dal nostro inviato mati
Eccomi !
Mi sono appena svegliato ( per modo di dire ) e dopo aver in parte recuperato le energie mi metto al lavoro per raccontarvi di Salerno, per soddisfare la vostra sete di leggere di sapere come è andata. Da uno di voi!
Ma prima vorrei scaldare il vostro cuore e la vostra anima semmai c'è ne fosse bisogno. E' «quasi» con le lacrime agli occhi e con le mani tremolanti che vi introduco nel viaggio, nel mio e nel nostro viaggio perché mi portavo dentro (e lo dico senza ipocrisia) TUTTI, soprattutto quelli lontani, quelli impossibilitati ad esserci, quelli che hanno festeggiato tra mura nemiche e quei che sono lassù nel ciel!
Quattro anni. Quattro lunghissimi anni e forse più ho aspettato quel momento, quel fischio quella voce che mi diceva: « Fatta, l'è fatta! » l'incubo finisce qui in questo preciso istante! Quattro anni fatti di discorsi, speranze, dubbi, collegamenti al GB, sms, rinvii e chi più ne più ne metta, parolase comprese! Ma c'era l'ultimo viaggio da fare! Al Bentegodi nella gara d'andata Lorenzo (mio compagno ufficiale delle gare casalinghe) mi dà le dritte per andare in aereo quindi dopo aver superato le mille chiacchere e i mille ostacoli assieme a una nostra vecchia conoscenza alle 7,30 siamo al Catullo credendo di partire tutti 300 con un unico volo ma veniamo a sapere che gli aerei sono tre.
E' allora che io e Lorenzo_mi e altri 50 circa veniamo imbarcati su « Salerno 2 » che atterrerà alle 11,30 circa all'aeroporto di Salerno. Ad aspettarci un graduato della Polizia ci propone di passare alcune ore in un ristorante. Ovviamente accettiamo e dopo aver fatto onore alla cucina locale, tranne le salsicce che pur facendo schifo Lorenzo_mi se ne è mangiato ben 3 (...) alle 14,00 insieme a Salerno 1 ci portano con due pullman a raggiungere i butei imbarcati su Napoli, non prima però di aver visto mezza Campania su e giù per le arterie al fine di tenerci lontani. Nell'occasione un butel intervistava il conducente tale Antonio o Giuseppe, insomma ognuno gli dava il suo nome, ponendoli le solite domante di rito : «hai la Patente» «se si dove l'hai Conseguita.... » «quanti incidenti simulati
hai fatto» e
il buon conducente si intratteneva e rispondeva amichevolmente.
Raggiunti gli altri 200 all'autogrill, acqua birra e caffè e stavolta si fa sul serio con la dovuta scorta raggiungiamo i parcheggi di uno stadio completamente blindato! Rimaniamo fuori aspettando chi ha viaggiato con altri mezzi fino a pochi muniti dall'inizio, poi, non vedendoli arrivare, nostro malgrado entriamo per dare il giusto apporto ai blu!
A fatica le nostre 300 voci riescono a farsi rispettare, ma lo fanno tra i trentamila che, per dirla tutta, più che tifare fanno rumore con starnazzi e botti ( e mi sa che la multa non la pagheranno mai, ah ah ah ), poi la prima grande emozione arrivano gli altri a partita iniziata, si riempie il settore cominciamo a tifare come solo noi sappiamo fare dall'inizio, fino alla fine, fino a provocare i fischi nei loro silenzi, fino a infierire nelle loro paure, fino a quando il triplice fischio sancisce la nostra promozione e la loro disfatta e continuano ancora anche quando lo stadio è vuoto e fuori inizia la sagra! Tranquillamente reimbarcati si tenta di riposarsi con in sottofondo un butel di Colà che per tutto il viaggio conversa con il pilota « a che Verona l'èda l'altra parte » «taca la luce» «tira so le rue che semo quasi rive» e
cosi via...
Butei stò compito spettava a me che ero stato inviato speciale alla presentazione e avevo aperto le danze e ora le chiudo. Pochi istanti prima di raggiungere l'uscita ci siamo resi conto che fuori c'era una bolgia, dalle vetrate oscurate si intravedevano le bandiere e si sentivano i canti, guadagnata l'uscita tra i primi sono stato travolto da un mare di butei che tra abbracci, baci e quant'altro abbiamo consegnato loro il tormentone portato da Salerno, intonato subito da tutti quasi a far scoppiare l'aereoporto!
E' qua che chiudo l'avventura abbracciato a mille buteitra le note di « Ci stiamo divertendo, ci stiamo divertendo là làlà làlà làlàlà»
MATI Simone