Sul sito di Hellastory campeggia il tabellone della volata salvezza, ma dopo le ultime 2 gare, più che ad una volata abbiamo l'impressione di essere di fronte ad un'agonia. La sconfitta interna con l'Inter rappresenta la peggior sconfitta assoluta in serie A. Avevamo perso 6-0 solo in un'altra occasione, a Napoli il 6 ottobre 1957, ma almeno eravamo in trasferta e imberbi in serie A. Il Bentegodi, che festeggerà fra pochi mesi il suo sessantesimo compleanno, non si meritava una tale vergogna.
Il dato più inquietante della partita persa con l'Inter per me è la casella delle ammonizioni: zero. Non sono un fomentatore della violenza gratuita e a palla lontana, ma se non fai capire ai giocatori dell'Inter, che fra una settimana giocano la semifinale di Coppa Campioni, che sei disposto a entrare duro, è fatica che li puoi arginare, specie dopo che ti hanno infilato 3 gol in pochi minuti. Gli abbiamo concesso di tutto e, dove non arrivavano loro, facevamo da soli, a partire dall'incredibile autogol di Gaich, su cui abbiamo finito gli aggettivi.
Dopo Cremona, nonostante la brutta prestazione, si poteva ancora essere ottimisti. Ora restano 5 partite, di cui 3 sono in trasferta, e quelle con Atalanta e Milan sono improponibili per una squadra che con le prime 7 del campionato ha raccolto fino ad ora solo 2 punti, quello interno con la Lazio e quello, miracoloso ma meritato, a Napoli. Quindi, a meno che non ci riteniamo ora in grado di fare imprese tipo espugnare San Siro dopo 62 tentativi vani, ci rimangono poche opportunità per cercare di fare il fatidico punto in più dello Spezia. Che, ad essere obiettivi, sta arrancando peggio di noi e ha fatto solo 2 punti nelle ultime 5 gare, contro i nostri 8. Eppure, 6 punti recuperati ancora non sono sufficienti. Occorre sprintare, occorre vincere la volata.
Le energie per la volata sono, a questo punto, più mentali che fisiche. Il Verona, contro l'Inter, non è sceso in campo. A questo proposito, efficace e arguto lo striscione della curva appeso a Peschiera, che invita la squadra ad andare a Lecce. Se vediamo quello che siamo riusciti a combinare a Genova con la Samp e a Cremona, c'è poco da stare allegri. Per inciso, la Sampdoria quest'anno in casa ha perso 11 volte su 17, e ha vinto solo 1 volta, non occorre ribadire contro chi.
Il calendario nelle prossime partite offre alcuni incroci decisivi. Lo Spezia dovrà andare a Cremona, dove noi abbiamo salvato 1 punto ma non la faccia, e a Lecce. Il Verona andrà a Bergamo dove lo Spezia ha perso 3-2 ma ha battagliato fino alla fine. L'impressione è che si salverà la meno peggio. E il record della Salernitana salva a 31 punti lo scorso anno, minimo storico nei campionati a 20 squadre, sembra pure in pericolo.
La gestione Zaffaroni, sebbene non fallimentare come quelle di Cioffi e Bocchetti, a lungo termine si sta dimostrando comunque insufficiente. è vero che dopo il periodo nero cominciato con la sconfitta di Roma siamo tornati a far punti grazie soprattutto a Verdi e a Consigli, ma il bilancio della gestione Zaffaroni, con 22 punti in 18 partite, non si può certo dire esaltante. Al tecnico del Verona va comunque dato merito di aver gestito il gruppo dal punto di vista psicologico se non da quello tecnico e tattico, dove la povertà di gioco e di schemi è sotto gli occhi di tutti. Bocchetti, nella sua totale inesperienza, l'aveva messa subito sul tragico, cominciando a gridare appelli del tipo «ogni partita è una finale». Risultati: zero punti in 6 gare. Zaffaroni ha fatto il pompiere prima di partite da dentro o fuori come quelle con Cremonese e Salernitana in casa. Ha evitato di caricare troppo l'ambiente e ha avuto ragione. Poi capita che, in partite come quella contro Fiorentina e Inter, si sia proprio dimenticato del tutto di caricare i giocatori.
Una cosa è certa: anche se ci dovessimo salvare, e anche se dovessimo farlo vincendo a San Siro, il giudizio finale su questa stagione è già scritto. Umiliazioni come 10 sconfitte consecutive o come la peggior sconfitta di sempre in serie A restano indelebili. Chissà se il Presidente Setti avrà almeno la decenza di far scrivere sul sito del nostro Hellas Verona che non è solo il Presidente con più promozioni ma è anche il Presidente con più record negativi? Se poi dovessimo retrocedere, sarà pure il Presidente più retrocesso. In questa classifica Garonzi rimane fermo a quota 2 retrocessioni, di cui una tutta di sua responsabilità, ma per lo meno sul campo la squadra del 1973-74 aveva conquistato la salvezza con un finale orgoglioso. Ovvero con una volata salvezza.
Già che c'è, Presidente, faccia pure scrivere che lei è il primo ad aver perso 10 partite di fila in serie A, impresa negativa che non era riuscita nemmeno a Mondadori e al suo disgraziato Verona del girone di ritorno 1957-58. Non ci interessa leggere quante partite su 1,000 in serie A sono state fatte sotto la sua presidenza. Noi guardiamo i fatti e nessuno ci potrà togliere la convinzione che questa squadra l'ha smembrata lei. Poi i giocatori ci hanno messo del loro.
Volata o agonia?
La speranza è sempre l'ultima a morire e può sempre capitare che a prendersi una folata di vento in faccia a un metro dal traguardo sia lo Spezia. Di sicuro non ci salveremo sprintando di potenza e gonfiando il petto. Testa bassa e pedalare.
Paolo