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PROSSIMO IMPEGNO
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Alla 32° giornata hanno risposto tutte le squadre in lotta per non retrocedere alla grande facendo capire che la motivazione e la stanchezza delle avversarie che hanno giocato in coppa azzerano il divario tecnico. Dando per scontata la retrocessione della Salernitana, le altre sono ancora tutte lì ma il gap tra 13° e 19° posizione si è allungato di 1 punto grazie al successo interno del Lecce nello scontro diretto.
La nuova giornata si apre oggi con il Cagliari, che ha battuto Atalanta e fermato l'Inter a San Siro, che riceve la Juventus. Domani l'Empoli riceve il Napoli mentre il Verona ha lo scontro diretto con l'Udinese. Domenica infine, altro scontro diretto Sassuolo - Lecce, mentre il Frosinone va a Torino, sponda granata. Tutte partite difficili da pronosticare. Il Verona, come anticipato, riceve l'Udinese con un duplice obiettivo: riconquistare il Bentegodi dopo la sconfitta interna con il Genoa e ritrovare un successo che manca da 4 turni. Il secondo tempo di Bergamo è sicuramente incoraggiante e potremo contare sul rientro di Serdar dopo la squalifica e probabilmente anche di Duda. Occorre però non commettere più certi errori difensivi che mettono in difficoltà la squadra e riprendere a giocare con l'intensità che conosciamo.
La Redazione
L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.
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