Il gol al 93' di Cammarata nel 3-3 a San Siro contro il Milan (1999-00)
(Da un articolo del Corriere della Sera del 13 marzo 2000)
In questa sorta di giornata missionaria pro Juventus, pure il Milan contribuisce con un consistente obolo, attorcigliandosi su se stesso nella gara casalinga con il Verona, dapprima dominando la sfida attraverso il filo conduttore di un gioco dinamicamente arioso, in seguito inabissandosi per effetto di una duplice disavventura, l' espulsione di Chamot (fallo da ultimo uomo su Cammarata) e l' improvviso blackout del suo giovane portiere. Recitano in pratica due partite distinte, i rossoneri. Quella iniziale, che dura per l' intero primo tempo, ci restituisce i campioni d' Italia in vantaggio per 2-0 e su livelli più che dignitosi, in grado di sopperire all' assenza di Boban, con un centrocampo inedito in cui De Ascentis è il punto di riferimento più basso, Ambrosini l' incursore a beneficio dell' attacco e Albertini il regista capace di sottolineare i ritmi collettivi. E' soprattutto in questa fase che le qualità precipue del Verona, coraggio e polmoni, paiono ridicolizzate dalla
manovra rossonera, ariosa, avvolgente, pungente. L' altra partita che il Milan, suo malgrado, si vede costretto a interpretare, prende avvio al 5' della ripresa quando Chamot, sostituto di Costacurta al centro della retroguardia, interrompe con molto mestiere la corsa di Cammarata verso l' area: regolamento alla mano, risulta inevitabile la sua espulsione, così come il riposizionamento delle pedine in campo. Con Ayala (fuori De Ascentis) nuovo centrale difensivo, Zaccheroni si affida di fatto a un 3-4-2, senza poter prevedere l' incipiente stato confusionale di Abbiati, responsabile dell'uno-due con cui il Verona riesce a rimettersi in carreggiata: dapprima con Apolloni (8' , tocco sotto rete sugli sviluppi di un angolo) e poco dopo con Laursen (10' , correzione aerea su lunga punizione di Morfeo). Ribaltati gli scenari, il coraggio e i polmoni scaligeri riescono a incidere su questa nuova e imprevedibile partita. Il Milan in dieci non demerita, si batte ai limiti della sofferenza, accetta con umiltà di
ripartire in contropiede. E a un certo punto (15'), quando Apolloni sgambetta Maldini in area, addirittura si illude di riagguantare il risultato: Shevchenko firma infatti su rigore la sua rete numero 19 con un pregevole destro a fil di palo. Ma, di fronte all' aggressione sempre più incalzante dei veronesi, con le spalle scoperte, in inferiorità numerica, diventa complicato mantenersi lucidi. E questo nonostante José Mari, subentrato a Bierhoff, riesca a divorarsi la rete del 4-2 allargandosi troppo sull' uscita di Frey (42'). A soli 30 secondi dal termine (48' ) Marasco scaraventa infatti in area il pallone della disperazione, Cammarata gira di testa bruciando Ayala, Abbiati vola invano. E' il 3-3 che scuce lo scudetto ai rossoneri e che permetterà ai gialloblu di Prandelli di collezionare ben 18 risultati utili consecutivi in Serie A, record di sempre per il Verona.
Note Spettatori: 55 mila circa. 79' espulso C.Prandelli per proteste.
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