IL VERONA IN COPPA CAMPIONI | |
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nel segno di Preben | verso Salonicco | euroPreben la beffa dell'urna | l'assedio | verso Torino | la partita della vergogna epilogo LA BEFFA DELL'URNA Non c’è molto tempo per festeggiare il passaggio del turno, un paio di giorni scarsi, perché venerdì 4 ottobre è già tempo di sorteggio. Sono rimaste in lizza 16 squadre, quasi tutte di una certa caratura, se si escludono ciprioti e finlandesi. Rispetto al primo turno il sorteggio è completamente aperto, quindi tutte le squadre possono incontrarsi, a prescindere che siano teste di serie, o nel caso di Verona e Juventus, della stessa nazione, eventualità quest’ultima piuttosto remota, visto che, se la matematica non è un’opinione, le possibilità che gialloblu e bianconeri si incontrino sono esattamente il 6,67%. Ma l’urna, si sa, è la voce dell’insondabile volontà del caso, e con i numeri e le statistiche non ha proprio nulla a che fare. Quando esce il nome del Verona (che quindi giocherà l’andata in casa), nei 2 minuti, cronometrati, di attesa per sapere il nome dell’avversaria, nessuno si aspetta un’accoppiata italiana. O meglio: nessuno se la augura. Invece è proprio così: l’urna beffarda di Ginevra accoppia negli ottavi di finale le due italiane. Una sfida ormai classica a livello nazionale si sposta in Europa. Il sorteggio crea sconcerto e, in casa gialloblu, anche molta preoccupazione, dettata non solo dalla qualità della squadra bianconera che, tra l’altro, ha violato il Bentegodi la domenica precedente, ma anche da altre considerazioni, un po’ maligne forse, senz’altro “politicamente scorrette”, ma quanto mai reali. Non si tratta solo della nota sudditanza arbitrale nei confronti della “vecchia signora” che, del resto, in Europa è molto meno marcata che in Italia, ma delle conseguenze della tragica serata dell’Heysel di pochi mesi prima. Nonostante siano state accertate le responsabilità dei tifosi del Liverpool (e della polizia belga, aggiungiamo noi) che porteranno all’esclusione delle squadre inglesi dalle coppe europee per 5 anni, anche la società bianconera viene punita, anche se in modo molto più “soft”: due partite casalinghe a porte chiuse senza la possibilità di trasmettere le partite in diretta. Detta così non sembra neanche male, ma ragioniamo un attimo. Siamo nel 1985, i soldi alle società arrivano dagli sponsor e, soprattutto, dagli incassi: la Juventus rischia di uscire dalla Coppa più prestigiosa senza aver incassato una lira. Certo che però siamo davvero perfidi noi veronesi: cosa andiamo a pensare! Abbiamo sempre spacciato per malafede le decisioni arbitrali pro-juve quando invece si trattava di sbagli in buona fede. Abbiamo sempre fatto del vittimismo. Come siamo lontani dallo “stile Juve”. Su, dai, mettiamoci il cuore in pace: tutto andrà secondo il verdetto del campo e vincerà il migliore! È ora di finirla con i luoghi comuni! Cerchiamo piuttosto di essere in tanti al Bentegodi e di sostenere la squadra il più possibile, poi, a conti fatti, giocare il ritorno a porte chiuse può essere anche un vantaggio. Ecco i commenti dei due allenatori dopo il sorteggio, molto interessante quello di Trapattoni, soprattutto se leggiamo la parte sottolineata con il senno di poi. Cominciamo con Osvaldo Bagnoli: “Un sorteggio certamente negativo, peggio che se ci fosse capitato l' Anderlecht. Anzitutto è brutto incontrare una squadra italiana, e poi è brutto incontrare la Juventus. Per carità le due partite sono ancora da giocare e tutto può ancora accadere, però... Siamo stati anche sfortunati perchè dovremo giocare la prima partita in casa e la seconda in trasferta, anche se, ora come ora, nella situazione della Juventus, giocare in casa o fuori è quasi la stessa cosa. E poi questo fatto ci toglie quasi la soddisfazione di essere in una coppa internazionale..." Ed ecco Giovanni Trapattoni, tecnico dei bianconeri: "Penso di poter affermare che questo sorteggio non dispiaccia ai tifosi del Verona. Egoisticamente avrei preferito un avversario pi ù comodo, ma sono solo illusioni. Nelle Coppe, e lo ho già detto tante volte ai miei giocatori, bisogna essere pronti ad affrontare chiunque. Certo per noi italiani è un fatto difficile da accettare, ma non mi sembra ci sia niente da stupirsi. Il Verona comunque lo abbiamo già affrontato domenica e lo abbiamo battuto. Spero che quando giocheremo non dovrà lamentare assenze, così non ci saranno motivi di recriminazione. Conosciamo troppo bene il Verona per non doverlo temere: se non altro non avremo problemi ambientali. Ma giocare la partita di ritorno senza pubblico sarà molto difficile soprattutto sul piano psicologico". La partita di andata è fissata per mercoledì 23 ottobre alle 20,30. Nel frattempo, in campionato, il Verona è chiamato ad affrontare 3 partite impegnative contro Inter, Sampdoria e Napoli. Tre gare che diranno chiaramente a quale obiettivo può aspirare il Verona che, comunque, è ormai virtualmente tagliato fuori dalla corsa al titolo. Lo 0-0 di San Siro contro i nerazzurri e la vittoria per 2-1 contro la Samp al Bentegodi mostrano un Verona in ripresa ma, la domenica prima dell’attesissima sfida di Coppa Campioni, a Napoli arriva una delle sconfitte più umilianti dell’intera storia gialloblu: i partenopei si impongono per 5-0 e Maradona si permette di infilare Giuliani da metà campo, con un gol diventato ormai un classico. Le premesse delle vigilia sono quindi piuttosto negative, ma Elkjaer e compagni ci credono, sono concentrati sulla coppa e convinti di poter lottare ad armi pari contro i bianconeri. Intanto la prevendita dei biglietti procede a gonfie vele: gli spettatori paganti saranno 39.000, per un incasso di 761 milioni di lire! È chiaro che lo stadio non sarà completamente gialloblu perché la Juve ha tifosi ovunque, ma l’apporto del Bentegodi sarà fondamentale ai fini del risultato. Ormai relegato ad una posizione di centro classifica, la coppa campioni rimane l’obiettivo principale del Verona. Tutto è pronto, lo stadio freme, i venditori di panini e bibite cercano con la coda dell’occhio qualche scalino libero per accomodarsi a partita iniziata, quando nessuno chiederà più nulla se non di spostarsi dalla visuale. La serata è tutto sommato calda per la stagione, anche se il cielo plumbeo profuma di autunno. Arbitrerà lo scozzese Valentine, un vero duro dicono gli esperti di calcio internazionale, anche se qualcuno scherza sul fatto che nel pomeriggio è stata vista circolare nei dintorni dello stadio una regata nuova di zecca con… il volante a destra! Sono le 20,28 e le squadre entrano in campo tra i cori assordanti delle curve. Forza vecchio Hellas!!! Davide |
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