Lo confesso. Rappresentando personalmente il calcio come una forma pagana di religione, nel senso di istituto teso al raggiungimento di obiettivi sportivi (come forma di salvezza dell'animo) e alla partecipazione collettiva di spiritualità coinvolte (non esagero, a volte quasi in preghiera) a sostegno di quei colori che per noi sono tutto, credo anche nel significato dei messaggi nascosti e nel simbolismo delle cose. Spero che nessuno si offenda, ma la partita ha per noi malati del pallone un valore quasi liturgico. Con tutti i riti e le suggestioni che ne conseguono. Il derby, giocato con la duplice posta in palio dell'orgoglio cittadino e della salvezza a fine stagione, è in grado di apparire per noi credenti come una specie di illumi
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Hellastory, 12/03/2018
Il Verona, dopo la sconfitta con la Lazio, galleggia 6 punti sopra il Benevento e ha bisogno di recuperarne 6 al Crotone (5 + 1) per essere in salvo. E' incredibilmente equidistante tra il Paradiso e la vergogna assoluta. Se consideriamo che questi 6 punti rappresentano poco più di un terzo di quelli fatti finora in 25 gare e che il Verona di Delneri nelle prime 6 giornate del girone di ritorno ne aveva conquistato ben 7 contro i 3 di Pecchia ci rendiamo conto che questo numero quasi ossessivo rappresenta una distanza psicologicamente vicina ma abissale al tempo stesso se non cambia qualcosa nel frattempo. Il calendario, ad esempio, con l'approssimarsi degli scontri diretti. Anche se le delusioni delle brucianti sconfitte col Crotone e a
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Hellastory, 21/02/2018
Non sapremo mai se le cessioni di Caceres, Bessa, Bruno Zuculini e Pazzini (quella di Torregrossa è evidente) siano scaturite da un impellente bisogno di liquidità o dalla necessità di compattare uno spogliatoio pericolosamente diviso e confuso al suo interno. Fatto sta che, Romulo a parte, questo breve elenco rappresentava i giocatori di maggior qualità del Verona intorno ai quali, sin dall'estate, si sono costruite le basi (e le speranze) di salvezza. Un'altra cosa della quale non siamo - e non verremo mai - a conoscenza è se l'epurazione interna sta continuando ancora e riguarda i vari Verde, Heurtaux e Fossati (tutti in procinto di essere ceduti a gennaio, ma con sdegnoso rifiuto da parte loro) misteriosamente scomparsi dall'elenco
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Hellastory, 05/02/2018
Disfatta gialloblu. Inutile nascondersi, questi siamo e tanto (poco) valiamo. Una squadra mediocre, persa in estate dietro l'allucinazione Cassano, alla fantasiosa scoperta di fenomeni diciottenni (Kean e Lee...), senza riuscire a mettere mai in chiaro il ruolo di Pazzini e Bessa, prendendo giocatori decenti solo per prepararli per altre squadre (Cáceres). Naturalmente, senza neppure cercare di porre rimedio quando c'era tempo e scelta a disposizione, intestardendosi dietro la difesa assoluta di Pecchia, un tecnico al debutto in A che non può insegnare niente perché niente ha imparato. Né come giocatore (non è retrocesso 5 volte durante la sua lunga carriera?), né come secondo di Benitez a Napoli e Madrid. Capirai. Arroganza, presunzione
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Hellastory, 22/01/2018
Ma cosa diavolo è successo a partire dal 70'? come si fa a non tenere 2 gol di vantaggio dopo aver dominato completamente l'avversario? Due pali (già lì...) e due gol in soli 20 minuti. Durava un altro paio di minuti e perdevamo, tanto non eravamo più in campo. Questione di fisico o testa? Cosa è successo? Cosa continua a succedere al Verona? Di questo deve rispondere il signor Pecchia perché aveva la partita in mano e, per l'ennesima volta dopo Bergamo, Chievo e soprattutto con il Bologna non siamo riusciti a tenere il risultato sul binario di controllo. E il secondo tempo contro il Genoa? Dovevamo rimontare, abbiamo fatto un solo tiro in porta con Cerci. Crolliamo sempre nella ripresa, ci imbamboliamo. A Ferrara i nostri difensori hann
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Hellastory, 11/12/2017
Bravi ragazzi! Sono orgoglioso di voi! Della vostra tenacia (palloni in tribuna compresi), delle spettacolari triangolazioni del primo tempo, dell'ansia che mi avete trasmesso di arrivare al fischio finale con le braccia alzate. Ma quanto è durato il secondo tempo? Due o tre ore minimo, soprattutto dopo l'inferiorità numerica e l'ingresso in campo di Falcinelli. Non era facile, dopo le polemiche sulla tenuta della squadra e col Sassuolo in grado di schiacciarci giù in classifica. Una partenza dignitosa con la squadra ben messa in campo e un buon controllo li avevamo visti altre volte, occasioni sprecate e gol compresi. Il problema, finora, era la ripresa quando la paura di non farcela, lo scarso spessore della panchina e l'assestamento d
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Hellastory, 27/11/2017
Totò, ho l'impressione che non siamo più nel Kansas (Dorothy). Due anni fa, di questi tempi, il Verona navigava miseramente all'ultimo posto in classifica con 6 punti in compagnia del Carpi. Davanti a loro, 5 sopra, il Frosinone faceva da coda a un lungo filotto di possibili contendenti alla retrocessione. Solo possibili, visto l'esito finale del campionato. In pratica, tutto era già stato scritto e deciso quindi a partire dalla dodicesima giornata. Era una squadra strana quella, teoricamente attrezzata per disputare un buon campionato, sufficientemente ambiziosa al punto tale da dare filo da torcere a Roma e Inter e guidata da un tecnico che aveva la massima considerazione della piazza (due promozioni e due buone stagioni in A al
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Hellastory, 06/11/2017
Manca Bessa e il Verona sparisce. In pratica, è sceso in campo il suo ologramma. Possibile che un giocatore, da solo, valga il 50% della squadra? C'è stata una sola ipotesi di organizzazione di gioco? Di profondità? Visto il vuoto sconcertante messo in atto contro Roma e Lazio non rimane che aggrapparci alla prestazione contro la Sampdoria, unica vera prova decente dall'inizio del campionato. E' chiaro quindi che la questione scivola inevitabilmente su un significato di natura esistenziale: può salvarsi il Verona visto con la Sampdoria? Se sì, sarà in grado di ripetere altre prove analoghe o si è trattato di un episodio del tutto eccezionale? Ad esempio, una Lazio senza difesa non implicava la necessità di impegnarla di più, e sin dall'i
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Hellastory, 25/09/2017
Finito il mercato, torna il calcio giocato. Finite le chiacchiere, torna la realtà. E il risveglio è peggiore dei tormenti di agosto. Siamo passati da una condizione di vana illusione (nessun rinforzo) ad una di resa in campo assoluta. Faccio due semplici domande ai principali responsabili di questa situazione. Signor Fusco, si è reso conto di che razza di squadra ha messo insieme? Una marea di ragazzini, tutti concentrati nello stesso reparto (Verde, Kean, Lee), e giocatori in declino alla ricerca di se stessi (Cerci, Heurtaux, Buchel, Cáceres). Solo scommesse. Dando per scontato che gente come Nicolas (prestazione scioccante la sua), Fares, Souprayen e Bruno Zuculini – per la cronaca così importanti da meritare il prolungamento
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Hellastory, 11/09/2017
Tanto rumore per nulla, non è successo praticamente niente. Sono arrivati solo un paio di ragazzini di cui si parla bene (ma basteranno per salvarci?), già in agenda da un mesetto a questa parte. Non potevano arrivare un po' prima? Le vere domande dei tifosi, che però troveranno solo una risposta accomodata, e che sono destinate comunque a lasciare uno strascico in futuro sono altre. E cioè: 1) ma veramente Pazzini era sul punto di andare al Sassuolo? 2) e cosa lo ha impedito: la volontà del giocatore o la mancanza di contropartite valide? 3) come sono oggi i rapporti tra il capitano e Pecchia? In teoria, Fusco ha sempre e solo parlato di 2/3 ingressi in attacco senza fare MAI alcun cenno ad eventuali uscite importan
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Hellastory, 01/09/2017