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Cari Butei,
oggi purtroppo non sono riuscito a vedere il nostro Hellas al Bentegodi; chi mi conosce penserà «abiti a firenze, magari non puoi seguire tutte le partite che giochiamo». Invece quello che mi è accaduto è ben diverso. In settimana dopo aver acquistato il biglietto stadio sono andato in stazione per il biglietto ferroviario e ho scoperto che il treno che fino a qualche settimana fa mi portava a Verona direttamente da Firenze è stato soppresso e dovevo cambiare a Bologna. Ho pensato, poco male, una sosta di 20-25 minuti e riparto.
Arrivato quest'oggi a Bologna all'annuncio del treno per Verona ho raggiunto il binario e sono salito sul treno. Dopo pochi minuti mi sono accorto che sul treno stavano facendo salire circa 100 tifosi del Cosenza. Io avevo la sciarpa infilata dentro lo zaino proprio per evitare casini, ma questi, una volta raggiunto il mio vagone, mi hanno circondato e mi hanno chiesto se andavo allo stadio. Io ho negato, ma hanno voluto aprirmi lo zaino e una volta vista la sciarpa mi hanno aggredito dicendomi che io su quel treno non avrei viaggiato.
Per evitare discussioni mi sono alzato e ho fatto per scendere, mentre alcuni di loro approfittando di una superiorità numerica a dir poco schiacciante (10 a 1) mi spintonavano ripetutamente fuori dal treno. Ho visto in cima al treno il macchinista e ho chiesto se poteva farmi viaggiare con lui, altrimenti rischiavo un linciaggio, ma lui vedendo accorrere i tifosi calabresi si è chiuso a chiave in cabina lasciandomi da solo nelle mani di questi teppisti. Una volta raggiuntomi mi hanno strappato di dosso il giubbotto e mi hanno rubato lo zaino (con dentro la macchina fotografica) e il cellulare.
Nonostante chiedessi aiuto, nessuno è intervenuto finchè è arrivato un funzionario di PS che mi ha chiesto cosa fosse accaduto. Solo dopo svariati minuti sono tornato in possesso di una parte delle mie cose, purtroppo la macchina fotografica regalatami da mio padre non mi è stata riconsegnata (vedete che era meglio quella «usa e getta»? ) e neanche il giubbotto. Al mio reclamo il funzionario di pubblica sicurezza mi ha detto che se volevo il giubbotto non dovevo far altro che andare a farmi picchiare e che su quel treno non ci dovevo più viaggiare.
Scoraggiato ho scoperto che il treno successivo mi avrebbe portato a Verona a partita ormai conclusa e ho quindi optato per il ritorno immediato a Firenze.
Da quando seguo l'Hellas mai avevo subito una simile aggressione e la cosa che più mi ha sorpreso è stato sentirmi dare la colpa per l'aggressione subita.
Visto che i Butei da sempre sono oggetto di ripetute campagne denigratorie da parte di tutti i mezzi di informazione, dove veniamo definiti razzisti, fascisti, nazisti, xenofobi, insomma dei mostri, vorrei sapere come mai la correttezza delle altre tifoserie mi ha costretto oggi ha tornare a casa senza giubbotto e senza macchina fotografica.
Ringrazio tutti i Butei che con mille messaggi mi sono stati vicino, grazie a questa presenza sicuramente tornerò a vedere il nostro Verona giocare dal vivo.
Bonehead
Hellastory, 24/01/2010