IL CAMPIONATO PIU' BELLO DEL MONDO
dal nostro inviato Massimo
Alla 9° giornata, il Milan frena ad Avellino (0 a 0), mentre l'Inter si affaccia nelle zone alte della classifica battendo l'Udinese per 1 a 0. La giornata registra anche la prima vittoria stagionale della Roma sulla Fiorentina. Sebbene ricchi di campioni, i viola sembrano una squadra allo sbando: Socrates non riesce a prendere in mano la situazione, il tecnico De Sisti sembra troppo scosso dal malore accusato in Belgio e tutti vivono nell’attesa del rientro di Antognoni, evento che sembra ben al di là dal venire. La partita più importante della giornata è però il derby di Torino: se lo aggiudicano i granata, oggi in trasferta, con un'emozionante 1 a 2. Passa prima la Juve con Platini al 15', pareggia Francini al 48' e ribalta definitivamente il risultato Serena a 1' dalla fine. Per la Juventus, tre sconfitte nelle ultime cinque giornate, è crisi. Paga per tutti il portiere Stefano Tacconi, che dalla domenica successiva siederà in panchina avvicendato da Luciano Bodini. Torino lanciatissimo a 14 punti di classifica, pronto ad attendere il nostro Verona nell'incontro al vertice che si disputerà domenica prossima.
I gialloblu, dal canto loro, tornano al Bentegodi e ricevono la Sampdoria, un avversario di tutto rispetto. Non so perché, ma oggi mi sento meno sereno di altre volte. Sarà per il valore degli ospiti, sarà per il fatto che, finora, ai ragazzi di Bagnoli è andato tutto abbastanza bene, sarà per qualcosa che ancora non riesco a definire, ma questa partita... nasconde molte insidie. E' solo paranoia la mia?
LE ALCHIMIE DELLA GARA La Sampdoria è squadra gemella al Verona. Costruita con maestria dal direttore sportivo Carlo Borea, rappresenta un geniale mix di gioventù ed esperienza, talento e tecnica. Proprio dalle basi di questa formazione fra 6 anni, nella stagione 1990/91, i blucerchiati ripeteranno l'impresa odierna del Verona vincendo un bellissimo scudetto. Di quella formazione oggi giocano già Mannini, Pari, Vierchowod, Pellegrini (in pratica l'intera difesa), il tornante Salsano e la geniale coppia d'attacco Mancini e Vialli.
Quest'anno i genovesi parlano inglese: da Liverpool è arrivato l'ex regista (scozzese di Edimburgo) dei Reds, Graeme Souness, un campione di valore assoluto e pluridecorato in Europa; in più, da un paio di campionati vivacchia il centravanti Trevor Francis, giocatore della nazionale inglese e chioccia del giovanissimo Roberto Mancini. Ma altri giocatori di classe frequentano Marassi, merito dei grandi investimenti del presidente Mantovani. Mi riferisco essenzialmente agli ex nazionali Bordon e Beccalossi e alle bandiere blucerchiate Scanziani e Renica. Bersellini poi, è un ottimo tecnico: campione d'Italia con l'Inter nel 1979-80 (oltre a 2 Coppe Italia) ama la disciplina tattica e le sue squadre sono sempre state difficili da superare.
I ragazzi di Bagnoli hanno fatto quasi un terzo del campionato finora sempre in testa alla classifica. Per festeggiare questo incredibile evento, ricevono due regali. Il primo lo annuncia lo speaker: «Numero 16: Sacchetti!». Stupendo: dopo mesi di inferno e ricadute in ritiro a Cavalese il grande Gigi è finalmente pronto a sedersi in panchina. Nessuna fretta per il suo esordio, basta un sorriso per sapere che adesso ha superato anche il dolore e la paura. Il secondo regalo è la presentazione di nuove magliette indossate per questa occasione. Oddio, da lontano sembra di vedere sempre il solito blu dominante, ma oggi le righe gialle sono trasversali invece che verticali.
Verona scende in campo senza Di Gennaro, squalificato. Grave perdita questa: la sua intesa con Tricella è magnifica, i suoi lanci per Fanna, Volpati e Marangon sono illuminanti e il suo possesso palla unico. Dige è cresciuto tantissimo, adesso è perfino titolare fisso in nazionale. Lo sostituisce Bruni, uno che non ha paura di nulla, un giocatore prezioso in grado di adattarsi a tutti i ruoli di centrocampo, dalla mezzala al tornante. Oggi, perfino il regista. Ma non è la stessa cosa. Per il resto è il solito Verona di sempre rinforzato però da due ex di eccezione: Garella e Ferroni, una quantità di partite in blucerchiato, arrivati in riva all'Adige per fare il salto di qualità. Mauro tiene il temibilissimo Vialli, un autentico campione, Fontolan si occupa invece di Francis. In preallarme anche Marangon, Briegel e Volpati perché gente come Scanziani, Souness e Salsano (preferito all'ultimo momento a Beccalossi, comunque in panchina) meritano tutta la loro attenzione.
Ci siamo dunque. Pronti per questa difficile partita e per superare definitivamente le misteriose ansie che sta generando questa sfida.
MINUTO PER MINUTO . 37.000 spettatori a gremire il Bentegodi, Sampdoria in completo bianco e Verona che sfoggia la nuova elegante divisa. Tra due squadre che fanno del gioco la loro prerogativa, ci attendiamo capovolgimenti di fronte e grande velocità.
Al 5', lunga rimessa laterale di Elkjaer per Briegel che di testa mette in movimento Galderisi ma la conclusione è alta sopra la traversa.
Al 9' risponde la Sampdoria: corner battuto da Souness, Francis si incunea nella difesa gialloblu e devia di testa, si oppone di istinto Garella deviando un gol fatto. Che paura!
Al 13' azione analoga ma con protagonisti opposti. Fanna batte un calcio d'angolo, irrompe Fontolan (forse per vendicare il pericolo causato precedentemente dal giocatore di sua competenza) e palla di poco al lato.
Il ritmo è tambureggiante. Al 31' legnata da fuori area di Vierchowod e parata in 2 tempi di Garella. Dopo un paio di minuti, ci riprova Vialli e nuova parata del nostro portierone.
Al 41' bella triangolazione gialloblu che mette Bruni in condizione di battere a botta sicura, ma il palo si oppone ad un gol oramai certo.
Prima del riposo, grossa occasione doriana: Francis si libera ancora di Fontolan, calcia in diagonale e Garella respinge come può; irrompe Vialli, sempre in agguato, e batte in rete a porta completamente sguarnita, ma proprio mentre sta per alzare le mani in segno di esultanza, irrompe Ferroni che sulla linea respinge un gol oramai certo.
Le due squadre, protagoniste di un bellissimo primo tempo, vanno negli spogliatoi tra gli applausi del pubblico: pali, parate, salvataggi sulla linea di porta. E sono trascorsi solo 45'!
La ripresa invece vede le due contendenti più coperte. L'equilibrio è notevole e basta uno svarione, da una parte o dall'altra, perché il risultato si possa sbloccare all'improvviso.
Al 50' Fanna svirgola da ottima posizione. Dopo 9' ancora Fontolan, oggi migliore come attaccante che come difensore, impegna a una difficile parata Bordon; sulla respinta però Elkjaer manda alto di poco.
Al 70' Bagnoli inserisce lo scattante Turchetta al posto di Elkjaer, toccato duro. Speriamo nulla di grave. Non potendo contare sui lanci in profondità di Di Gennaro, il Verona adesso prova a vincere con giocate veloci e tutte di prima intenzione.
All'80' Francis si presenta nuovamente solo davanti a Garella: tiro e respinta in due tempi, irrompe Vialli e Garella si allunga di piede allontanando definitivamente il pallone. Per un attimo, ho rivisto l'incubo dello stadio Olimpico: l'ex di turno, Garellik, contro il resto del mondo: 3 palloni respinti nella frazione di pochi secondi è attività più adatta a Spiderman che a un portiere di calcio! Il Bentegodi lo applaude per 1 minuto intero!
Il Verona, scosso dal pericolo, vuole chiudere la gara all'attacco e per poco non passa nel finale: miracolo di Bordon su iniziativa di Galderisi.
Poteva finire 3 a 3, è finita solo 0 a 0. Ma lo spettacolo è stato davvero tanto.
PERCHE' TANTE ANSIE? A fine partita si spiegano tutte le mie ansie. Innanzitutto, in nessuna circostanza il Verona ha sofferto tanto al Bentegodi, ovviamente per merito degli avversari: Francis e Vialli sono stati spesso imprendibili per i nostri difensori e solo uno strepitoso Garella ha detto no a realizzazioni ormai fatte. Anche a centrocampo i nostri hanno sofferto più del previsto.
C'è anche un altro motivo che giustifica la mia ansia. Durante la partita, una brutta entrata di un avversario su Ferroni ci ha fatto temere il peggio. Ma quando Mauro si è rialzato e ha ripreso a correre, superato il dolore causato dalla fitta, tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Addirittura, il nostro terzino è riuscito a salvare a porta vuota un gol già fatto da Vialli. Ma al ritorno negli spogliatoi, il dolore ritorna a farsi sentire con innaturale violenza e, fatti immediatamente gli esami clinici, la sentenza è davvero pesante: lesione al legamento interno posteriore del ginocchio. Almeno 3 mesi di sosta forzata! Proprio il giorno del recupero di Sacchetti, il Verona perde Ferroni.
Tra l'altro, pare che anche Elkjaer non se la passi bene, speriamo che almeno lui possa recuperare per Torino, ma ci sono molti dubbi in merito.
Il risultato conquistato adesso conta poco: i gialloblu, a fine partita, si sono raccolti intorno al grande Mauro. Qualcuno incolpa la cattiva sorte, qualcun altro la vendetta di un ex compagno di squadra. Comunque, di comune accordo, la nuova divisa creata per l'occasione viene subito bandita e il Verona da questo momento tornerà ad indossare quella di sempre a righe verticali. Hai visto mai?
I SIGNIFICATI DELLA PARTITA. Alla 5° partita casalinga, il Verona rallenta e non vince. La Sampdoria dimostra di essere una squadra di tutto rispetto e inchioda i gialloblu sullo 0 a 0, rischiando più volte di vincere. Ai doriani è riuscito quello che nessuno prima ad altri era riuscito, anche se si chiamano Napoli, Udinese, Juventus e Fiorentina.
Gli scaligeri hanno sofferto oltre il previsto l'assenza di Di Gennaro e la lentezza di Fontolan, in continua sofferenza contro il brillante Francis. Garella ci ha messo più volte la pezza salvando il risultato finale con l'aiuto di un eroico Ferroni.
Domenica prossima, i ragazzi di Bagnoli andranno a Torino per il match clou del girone d'andata. Sicuramente recupereremo il nostro regista a centrocampo e Sacchetti avrà una settimana in più per migliorare la sua preparazione, ma l'infortunio di Ferroni proprio non ci voleva. I granata vantano il miglior attacco del campionato (14 gol), ci seguono in classifica di un solo punto e nelle ultime 2 partite hanno fatto fuori prima il Milan e poi la Juventus. Devono sentirsi davvero invincibili.
Vedremo quello che preparerà durante la settimana il mister. Io, da parte mia, non voglio assolutamente mancare a questa sfida incredibile.
Hellastory, 18/11/2024
Verona H.-Napoli 3-1 Giornata 2
Ascoli-Verona H. 1-3 Giornata 3
Verona H.-Udinese 1-0 Giornata 4
Inter-Verona H. 0-0 Giornata 5
Verona H.-Juventus 2-0 Giornata 6
Roma-Verona H. 0-0 Giornata 7
Verona H.-Fiorentina 2-1 Giornata 8
Cremonese-Verona H. 0-2 Giornata 10
Torino-Verona H. 1-2 Giornata 11
Verona H.-Milan 0-0 Giornata 12
Lazio-Verona H. 0-1 Giornata 13
Como-Verona H. 0-0 Giornata 14
Verona H.-Atalanta 1-1 Giornata 15
Avellino-Verona H. 2-1 Giornata 16
Napoli-Verona H. 0-0 Giornata 17
Verona H.-Ascoli 2-0 Giornata 18
Udinese-Verona H. 3-5 Giornata 19
Verona H.-Inter 1-1 Giornata 20
Juventus-Verona H. 1-1 Giornata 21
Verona H.-Roma 1-0 Giornata 22
Fiorentina-Verona H. 1-3 Giornata 23
Verona H.-Cremonese 3-0 Giornata 24
Sampdoria-Verona H. 1-1 Giornata 25
Verona H.-Torino 1-2 Giornata 26
Milan-Verona H. 0-0 Giornata 27
Verona H.-Lazio 1-0 Giornata 28
Verona H.-Como 0-0 Giornata 29
Atalanta-Verona H. 1-1 Giornata 30
Verona H.-Avellino 4-2
Verona, 18.11.1984. Serie A, Giornata 9
AC VERONA HELLAS
C.Garella, M.Ferroni (I), L.Marangon (I), R.Tricella, S.Fontolan (I), H.Briegel, P.Fanna, D.Volpati, G.Galderisi, L.Bruni, P.Elkjær Larsen (70' F.Turchetta).
ALL. O.Bagnoli
P.Fanna
UC SAMPDORIA
Bordon, Mannini M., L.Pellegrini (I), Pari, Vierchowod, A.Renica, Scanziani, Souness, Francis, Salsano (87' R.Galia), Vialli.
ALL. Bersellini
L.Pellegrini (I)
P.D'elia
della sezione di Salerno (SA)
SPETTATORI: Paganti 19.136, abbonati 17.545.
ASCOLI – NAPOLI | 1 – 1 |
ATALANTA – LAZIO | 1 – 0 |
AVELLINO – MILAN | 0 – 0 |
COMO – CREMONESE | 1 – 0 |
INTER – UDINESE | 1 – 0 |
JUVENTUS – TORINO | 1 – 2 |
ROMA – FIORENTINA | 2 – 1 |
La Classifica:
PT | G | CV | CN | CP | TV | TN | TP | RF | RS | |
VERONA | 15 | 9 | 4 | 1 | 0 | 2 | 2 | 0 | 13 | 3 |
TORINO | 14 | 9 | 4 | 1 | 0 | 2 | 1 | 1 | 14 | 6 |
SAMPDORIA | 12 | 9 | 4 | 1 | 0 | 0 | 3 | 1 | 10 | 5 |
INTER | 12 | 9 | 4 | 1 | 0 | 0 | 3 | 1 | 12 | 6 |
MILAN | 11 | 9 | 3 | 1 | 0 | 0 | 4 | 1 | 9 | 8 |
FIORENTINA | 9 | 9 | 2 | 2 | 0 | 1 | 1 | 3 | 11 | 6 |
ROMA | 9 | 9 | 1 | 4 | 0 | 0 | 3 | 1 | 6 | 6 |
AVELLINO | 9 | 9 | 2 | 3 | 0 | 0 | 2 | 2 | 7 | 4 |
COMO | 9 | 9 | 3 | 2 | 0 | 0 | 1 | 3 | 5 | 6 |
ATALANTA | 9 | 9 | 3 | 2 | 0 | 0 | 1 | 3 | 6 | 13 |
JUVENTUS | 8 | 9 | 1 | 2 | 1 | 0 | 2 | 2 | 11 | 12 |
UDINESE | 7 | 9 | 3 | 0 | 1 | 0 | 1 | 4 | 11 | 11 |
NAPOLI | 7 | 9 | 1 | 3 | 0 | 0 | 2 | 3 | 7 | 10 |
LAZIO | 6 | 9 | 1 | 2 | 1 | 0 | 2 | 3 | 4 | 11 |
ASCOLI | 4 | 9 | 0 | 3 | 1 | 0 | 1 | 4 | 3 | 11 |
CREMONESE | 3 | 9 | 1 | 1 | 2 | 0 | 0 | 5 | 5 | 13 |
ZANETTI, ABBIAMO UN PROBLEMA DIETRO?
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
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