Protagora di Abdena era un sofista vissuto intorno al 450 a.C. Arrivò a questa famosa conclusione: «di tutte le cose è misura l'uomo; di quelle che esistono, in quanto esistono; di quelle che non esistono, in quanto non esistono». E cioè: il reale e l'irreale sono determinati attraverso la rappresentazione che l'uomo ne ha. L'oggetto è necessariamente connesso col soggetto. Non c'è una verità che valga per tutti gli individui, in quanto ogni verità è relativa.
Protagora, seguendo il percorso di Eraclito (tutto scorre, nulla permane) introduce il principio della relatività: per ciascuno di noi è vero solo ciò che ci sembra tale. Come anche le sensazioni, i bisogni: il vino che è dolce al mio palato quando sono sano, è amaro quando sono ammalato. E i desideri.
Nell'estate 2005, ai tempi del manca solo la firma, i tifosi gialloblu hanno sofferto nella speranza dell'acquisto di Bjelanovic, un attaccante fondamentale per quel Verona. Il croato non arrivò e, al suo posto, fu pescato Sforzini (5 reti su 35 partite) un ragazzone di 22 anni al debutto assoluto in serie B. Nell'estate 2012, ai tempi del si vince e basta, i tifosi gialloblu hanno sofferto un paio di mesi per sperare nel ritorno proprio di quel Sforzini, cresciuto e maturato altrove al punto tale da diventare uno dei migliori attaccanti della categoria. Magari proprio al posto di Bjelanovic (5 reti su 26 gare), arrivato
nel frattempo un anno fa a dare un po' di maturità al neo promosso Hellas. Alla fine, anche questa volta non se ne è fatto nulla, è stato acquistato Cacia al suo posto e gli animi si sono placati. Ma non l'insegnamento e i dubbi che si porta dietro.
- In assoluto vale di più questo Sforzini o quel Bjelanovic?
- Serve di meno ad una squadra l'entusiasmo di un giovane o l'esperienza di un veterano?
- Come si fa a volere a tutti i costi una cosa (o un giocatore) al posto di un'altra e, poco tempo dopo, comportarsi esattamente al contrario preferendo quella che abbiamo dato via così in fretta? Le coppie separate di tutto il mondo non sono ancora arrivate a una soluzione.
Agli insegnamenti di Protagora si opposero tenacemente sia Platone che Aristotele che proposero i loro modelli di verità assoluta. A parte che entrambi ne ha offerto uno differente confermando di fatto che non esiste un unico modello, valido sempre, si fa fatica a trovare una maniera unica di misurare le cose quando di mezzo c'è l'uomo. A maggior ragione quando entrano in gioco le sue frivolezze.