e Juventus, concluso con un emozionante 3 a 2 per i rossoneri (3' Virdis, 12' Platini rig., 30' P. Rossi, 39' Virdis, 46' Di Bartolomei rig.), mentre invece le due corazzate hanno ben 5 punti di distacco dal vertice della classifica. Anche la grande Roma crolla a Genova, sconfitta 3 a 0 dalla Samp (45' (Vialli, 58' Galia, 67'aut. Righetti) da questa raggiunta al 4° posto. Infine, il Torino si rimette in carreggiata battendo con difficoltà l'Udinese 1 a 0 (79'Schachner): i granata sono adesso distanti solo 3 punti dalla vetta. L'Inter arriva al Bentegodi con 1 punto in meno di classifica e per questo è obbligato a vincere. Dobbiamo spaventarci? Sì, ma prima o poi i nodi devono pure venire al pettine e dobbiamo verificare se siamo capaci o meno a scioglierli.
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LE ALCHIMIE DELLA GARA. Un errore frequente che facciamo noi tifosi, in queste circostanze, è quello di guardare Verona-Inter da un punto di vista «assoluto» e non da quello «relativo». Così facendo infatti, finiamo inevitabilmente per preoccuparci essenzialmente del differenziale che esiste tra le due squadre, la loro tradizione e il possibile esito negativo dell'incontro. Per poi sorprenderci nuovamente del miracolo, se le cose dovessero inaspettatamente finire bene.
Messa così, in senso «assoluto», il Verona non può avere alcuna possibilità contro l'Inter: troppo netta la differenza tecnica, l'esperienza e la tradizione favorevole dei nerazzurri al Bentegodi (dal dopoguerra sono stati capaci di vincere 8 volte su 13 pareggiandone 3, segnando ben 21 gol e subendone solo 13). Parliamoci chiaro, se si fosse giocato alla quarta di andata, in Coppa Italia o in qualunque altra circostanza, questo modo di leggere la gara sarebbe stato corretto e ci avrebbe ovviamente guidato l'approccio. Ma oggi no. Oggi abbiamo un Verona in testa dalla prima giornata di Campionato e un Inter sempre all'inseguimento; abbiamo i gialloblù reduci da due brillanti vittorie consecutive e i milanesi in costante difficoltà offensiva; abbiamo una squadra fresca e compatta (quella di Bagnoli) e una che "può ... ma non vuole", o non riesce e per questo contestata dai propri tifosi che non accettano tanto potenziale sprecato e messo in discussione (quella di Castagner). Per carità, non voglio assolutamente sminuire l'avversario odierno, ma l'Inter affronta i nostri nel suo peggior momento. Certo, potrò anche essere smentito dal campo, i gialloblù potrebbero subire la rabbia e voglia di riscatto dei nerazzurri e quindi soccombere schiacciati dal loro enorme potenziale, ma sicuramente non partiamo battuti. Anche perché, finora, il Verona ha dimostrato di avere sempre qualcosa in più di tutti.
Proprio per questo motivo, dobbiamo far rientrare l'incontro nel contesto dello splendido campionato veronese, quindi «relativamente» alle straordinarie condizioni di forza sinora dimostrate. Condizioni queste che non si sono mai più presentate nella sua storia.
Del resto, quando nello sport una squadra supera una dopo l'altra tutte le difficoltà che gli si frappongono aumenta la consapevolezza di sé, migliora il livello di autostima e alza una barriera sugli avversari capace di resistere a tutto. In questo periodo, gente come Elkjaer e Briegel sono appetiti da chiunque, così come Di Gennaro – regista titolare della nazionale – Fanna, Tricella e Galderisi. Potremmo continuare l'elenco, ma non serve. La stessa forza e considerazione di sé, l'hanno avuta in passato il Cagliari di Scopigno e Gigi Riva e la Lazio di Maestrelli e Chinaglia nelle loro epoche. E, anche in quelle circostanze, quelle squadre improbabili sono risultare poi invincibili.
C'è un altro aspetto da tenere presente: l'Inter soffre in trasferta. Basti pensare che finora ha vinto 1 sola gara lontano da San Siro, a Cremona (bello sforzo!) quando si è imposto per 2 a 1, poi ha pareggiato 6 volte e perso 1, in occasione del derby (2 a 1 per i rossoneri).I punti sono venuti essenzialmente da San Siro, dove però il Verona gli ha tenuto testa. Senza una svolta, è troppo poco per pretendere di vincere e conquistare poi lo scudetto.
Ovviamente le contendenti si temono a vicenda: mancano ancora 11 partite da giocare, ma perdere oggi creerebbe un gravissimo problema per entrambe. Chi sbaglia può compromettere l'intera stagione.
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A Milano, superato il freddo intenso, gira una brutta influenza. L'Inter si reca a Verona con ben sei giocatori con la febbre. Castagner rischia tutto per tutto e schiera comunque la formazione tipo. Anche il Verona ha i suoi problemi: oltre al solito Ferroni, Bagnoli ha perso per infortunio anche Sacchetti, protagonista di una tribolata stagione. Ma la cosa più strana è la scelta del suo sostituto: Donà, grintoso mediano di spinta un po' discontinuo e tecnicamente modesto, arrivato a Verona dopo alcune discrete stagioni in serie C con Treviso, Vicenza e Bologna. Parliamoci chiaro, non è un giocatore di categoria, lo si vede benissimo da come si muove in campo, e difatti, dopo questa stagione disputerà solo qualche altro campionato in giro per l'Italia senza però essere mai un protagonista. I suoi momenti di gloria sono legati essenzialmente alle rare apparizioni in questo campionato e, in particolare, a questa partita in particolare dove parte titolare. Per lui sarà un'opportunità unica. Ma perché Donà e non Bruni? La risposta sta nella scelta tattica di dedicare una marcatura particolare a Brady, splendida fonte di gioco nerazzurra. Quindi, oggi vedremo un Donà alla Volpati: Verona in campo con 10 giocatori + 1 e – possibilmente – Inter in 11 - 1.
E' fuori dubbio che questo pomeriggio si giocherà a scacchi più che a pallone e ho l'impressione che tutte le emozioni verranno dalla capacità dei nostri di ribattere colpo su colpo. Sarà comunque una partita tra due grandi squadre.
MINUTO PER MINUTO. Bentegodi stracolmo, l'Inter comincia subito ringhiare: Garella, dopo 8 minuti, ha già controllato con sicurezza i tentativi di Altobelli e di Rumenigge. Poi la gara si stabilizza e le due squadre si affrontano a metà campo.
Al 21' Marangon smuove le acque con una staffilata di poco al lato. Al 28' minuto Elkjaer scalda le nostre mani con una spettacolare girata al volo di poco alta sopra la traversa: stupendo anche lo stop di petto e il precedente assist di Galderisi. Il Verona c'è e tiene perfettamente il campo.
Al 34' minuto, cross del capitano e incornata di Elkjaer: Zenga si salva con l'aiuto di Ferri. I gialloblù vogliono vincere, altro che timori reverenziali! Passano altri 2 minuti e ancora Marangon lancia alla perfezione Galderisi, scatto del Nanu, dribbling su Zenga, ma respinge a porta vuota Beppe Baresi. Con la mano?
L'Inter adesso è in difficoltà. Ma, quando una squadra di questo spessore subisce, trova sempre incredibili risorse per reagire e passa inaspettatamente in vantaggio: Mandorlini serve Brady, Fontolan respinge di testa ma serve involontariamente Altobelli che tira una staffilata di sinistro che fa secco Garella. Verona 0 Inter 1, è il sorpasso in classifica dei nerazzurri!
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I nostri non ci stanno a perdere, sanno che il risultato è bugiardo e si lanciano subito all'assalto: dopo soli 3 minuti Bergomi falcia Galderisi in area di rigore e Briegel da ottima posizione calcia al lato. Rigore! Un boato di disappunto da parte di tutti i sostenitori gialloblù. Niente da fare. Il Verona ha condotto le danze per 2/3 del primo tempo, meritava 2 calci di rigore ed è stato punito da un tiro nato da uno sfortunato rimpallo. E' giusto? L'arbitro Agnolin dice che è così che devono andare le cose! Signori, si fa dura, evidentemente non ho capito nulla di questa stramaledetta partita!
Al ritorno in campo dopo l'intervallo, le due squadre si presentano con le medesime formazioni. L'Inter prova subito a sorprendere il Verona con un gran colpo di testa di Rumenigge di poco al lato, ma pochi secondi dopo Di Gennaro serve un pallone in area a mezza altezza, Briegel si avvita e incorna di precisione battendo Zenga! Alè! 1 a 1 e Verona di nuovo in testa da solo!
A questo punto ti aspetti la reazione nerazzurra, invece gli ospiti scompaiono definitivamente. Allora ci provano gli uomini di Bagnoli a capovolgere il risultato prima con una punizione di Fanna (65'), poi con un tiraccio di Elkjaer (74') e infine con una sventola di Di Gennaro (84') da fuori area, tutti facile preda di Zenga. Tuttavia, il secondo tempo si gioca a ritmo più blando. I nostri rallentano e controllano bene senza correre ulteriori pericoli. La partita si chiude così, con un comodo risultato di parità che lascia tutto invariato.
I SIGNIFICATI DELLA PARTITA. Verona e Inter decidono quindi di non farsi troppo male a vicenda. Donà tiene a sufficienza le consegne limitando Brady e i ragazzi di Bagnoli si mostrano efficienti e pronti. Tra l'altro, il pareggio odierno consente di mantenere 1 punto di vantaggio sugli inseguitori chiamati, nelle prossime 10 partite, a giocare ben 6 volte lontano da san Siro.
C'è però una cosa che lascia perplesso i tifosi: non ci piace il modo in cui si stanno mettendo le cose. Oggi, l'arbitro Agnolin ci ha negato 2 calci di rigore nettissimi e ha ammonito Briegel che, diffidato, salterà la prossima delicatissima trasferta contro la Juventus; domenica scorsa ad Udine, Casarin di Milano (ovvio!) ha annullato inspiegabilmente il gol del 4 a 0 a Tricella cambiando momentaneamente le sorti dell'incontro; il signor Mattei di Macerata, a dicembre, annullò un gol sacrosanto a Di Gennaro durante Verona – Milan. Mettetela come vi pare, oggi il Verona avrebbe 2 punti in più in classifica e sarebbe in fuga solitaria. Ma dove vogliamo arrivare? Il Verona, protagonista assoluto del Campionato adesso mette paura proprio a tutti, anche al Palazzo. Ah, se ci fosse stato Hellastory a quei tempi, cosa mai sarebbe venuto giù …
Intanto, adesso ci aspetta un'altra settimana piena di polemiche e recriminazioni.
Domenica prossima nuovo round scudetto: gialloblù senza Sacchetti, Ferroni e Briegel a Torino in casa della Juventus, alla sua ultima chiamata scudetto. L'Inter, che non è messa meglio di noi, riceverà il Torino, un avversario davvero insidioso. Ci sarebbero da seguire anche la partita dell'Olimpico nella quale la Roma ospiterà lo scatenato Milan dell'ex Liedholm e la frizzante Sampdoria che va Firenze. Il campionato è entrato nel vivo e ogni risultato, a favore o contro, vale a questo punto il doppio.
Hellastory, 17/02/2025
![[Foto in archivio: 3]](/verona/images/clip.png)
Verona H.-Napoli 3-1 Giornata 2
Ascoli-Verona H. 1-3 Giornata 3
Verona H.-Udinese 1-0 Giornata 4
Inter-Verona H. 0-0 Giornata 5
Verona H.-Juventus 2-0 Giornata 6
Roma-Verona H. 0-0 Giornata 7
Verona H.-Fiorentina 2-1 Giornata 8
Cremonese-Verona H. 0-2 Giornata 9
Verona H.-Sampdoria 0-0 Giornata 10
Torino-Verona H. 1-2 Giornata 11
Verona H.-Milan 0-0 Giornata 12
Lazio-Verona H. 0-1 Giornata 13
Como-Verona H. 0-0 Giornata 14
Verona H.-Atalanta 1-1 Giornata 15
Avellino-Verona H. 2-1 Giornata 16
Napoli-Verona H. 0-0 Giornata 17
Verona H.-Ascoli 2-0 Giornata 18
Udinese-Verona H. 3-5 Giornata 20
Juventus-Verona H. 1-1 Giornata 21
Verona H.-Roma 1-0 Giornata 22
Fiorentina-Verona H. 1-3 Giornata 23
Verona H.-Cremonese 3-0 Giornata 24
Sampdoria-Verona H. 1-1 Giornata 25
Verona H.-Torino 1-2 Giornata 26
Milan-Verona H. 0-0 Giornata 27
Verona H.-Lazio 1-0 Giornata 28
Verona H.-Como 0-0 Giornata 29
Atalanta-Verona H. 1-1 Giornata 30
Verona H.-Avellino 4-2
Verona, 17.02.1985. Serie A, Giornata 19
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AC VERONA HELLAS
48' H.Briegel
C.Garella, D.Volpati, L.Marangon (I), R.Tricella, S.Fontolan (I), H.Briegel, P.Fanna (89' F.Turchetta), D.Donà, G.Galderisi, A.Di Gennaro, P.Elkjær Larsen.
ALL. O.Bagnoli
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FC INTERNAZIONALE
40' Altobelli
Zenga, Bergomi, A.Mandorlini, Baresi, Collovati, Ferri, Sabato, Marini, Altobelli, Brady, Rummenigge.
ALL. Castagner
L.Agnolin
della sezione di Bassano del Grappa (VI)
SPETTATORI: paganti 24.455, abbonati 17.553. I GOL. 1-0: Brady lancia Rummenigge, interviene Fontolan di testa ma smarca Altobelli che segna con un diagonale; 1-1: corner di Fanna, testa di Di Gennaro e Briegel, pure lui di testa, sigla il pareggio.
ATALANTA – FIORENTINA | 2 – 2 |
AVELLINO – CREMONESE | 2 – 0 |
COMO – NAPOLI | 1 – 1 |
LAZIO – ASCOLI | 0 – 0 |
MILAN – JUVENTUS | 3 – 2 |
SAMPDORIA – ROMA | 3 – 0 |
TORINO – UDINESE | 1 – 0 |
La Classifica:
PT | G | CV | CN | CP | TV | TN | TP | RF | RS | |
VERONA | 28 | 19 | 5 | 4 | 0 | 5 | 4 | 1 | 26 | 11 |
INTER | 27 | 19 | 8 | 2 | 0 | 1 | 7 | 1 | 23 | 11 |
TORINO | 25 | 19 | 7 | 2 | 1 | 3 | 3 | 3 | 28 | 17 |
ROMA | 23 | 19 | 5 | 5 | 0 | 1 | 6 | 2 | 16 | 14 |
MILAN | 23 | 19 | 4 | 3 | 2 | 3 | 6 | 1 | 19 | 17 |
SAMPDORIA | 23 | 19 | 6 | 4 | 0 | 1 | 5 | 3 | 19 | 13 |
JUVENTUS | 22 | 19 | 5 | 3 | 1 | 2 | 5 | 3 | 27 | 20 |
FIORENTINA | 20 | 19 | 4 | 4 | 1 | 1 | 6 | 3 | 24 | 18 |
ATALANTA | 18 | 19 | 3 | 7 | 0 | 0 | 5 | 4 | 15 | 24 |
NAPOLI | 18 | 19 | 4 | 4 | 1 | 1 | 4 | 5 | 18 | 21 |
COMO | 17 | 19 | 4 | 6 | 0 | 1 | 1 | 7 | 14 | 18 |
AVELLINO | 17 | 19 | 5 | 4 | 1 | 0 | 3 | 6 | 18 | 17 |
UDINESE | 14 | 19 | 4 | 3 | 3 | 1 | 1 | 7 | 28 | 31 |
ASCOLI | 12 | 19 | 1 | 6 | 2 | 0 | 4 | 6 | 11 | 22 |
LAZIO | 10 | 19 | 2 | 3 | 4 | 0 | 3 | 7 | 10 | 27 |
CREMONESE | 7 | 19 | 2 | 3 | 4 | 0 | 0 | 10 | 12 | 27 |
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PRESIDIO PRESENTA ... QUELLO CHE HA GIA' FATTO
A differenza di molti amici tifosi che ne sentivano la necessità (addirittura, alcuni, l'urgenza) sono stato sempre piuttosto scettico sul valore aggiunto che avrebbe fornito una conferenza stampa di Presidio Investors, oltre al fatto formale e simbolico di abbinarci un volto. In primo luogo, perché abbiamo un campionato in corso e non c'è mai molto da aggiungere al di là ai risultati che vengono dal campo: quando le cose vanno bene va tutto bene, se invece le cose vanno male ci stiamo lavorando. In secondo luogo, perché ambizioni, promesse e speranze lasciano il tempo che trovano nel mondo del business. A maggior ragione se la proprietà che parla non è una persona fisica (con le sue passioni, il suo entusiasmo e il peso dei soldi che ci mette) ma un'entità e, tramite lei, un funzionario delegato a farlo col ruolo di Presidente Esecutivo. Italo Zanzi, con tono sobrio e distaccato, ha detto solo quello che poteva dire e che il suo ruolo gli consente. A tal proposito, interessante notare che, ogni volta che parla di Presidio, lo fa indicandoli come loro. Comunque, in conferenza stampa abbiamo avuto da lui solo conferme: Presidio, più che parlare fa e, da questo punto di vista, finora, ha messo in atto tutta una serie di decisioni ampiamente verificabili. In sintesi: 1) ha lasciato l'intera gestione stagionale in mano alla vecchia dirigenza – proprietà in segno di continuità 2) non ha messo soldi sul mercato invernale ritenendo (e condividendolo con Sogliano) che la classifica e il parco giocatori a disposizione sono sufficienti per salvarsi 3) se le cose dovessero andare male, ha assicurato che la società c'è. E ci mancherebbe altro ... aggiungo io 4) qualche operazione minore, per la verità, l'ha fatta sulla Primavera (in lotta con la Juventus per i playoff) e il settore femminile (in lotta per non retrocedere in serie C).
[continua]
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