Riguardo l'arrivo in gialloblu di Andy Selva ritagliamo un po' più di spazio del solito perchè salvo grosse sorprese dovrebbe essere lui la punta titolare del Verona 2009-10.
Usiamo il condizionale perchè verosimilmente Selva sarà valutato durante tutto il tempo del ritiro e solo alle prime amichevoli Bonato e Remondina decideranno se
affidargli la maglia da titolare, affiancandogli così una punta giovane, oppure se ritengono che l'attacco debba essere rinforzato ulteriormente con una prima punta più affidabile.
Tutto dipende se il giocatore si è ripreso al 100% dall'infortunio della scorsa stagione, perchè intendiamoci, un Andy Selva a pieno regime è una prima scelta, non una riserva.
Viste le sue caratteristiche fisiche, con lui al centro del tridente, ci scorderemo i lanci lunghi per la punta-torre e vedremo per forza di cose molto più gioco a terra, con scambi veloci tra i due esterni che dovranno essere molto tecnici e portati alla finalizzazione (vedi Berrettoni e Rantier appunto).
Sarà quindi un 4-3-3 molto più spumeggiante di tutti quelli visti finora a Verona, con largo utilizzo degli inserimenti dei centrocampisti.
Per conoscere meglio questo giocatore, oltre alla tradizionale scheda, Hellastory vi propone anche uno stralcio dell'intervista uscita oggi sull'edizione modenese de Il Resto del Carlino, realizzata dall'amico Stefano Fogliani.
La belva saluta e se ne va. Finisce dopo tre stagioni, 59 presenze e 23 reti l'avventura in neroverde di Andy Selva. L'attaccante sanmarinese, dopo che un brutto infortunio la scorsa stagione gli ha lasciato solo le briciole di sei presenze di una serie B appena intravista, ha scelto Verona, dove lo aspettano Bonato e Remondina e dove, dice, «ho la possibilità di esaltarmi al cospetto di un'altra sfida. Con il Sassuolo avevo un altro anno di contratto, ma ho capito che per me non c'era più spazio, quindi ho deciso di andarmene».
Scendendo di categoria e scegliendo Verona: rimpianti?
«Diciamo che per quanto l'ho aspettata, la serie B è stata una mezza delusione, e non solo a causa dell'infortunio che mi ha condizionato in maniera decisiva. Ma è andata così, l'importante è essere tornato in forma e potermi mettere a disposizione da subito di mister Remondina».
Fu proprio lui a volerti a Sassuolo.
«Con Remondina, come del resto con Bonato, i rapporti sono ottimi. E altrettanto buoni restano con il Sassuolo, al di là di questo epilogo che lascia un po' di amaro in bocca».
In che senso?
«Nel senso che ho capito come la società avesse fatto altre scelte, e Selva, per rendere, ha bisogno di giocare. Quanto alla C1, la categoria per me fa poca differenza: la mia carriera è stato un saliscendi continuo, quindi in un certo senso ci sono abituato».
E comunque Verona è una C1 atipica.
«Gran piazza, e grandi ambizioni. Far parte del progetto gialloblu mi riempie di orgoglio, e credo che giocare davanti a più di diecimila spettatori sarà uno stimolo ulteriore a fare del mio meglio. Mi è già capitato di giocare davanti a diecimila persone, e ricordo che tipo di stimolo possono dare cornici così importanti».
Ben altro pubblico, rispetto a quello che ti ha applaudito, per tre anni, qui a Sassuolo.
«Vero: se lascio una società serie e un gruppo dove mi sono sempre trovato benissimo, devo dire che il dispiacere meggiore è lasciare i tifosi. Con loro c'era un rapporto speciale: mi vogliono bene, e non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno»
Anche il pubblico veronese, da questo punto di vista, associa al tuo arrivo grandi aspettative: a parte i gol, Selva è uno che coi tifosi lega subito.
«Diciamo che sono uno di quei giocatori che da' tutto, e che vuole esserci sempre e comunque per dare il suo contributo. Anche per questo ho scelto Verona: lì troverò gli spazi che mi sono stati preclusi a Sassuolo e, se è vero che non cerco rivincite, è vero che ho voglia di far bene, anche per riscattare quest'ultima stagione nella quale, per un motivo o per l'altro non ho fatto bene come mi aspettavo».
Il ricordo più belo dell'esperienza neroverde?
«La promozione in B, senza dubbio. Vincere è il sale del calcio».
Puntano a vincere anche a Verona.
«Lo so, e proprio l'ambizione della dirigenza mi ha convinto ad accettare la proposta di Bonato. L'ho detto anche ai dirigenti del Sassuolo, che a verona vado a riprendermi quella B che ho appena perso, e chissà che il prossimo anno non mi ci trovi, a giocare con il Sassuolo, e con la maglia del Verona addosso».
E noi siamo qua, ansiosi di vedere «la belva» riportarci dove ci compete a suon di gol.
Valeriano
[Leggi la scheda di Andy Selva]