Tutto come prima, ma peggio di prima. Il Verona ha valutato che la scelta Grosso è ancora la migliore possibile. Questo lascia sconcertati i tifosi gialloblu che vedono polverizzarsi le speranze di riprendere la corsa della classifica con una squadra allo sbando a seguito di un'involuzione tanto preoccupante quanto senza sbocchi. Il problema di fondo è che, nella valutazione societaria, non esistono alternative a Grosso. Quali sono allora i lacci che imbrigliano la libertà di scelta di Setti? Innanzitutto quella di aver affidato baracca e burattini a D'Amico che ha voluto in estate (e difeso con argomentazioni francamente imbarazzanti) il suo vecchio amico in panchina. Ma chi è questo D'Amico? che esperienza ha? perché affidarsi a lui pe
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Hellastory, 14/11/2018
Il Verona è una squadra in crisi, involuta. Non ha idee, non sa difendere, non crea gioco, non tira in porta. Non ha un'identità, è continuamente sottoposta a cambiamenti di formazione. Mancano i riferimenti, i leader. Questa è una squadra inespressiva, esattamente come il suo allenatore che non trasmette mai alcuna emozione e neppure riesce a fornire spiegazioni. I gialloblu sono soldatini di piombo incatenati in un modulo teorico, astratto, senza possibilità alcuna di esprimere il proprio potenziale. Di questi tempi in serie B la beneamata ditta Fusco – Pecchia girava con 2,18 punti di media, ben 0,55 in più rispetto a Grosso – D'Amico, la coppia fresca e piena di idee (...) che doveva riavvicinare i tifosi alla società dopo la brutta
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Hellastory, 03/11/2018
Salernitana e Lecce ci portano sulla terra. Il Verona si schianta fragorosamente a causa della sua presunzione e narcisismo. Questa è una squadra che si crede forte e per questo si affida ad un calcio estetico, ad irritanti mezzi falli furbetti subiti in aera per sperare in un calcio di rigore, protesta molto, si irretisce in fretta, le prende e non le dà. Ma ancora deve dimostrare tutto il suo valore. D'altra parte, tira in porta solo con Laribi e ha subito gol in tutte le gare ufficiali (Coppa e Campionato, tranne Cosenza ovviamente). Il tutto è espressione di un possesso palla sterile e prevedibile, frutto di accademiche triangolazioni a cercare il povero Pazzini, sempre marcatissimo, che non portano da nessuna parte. Grosso s
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Hellastory, 06/10/2018
Questa settimana sono usciti i dati definitivi del numero di abbonati. Ebbene, 7617 è un numero veramente basso che testimonia, al di là di ogni ragionevole dubbio, il livello di disaffezione attuale dei tifosi gialloblu nei riguardi della proprietà. Non solo, perdere 3800 abbonati (oltre un terzo) dopo una retrocessione simile mette in discussione anche la percezione attuale del progetto di rilancio in corso, e girare comunque con ben 2600 tifosi in meno rispetto alla serie B condotta da Pecchia è indice che già da un paio di anni a questa parte la stima è ai minimi. E pensare che, solo poche stagioni fa, avevamo superato il tetto dei 16000 abbonati (stagione 2013/14). Dove sono andati a fine tutti quei tifosi? In parole povere, siamo
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Hellastory, 24/09/2018
Laribi e Pazzini prendono per mano il Verona e la squadra risponde alla grande. Nel frattempo, la fase di conoscenza reciproca, Hellas - Grosso e Grosso - Hellas, prosegue il suo percorso. Persino il tik tok del fraseggio iniziale, che un pò indispettisce sempre i tifosi, trova oggi una sua giustificazione nel caldo opprimente (2 soste, 1 per tempo), nell'esigenza di trovare le distanze dei compagni e nella ricerca psicologica «possesso palla significa controllo». Ogni giorno entra qualche elemento nuovo (se vogliamo, contro il Carpi sono tornati Pazzini e Zaccagni), ogni giorno si cerca di costruire un pezzettino di più. Siamo a metà settembre, ancora è consentito provare qualcosa per crescere. Magari nella condizione
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Hellastory, 17/09/2018
Come tutti i vuoti temporali, nei quali si scarica essenzialmente energia negativa e di riflesso, Luglio rappresenta un periodo dell'anno molto contrastato per ogni tifoso. Alle scorie lasciate dall'ultima stagione si aggiungono le grandi aspettative del futuro e la frustrazione per l'assenza di partite vere. Capirai se un Mondiale giocato senza Italia e una retrocessione subita per tutta la stagione possono aiutare lo stato d'animo del povero tifoso gialloblu. Siamo ko, signori! C'è bisogno di novità, di nuovo entusiasmo. Di credere in qualcosa. E in fretta anche. Ecco perché, se guardiamo con attenzione, ci accorgiamo che nel frattempo sono successe molte cose nel pianeta Verona, alcune già ben definite, altre piuttosto orientate. No
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Hellastory, 16/07/2018
Lo stato di malessere del tifoso gialloblu, alla seconda retrocessione in B in 3 anni, ha connotati ben precisi.
Pur essendoci differenze sostanziali (di rosa e di cause scatenanti) tra la prima sotto la guida di Mandorlini - Delneri e Bigon,
e questa, mal governata da Pecchia e Fusco, esiste tuttavia un fil rouge inequivocabile che le accomuna. In nessuno
di questi campionati il Verona ha realmente combattuto per salvarsi. La posizione di classifica che abbiamo subito ad ottobre
l'abbiamo mantenuta fino al termine del campionato. Ultimi eravamo allora e ultimi siamo rimasti alla fine. Penultimi siamo stati
quest'autunno e penultimi abbiamo concluso. In nessun caso il Verona ha messo in atto energie mentali positive, d
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Hellastory, 21/05/2018
Ogni tanto dovremmo avere la lucidità di esaminare la situazione con un certo distacco, con minore coinvolgimento. Non è facile, lo so, ma il famoso quadro di insieme dovrebbe consentirci di valutarla con maggiore consapevolezza. La consapevolezza è tutto nella vita: ci consente di accettare il bene e il male, la sorte che ci spetta e perfino la morte. A metà febbario, la società ha avviato un'interessante campagna di riavvicinamento con i tifosi. Ce n'era bisogno perchè eravamo reduci dall'indebolimento del mercato invernale e i risultati continuavano a latitare. Hellastory, altri siti di tifosi e giornalisti veronesi sono stati invitati prima in società e poi dal Presidente per comprendere cosa stava succedendo e forse anche per
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Hellastory, 19/04/2018
Sapete cosa ha detto Pecchia ai giocatori prima di scendere in campo contro Crotone, Roma, Atalanta e Inter? «Andate in campo e fate del vostro meglio». Gare concluse nel giro di un paio di minuti. Sapete cosa ha detto oggi prima di Benevento? «Andate in campo e fate del vostro meglio». Nella partita della vita, quella che avrebbe dovuto cambiare le sorti della stagione, il Verona ha concesso ai padroni di casa la bellezza di 22 tiri a 2, di cui 15 nello specchio della porta, e il 64% di possesso palla (poco sopra il 70% nel primo tempo). Ma erano loro che dovevano salvarsi oppure noi? Del resto, ad essere obiettivi, 3 pere (#) il Verona le regala a tutti. E' generosissimo col calcio italiano
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Hellastory, 05/04/2018
Oh, mi sembrava strano. Adesso riconosco il Verona. Quello vero. L'altro era un semplice abbaglio, uno scherzo. Ma non dovevano essere 11 finali? Capirai. Eppure dovevamo incontrare un'Atalanta sazia per Bologna e stanca dalla prova infrasettimanale con la Juventus. A me pare invece che eravamo noi quelli appagati (evidentemente Torino e Chievo ci hanno fatto sentire forti come il Barcellona) e talmente cotti da non riuscire a vincere nemmeno un contrasto o rinviare un semplice pallone. Ecco, queste sono quelle circostanze nelle quali ti viene voglia di mollare tutto, stracciare l'abbonamento, spegnere il televisore per non rivedere nuovamente l'umiliazione di questi 5 gol (potevano essere almeno 3 in più) e poi quelle facce stordite (in
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Hellastory, 19/03/2018