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PROSSIMO IMPEGNO
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Tutti hanno mosso la classifica, tranne Salernitana ed Empoli conseguenza di trasferte molto difficili, a conferma del fatto che ogni squadra si considera in piena lotta e non è disposta a cedere punti facilmente. Il risultato per noi più favorevole è stato il mancato successo interno del Sassuolo nello scontro diretto con l'Udinese che lo inchioda momentaneamente al penultimo posto di classifica. Buon pari del Verona a Cagliari. Questa è la classifica.
La 31° giornata si sviluppa tra venerdì e lunedì e non prevede scontri diretti.
Tranne l'Hellas, che riceve al Bentegodi il Genoa, e il Sassuolo che va a Salerno, tutte le altre affrontano avversari particolarmente impegnativi: il Lecce va a San Siro contro il Milan, l'Empoli riceve il Torino, il Frosinone riceve il Bologna, il Cagliari l'Atalanta e l'Udinese l'Inter nel posticipo.
Questo significa che la classifica, racchiusa in soli 5 punti, a fine giornata può assumere un ordine completamene diverso. Infatti, se Hellas e Sassuolo saranno obbligate a vincere per sfruttare il calendario favorevole, chi riuscirà a non perdere contro formazioni più forti porta a casa morale oltre che punti pesanti. Non escludiamo, a fine giornata, un ulteriore accorciamento tra la 13° e la 19° posizione.
Concludiamo con le assenze certe di Hellas – Genoa: Magnani e Retegui sono squalificati, Malinovskyi ko per un problema muscolare. Ci saranno però Gudmundsson e forse il recuperato Vitinha a darci fastidio.
La Redazione
L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.
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