IL CAMPIONATO PIU' BELLO DEL MONDO
dal nostro inviato Massimo
LA NOTTE CHE CAMBIO’ LA TELEVISIONE ITALIANA Quest'estate la Fininvest di Silvio Berlusconi ha acquisito il 50% degli impianti di Rete 4 (valutati 30 miliardi di lire) e il relativo magazzino programmi (per 105 miliardi di lire). Il 16 ottobre, mentre i giornali sportivi esaltano le imprese del nostro Verona contro la Juventus, gli agenti della Guardia di Finanza e i funzionari della Escopost occupano le sedi Fininvest di Torino, Roma e Pescara che ritrasmettono i programmi di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 in osservanza delle sentenze della Corte Costituzionale che vietano l’interconnessione televisiva oltre l’ambito locale. Fino ad oggi, infatti, è consentito alle tv private trasmettere solo in sede locale. Sequestrano le videocassette che contengono le registrazioni dei programmi sigillando i cosiddetti ponti radio che consentono ai canali Fininvest di trasmetterli in tutta Italia violando il monopolio Rai sulle trasmissioni nazionali. Al di là del disagio per gli utenti che si vedono privati di programmi diffusi regolarmente altrove, si scatena una grossa polemica concretizzata con un grande evento televisivo condotto Maurizio Costanzo.
Per evitare il divieto di trasmettere contemporaneamente in tutta Italia, Fininvest inizia così a rifornire quotidianamente le varie sedi locali con videocassette che poi vengono mandate in onda alla stessa ora. Nasce, di fatto, la trasmissione in differita.
Il 20 ottobre il Presidente del Consiglio Bettino Craxi presenta d’urgenza un decreto-legge (detto decreto Berlusconi) che consente alle reti televisive, in assenza di una legge sull’emittenza, di riprendere le trasmissioni.
UNA TRASFERTA IMPEGNATIVA Il Verona va a Roma a difendere il primato in classifica. Intorno a lui la Fiorentina batte l’Avellino e l’Inter il Como raggiungendo a quota 8 il Milan che pareggia a Napoli mentre la Sampdoria cede a Udine (gol di Edihno). Più minaccioso di tutti è però il Torino, con 9 punti di classifica, che batte grazie a un calcio di rigore la Lazio 1 a 0 (Junior). A questo punto, per non essere agganciati dai granata, i gialloblu debbono assolutamente uscire indenni dallo stadio Olimpico. Compito tutt’altro che agevole perché i giallorossi, anche se in leggero ritardo di classifica, hanno una squadra fortissima, evoluzione di quella Campione d’Italia del 1982/83 guidata da Nils Liedholm e rinforzata da ex molto motivati, Oddi e Iorio. Ad assistere a questa avvincente partita, 80.000 tifosi romanisti, 150 gialloblu, io e mio padre in Tribuna Tevere. Che Dio ce la mandi buona!
GARELLIK 1° parte. Il portiere, in una squadra di calcio, conta ... diciamo per il 30%. Tantissimo. E' infatti l’ultimo baluardo. Fa sempre la differenza. Si ritiene che nessuna squadra sia mai retrocessa con un grande portiere a difenderla. In questo, il Verona di Cadè e Valcareggi hanno fatto eccezione preferendo conquistarsi la salvezza giocando sempre a viso aperto. In riva all’Adige ci sono stati grandi centrocampisti più che grandi portieri.
A mio avviso, il migliore visto finora per tecnica, capacità stare tra i pali e guidare la difesa, e per continuità nelle prestazioni è stato Superchi, un campione in senso assoluto, un modello di esperienza e longevità agonistica. Appena sotto piazzerei appaiati Pizzaballa, Ginulfi e Garella, il portierone dello scudetto gialloblu.
La storia di Garella è veramente unica nel suo genere. Per questo va raccontata per bene. Garella, è stato il classico brutto anatroccolo che si è trasformato in cigno. O, per come veniva soprannominato dai giornalisti sportivi dell’epoca (…) da «Paperone» a «Garellik». Ma quale è stato il giorno preciso in cui è avvenuta questa trasformazione? Proprio oggi 21 ottobre, durante, o meglio a seguito della partita Roma – Verona. Quello che è successo durante questa partita rimarrà per sempre scolpito nella mia memoria e dei presenti allo stadio, come un evento unico e irraggiungibile.
Ma andiamo con ordine. Garella, torinista di adozione, arrivò nel 1976 alla Lazio. La squadra bianco celeste ha sempre avuto una formidabile tradizione di portieri. Nel tempo, Cei, Bob Lovati e il migliore di tutti, Felice Pulici - Campione d’Italia nel 1973/74 - hanno tutti lasciato un segno indelebile. All’epoca, il nostro fu lanciato in prima squadra dal tecnico brasiliano Luis Vinicio, avvallato proprio dal parere positivo di Pulici e Lovati che erano diventati manager della società. Ma fu un disastro. Garella giocò 29 partite incassando 36 reti, alcune delle quali davvero clamorose: palloni sotto le gambe, prese fasulle, grande insicurezza. Un repertorio davvero imbarazzante. L’Olimpico tremava ogni qualvolta gli avversari superavano la metà campo e, quando il pallone veniva calciato, tenevano gli occhi chiusi. E così nacque il mito di «Paperone Garellone».
Concluso il campionato, Claudio fu spedito a Genova, sponda sampdoriana, in cambio di Cacciatori. 3 stagioni consecutive in serie B, ricominciando daccapo sperando di cancellare quella brutta nomea. Nel 1980, Bagnoli lo volle a Verona e lui, in una realtà finalmente positiva e vincente, conquistò maturità e la promozione in serie A.
Oggi è sicuramente migliorato, ma non è ancora un granché. Lunghissimo, curvo sulle spalle, sproporzionato nelle gambe e nelle braccia, non è mai stato un bel vedere. La presa per lui è un optional, lo stile spesso goffo e improponibile, i pugni si sostituiscono alle mani aperte e tutto serve per per respingere il pallone. Magari arriva su tutte le palle, ma nessuno capisce in anticipo come. Uno stile senza stile.
LE ALCHIMIE DELLA GARA. Il presidentissimo Viola ha dato una svolta alla Roma cambiando panchina: via il Barone Nils, arriva il promettente svedese Sven Goran Eriksson, che ha fatto molto bene con Benfica e Goteborg, nel ruolo di direttore tecnico non potendo allenare in Italia, e in panchina siede Clagluna.
La Roma è una bella squadra: ha l’ossatura della formazione che ha vinto lo scudetto ma è stata «rivitalizzata» dall’arrivo di guerrieri come Iorio (in attacco), Di Carlo e Buriani (a centrocampo). In mezzo al campo schiera i brasiliani Falcao e Cerezo che insieme al giovane Giannini (o Ancelotti) e Bruno Conti rappresentano il meglio che si può proporre a livello tecnico. Eriksson ama il gioco a zona, usa principi più moderni e dinamici di Liedholm. L’impatto iniziale però non è dei migliori: i giallorossi, abituati alla ragnatela e al ritmo cadenzato, hanno qualche problema ad apprendere il pressing e il ritmo incalzante imposto dal nuovo tecnico. Dopo un avvio piuttosto stentato, soprattutto in fase offensiva, arriva alla 6° giornata l’occasione giusta per riappacificarsi con il proprio pubblico e la classifica: il Verona capolista.
Per opporsi ai gialloblù, i padroni di casa schierano l’ex Oddi al posto di Nela, il dinamico Buriani per Giannini mentre Di Carlo è preferito a Chierico come sostituto di Bruno Conti. In attacco schierano la coppia Pruzzo – Iorio con Ciccio Graziani in panchina. Bagnoli conferma invece il blocco anti Inter e Juventus, inossidabile e inespugnabile.
Ultima osservazione prima della diretta, una parola sulla tifoseria giallorossa, davvero «il 12° uomo in campo!» Immaginate 80.000 persone che hanno un solo colore, che si gasano a vicenda, che hanno l’uso dello sfottò e dell’ironia più acuto e rapido d’Italia. Chiunque viene a giocare all'Olimpico si sente davvero in trasferta. Per uscire imbattuto il Verona dovrà essere ancora più forte del solito.
MINUTO PER MINUTO. Ci siamo. Gialloblù in completo giallo. La Roma, come c'era da aspettarsi, parte subito all’assalto.
Al 5’ Garella scalda i guantoni parando una fucilata di Iorio lanciato da Falcao.
Al 15’ volo di Garella su preciso colpo di testa di Pruzzo. Spiovono a ripetizione palloni in area e Briegel lascia presto la sua posizione di mediano sinistro (sostituito da Marangon) per fare quella di centrale difensivo aggiuntivo in aiuto di Fontolan in difficoltà.
Al 18’ miracolo di Garella su bolide di Cerezo.
Al 24’ Briegel, in azione di contropiede, lanciato da Galderisi, entra in area di rigore ma calcia al lato sull’uscita di Tancredi. Peccato!
Riparte la Roma ed è un monologo: al 32’ doppio miracolo di Garella, prima in uscita su Iorio e poi di piede su Cerezo. A momenti svengo!
Si va negli spogliatoi con una squadra, la Roma appunto, assolutamente padrona del campo. Speriamo in bene.
In una rara azione di alleggerimento, al 52’ l’arbitro Mattei di Macerata sorvola su un atterramento di Elkjaer da parte di Bonetti pronto a raccogliere una corta respinta di Tancredi su legnata di Fanna. Mi alzo inferocito, ma vengo immediatamente messo a sedere da decine di romanisti arrabbiati che si voltano verso di me. O forse è stato mio padre a dirmi di tacere e a ricondurmi alla ragione.
Al 57’ Iorio si libera in slalom di tutta la difesa veronese, tira a botta sicura, ma Garella sventa in tuffo.
Al 73’ ci prova anche Righetti sganciatosi dalle retrovie: il difensore romanista di testa chiama Garella al nuovo miracolo e riesce ad alzare sopra la traversa.
Un minuto dopo, doppia parata prima su Cerezo e quindi su Pruzzo che ribatte a botta sicura da pochi passi. Io sono in sala rianimazione!
Eriksson, frustrato, inserisce 2’ dopo Chierico per Buriani per assicurare ancora cross in area nei minuti che rimangono. All’82’ Turchetta sostituisce Galderisi e Bruni entra al posto di Di Gennaro. Ma è un assalto a Fort Apache. Il Verona, in tutta la partita, avrà superato sì e no la metà campo 5 o 6 volte.
Al’85’ ultimo miracolo di Garella di piede su conclusione da pochi metri di Cerezo.
E’ fatta, sono sfinito, ma quello che più conta è che il Verona esce imbattuto anche dallo stadio Olimpico. I gialloblu alzano le braccia in cielo e si abbracciano stremati tra loro. E’ come se avessero vinto. Sono 10 giocatori e un cigno in mezzo a loro. Gigantesco, bellissimo, insuperabile: oggi, il portiere più forte del mondo!
GARELLIK 2° parte. L’immagine che ho di questa partita, dopo molti anni, è più o meno questa: furie giallorosse indemoniate per 90’ nel tentativo di vincere; 80.000 tifosi a sostenerle senza sosta; il mio cuore impazzito a respingere ogni tiro romanista; un portiere insuperabile ad opporsi. Non c’era niente di umano in lui.
Paperone è morto definitivamente. Oggi è nato Garellik. Per noi bello e invincibile come un supereroe. Per gli altri un avversario insuperabile.
I SIGNIFICATI DELLA PARTITA. L’Arena titola il giorno dopo: «Garella blocca la Roma». Corretto: Garella e non il Verona. Dopo la bellissima vittoria di una settimana prima con la Juventus, ci poteva anche stare un calo psicofisico. Oggi, i gialloblu sono stati soverchiati a centrocampo e spesso in confusione in difesa a causa del ritmo forsennato dei padroni di casa.
Parliamoci chiaro: quando una squadra come quella giallorossa riesce a creare 10/12 nette azioni da gol e mette 4/5 volte un giocatore solo davanti al portiere, qualcosa dietro non funziona. Pruzzo e Iorio hanno superato troppe volte Fontolan e Ferroni, sulle fasce non siamo proprio esistiti. Cerezo, inoltre, ha fatto la terza punta per tutto il secondo tempo. A metà campo, Di Gennaro è stato annullato da Falcao e dallo stesso Cerezo.
Certo, c’era su Elkjaer un possibile calcio di rigore, ma senza Garella i gialloblu non avrebbero mai portato a casa questo pareggio. Il Verona, imbattuto e con la difesa meno perforata della serie A (2 gol subiti in 6 gare), ottiene quindi quel punticino fondamentale per restare ancora in solitudine in testa alla classifica. Toccherà alla Fiorentina in casa nostra, la settimana prossima, a stabilire se la squadra è entrata in crisi o si è trattato solo di un giustificabile appannamento, se è forte davvero o è solo di un fuoco di paglia e tutto è destinato a ridimensionarsi. Per il momento ce la godiamo. Cosa ci costa?
Hellastory, 21/10/2024
Verona H.-Napoli 3-1 Giornata 2
Ascoli-Verona H. 1-3 Giornata 3
Verona H.-Udinese 1-0 Giornata 4
Inter-Verona H. 0-0 Giornata 5
Verona H.-Juventus 2-0 Giornata 7
Verona H.-Fiorentina 2-1 Giornata 8
Cremonese-Verona H. 0-2 Giornata 9
Verona H.-Sampdoria 0-0 Giornata 10
Torino-Verona H. 1-2 Giornata 11
Verona H.-Milan 0-0 Giornata 12
Lazio-Verona H. 0-1 Giornata 13
Como-Verona H. 0-0 Giornata 14
Verona H.-Atalanta 1-1 Giornata 15
Avellino-Verona H. 2-1 Giornata 16
Napoli-Verona H. 0-0 Giornata 17
Verona H.-Ascoli 2-0 Giornata 18
Udinese-Verona H. 3-5 Giornata 19
Verona H.-Inter 1-1 Giornata 20
Juventus-Verona H. 1-1 Giornata 21
Verona H.-Roma 1-0 Giornata 22
Fiorentina-Verona H. 1-3 Giornata 23
Verona H.-Cremonese 3-0 Giornata 24
Sampdoria-Verona H. 1-1 Giornata 25
Verona H.-Torino 1-2 Giornata 26
Milan-Verona H. 0-0 Giornata 27
Verona H.-Lazio 1-0 Giornata 28
Verona H.-Como 0-0 Giornata 29
Atalanta-Verona H. 1-1 Giornata 30
Verona H.-Avellino 4-2
Roma, 21.10.1984. Serie A, Giornata 6
AS ROMA
Tancredi, E.Oddi, D.Bonetti (I), Righetti, Falcao, Maldera III, Di Carlo, Cerezo, Pruzzo, Buriani (76' Chierico), M.Iorio.
ALL. Cagluna
Righetti, Pruzzo, Buriani
AC VERONA HELLAS
C.Garella, M.Ferroni (I), L.Marangon (I), R.Tricella, S.Fontolan (I), H.Briegel, P.Fanna, D.Volpati, G.Galderisi (82' F.Turchetta), A.Di Gennaro (83' L.Bruni), P.Elkjær Larsen.
ALL. O.Bagnoli
P.Fanna
M.Mattei
della sezione di Macerata (MC)
SPETTATORI: paganti 38.692, abbonati 22.217.
ASCOLI – ATALANTA | 0 – 0 |
CREMONESE – JUVENTUS | 1 – 3 |
FIORENTINA – AVELLINO | 1 – 0 |
INTER – COMO | 1 – 0 |
NAPOLI – MILAN | 0 – 0 |
TORINO – LAZIO | 1 – 0 |
UDINESE – SAMPDORIA | 1 – 0 |
La Classifica:
PT | G | CV | CN | CP | TV | TN | TP | RF | RS | |
VERONA | 10 | 6 | 3 | 0 | 0 | 1 | 2 | 0 | 9 | 2 |
TORINO | 9 | 6 | 3 | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | 8 | 3 |
SAMPDORIA | 8 | 6 | 3 | 0 | 0 | 0 | 2 | 1 | 7 | 3 |
MILAN | 8 | 6 | 2 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 7 | 5 |
FIORENTINA | 8 | 6 | 2 | 1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 7 | 2 |
INTER | 8 | 6 | 2 | 1 | 0 | 0 | 3 | 0 | 6 | 4 |
JUVENTUS | 7 | 6 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 | 9 | 5 |
AVELLINO | 5 | 6 | 1 | 2 | 0 | 0 | 1 | 2 | 3 | 3 |
COMO | 5 | 6 | 1 | 2 | 0 | 0 | 1 | 2 | 3 | 5 |
ROMA | 5 | 6 | 0 | 3 | 0 | 0 | 2 | 1 | 3 | 4 |
NAPOLI | 5 | 6 | 1 | 2 | 0 | 0 | 1 | 2 | 6 | 8 |
ATALANTA | 5 | 6 | 1 | 2 | 0 | 0 | 1 | 2 | 3 | 11 |
UDINESE | 5 | 6 | 2 | 0 | 1 | 0 | 1 | 2 | 8 | 6 |
CREMONESE | 3 | 6 | 1 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 4 | 8 |
LAZIO | 3 | 6 | 0 | 2 | 1 | 0 | 1 | 2 | 2 | 9 |
ASCOLI | 2 | 6 | 0 | 2 | 1 | 0 | 0 | 3 | 1 | 8 |
ZANETTI, ABBIAMO UN PROBLEMA DIETRO?
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Roma?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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Prima Categoria 1911/12
Prima Categoria 1912/13
Prima Categoria 1913/14
Prima Categoria 1914/15
Prima Categoria 1915 1916 1917 1918 1919/20
Prima Categoria 1920/21
Prima Categoria 1921/22
Campionato CCI 1922/23
Lega Nord 1923/24
Lega Nord 1924/25
Lega Nord 1925/26
Lega Nord 1926/27
Campionato Nazionale 1927/28
Campionato Nazionale 1928/29
Campionato Nazionale 1929/30
Serie B 1930/31
Serie B 1931/32
Serie B 1932/33
Serie B 1933/34
Serie B 1934/35
Serie B 1935/36
Serie B 1936/37
Serie B 1937/38
Serie B 1938/39
Serie B 1939/40
Serie B 1940/41
Serie B 1941/42
Serie C 1942/43
Serie C 1943/44
Campionato Alta Italia 1944 1945/46
Campionato Alta Italia 1946/47
Serie B 1947/48
Serie B 1948/49
Serie B 1949/50
Serie B 1950/51
Serie B 1951/52
Serie B 1952/53
Serie B 1953/54
Serie B 1954/55
Serie B 1955/56
Serie B 1956/57
Serie B 1957/58
Serie A 1958/59
Serie B 1959/60
Serie B 1960/61
Serie B 1961/62
Serie B 1962/63
Serie B 1963/64
Serie B 1964/65
Serie B 1965/66
Serie B 1966/67
Serie B 1967/68
Serie B 1968/69
Serie A 1969/70
Serie A 1970/71
Serie A 1971/72
Serie A 1972/73
Serie A 1973/74
Serie A 1974/75
Serie B 1975/76
Serie A 1976/77
Serie A 1977/78
Serie A 1978/79
Serie A 1979/80
Serie B 1980/81
Serie B 1981/82
Serie B 1982/83
Serie A 1983/84
Serie A 1984/85
Serie A 1985/86
Serie A 1986/87
Serie A 1987/88
Serie A 1988/89
Serie A 1989/90
Serie A 1990/91
Serie B 1991/92
Serie A 1992/93
Serie B 1993/94
Serie B 1994/95
Serie B 1995/96
Serie B 1996/97
Serie A 1997/98
Serie B 1998/99
Serie B 1999/00
Serie A 2000/01
Serie A 2001/02
Serie A 2002/03
Serie B 2003/04
Serie B 2004/05
Serie B 2005/06
Serie B 2006/07
Serie B 2007/08
Serie C 2008/09
Serie C 2009/10
Serie C 2010/11
Serie C 2011/12
Serie B 2012/13
Serie B 2013/14
Serie A 2014/15
Serie A 2015/16
Serie A 2016/17
Serie B 2017/18
Serie A 2018/19
Serie B 2019/20
Serie A 2020/21
Serie A 2021/22
Serie A 2022/23
Serie A 2023/24
Serie A 2024/25
Serie A
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