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Quel coro «Elkjaer Sindaco! Elkjaer Sindaco!» era solo una provocazione. Accostare un giocatore di calcio, il più grande dei nostri, alla prima carica politica cittadina era l'ennesimo modo per farsi beffa delle istituzioni e allo stesso tempo intendeva celebrare un idolo assoluto dandogli ulteriori meriti.
Quale pazza idea mettere un calciatore a fare il sindaco. Ma se negli Stati Uniti mettevano con scioltezza una star di Hollywood a fare, con profitto, il Presidente perché qua un calciatore non avrebbe funzionato? I nostri calciatori valgono quanto le loro star del cinema, più o meno siamo lì.
A differenza però degli USA dove politica e cinema qualche risultato eclatante è stato partorito, in Italia pochi calciatori hanno raggiunto risultati decenti. Forse il più famoso è stato Rivera che si è seduto sugli scranni di Montecitorio ed è stato anche Sottosegretario.
Riguardo Verona e gli ex gialloblu abbiamo poche cartucce da sparare. Nicola Ciccolo, attaccante dai piedi veramente buoni ma anche particolarmente rude all'occorrenza, diventò consigliere comunale negli '80. Poi ci provarono anche il bomber Michele Cossato prima e di recente Chicco Guidotti ma senza successo. Il nostro ex-direttore sportivo Giovanni Galli provò a diventare sindaco di Firenze ma fu un mezzo fiasco esattamente come qua, mentre persino il campione mondiale Paolo Rossi tentò la carriera di euro parlamentare restando anche lui senza il supporto dell'elettorato.
Insomma, il calciatore non viene votato perché evidentemente all'italiano ispirano di più altri profili umani e professionali coi risultati che, del resto, vediamo ogni giorno.
A meno che...non ci pensi la città di Verona, anche in questo campo percorritrice di nuovi scenari e nuove situazioni, sempre fucina di esperimenti sociali e regolarmente sempre sulla bocca di tutti come tutto ciò che fa invidia.
Ci pensa Verona ad eleggere il calciatore come sindaco e per farlo sceglie probabilmente quel giocatore che più in assoluto ha dato lustro al vivaio gialloblu: Damiano Tommasi.
Già giocatore moderno a metà anni '90, capace di interpretare più ruoli in quel Verona vincente di Perotti, sempre con la massima serietà, sempre con la massima dedizione, sempre con la massima determinazione. Uno che in fondo passando da Verona a Roma non si è montato la testa e ha sempre tenuto il profilo personale molto basso.
Buon lavoro Tommasi Sindaco.
Valeriano
p.s. restando in tema di attori, calcio e politica, consiglio la visione della breve serie «Vita da Carlo», dove Carlo Verdone impersonando sé stesso, viene candidato sindaco di Roma. In un episodio incappa in un incidente diplomatico asserendo che lo scudetto della Roma fosse merito di Tommasi più che di Totti.
[Leggi la scheda di Damiano Tommasi]
Hellastory, 27/06/2022