dal nostro inviato canegrandis
Le immagini e i rumori che porto con me da Salerno sono quelle dei butei in ritardo che corrono verso i cancelli spalancati dell'Arechi per l'ultima battaglia accanto ai blu, l'urlo bestiale di fine partita, gli occhi spiritati dei giocatori sotto la curva che incontrano i nostri, Martinelli («un presidente c'è solo un presidente...» si cantava) in lacrime portato in «coparela» vicino ai tifosi, la rabbia feroce del mister esultante, i canti incessanti durante la partita e per oltre un'ora dopo la fine...e poi c'è stata la felicità rafforzata nel sentire le notizie che arrivavano da una città in delirio che ha ritrovato l'orgoglio per la sua squadra e il pensiero che andava ai mille ragazzini abituati da anni a sconfitte e a salvezze miracolose e che hanno finalmente scoperto il sapore dolcissimo della Vittoria.
Confesso che della partita in campo mi resta poco o nulla, porto con me solo sensazioni e
credo che ogni cosa, anche la tensione opprimente di tutta la settimana, l'umore nero, lo stomaco sempre bloccato durante il viaggio d'andata e forse anche la sofferenza di tutti questi anni valeva la pena d'essere vissuta per poi essere ripagata dalla gioia inebriante di attimi che vorrei non finissero mai...non riesco a dire altro, non è momento per riflessioni o analisi tecniche. E' solo l'ora del grande abbraccio nel quale si sono stretti i butei dell'Hellas Verona...e Verona siamo noi che sia chiaro per tutti!
Avanti blu...avanti tutti, chi è qua e chi ci accompagna da lontano.
Per sempre Gialloblu.
Hellastory, 21/06/2011