Sono passati poco più di 2 mesi dalla pubblicazione del bilancio al 30/06/2023 del Verona, che aveva messo in chiaro la critica situazione economica della Società scaligera, con un patrimonio netto eroso ai minimi termini ed un indebitamento finanziario netto salito a 65,6 milioni di Euro. Per primi avevamo segnalato (nell'articolo linkato in fondo) che quei numeri del bilancio comportavano la necessità di un mercato di gennaio all'insegna delle vendite, quantificando in almeno 25-30 milioni di Euro l'importo da recuperare tramite plusvalenze e/o riduzione del costo personale e degli ammortamenti per scongiurare l'eventualità di un patrimonio netto negativo con conseguente necessità di ricapitalizzazione da parte di Setti (ricapitalizzazione probabilmente al di fuori delle possibilità dello stesso Setti).
Ora che le bocce del mercato sono ferme da qualche settimana, abbiamo provato a fare un resoconto di come sono poi andate le cose e di quello che a questo punto ci dobbiamo attendere per il bilancio 2023/24. Una premessa: avevamo chiuso quell'articolo del primo dell'anno esprimendo la preoccupazione per il rischio che stessero venendo “meno i presupposti per far combaciare risultati economici e sportivi nel medio/lungo periodo”. L'unica strada possibile, scrivevamo, era quella di “vendere (a sconto) il vendibile, e provare ad azzeccare qualche prestito o qualche acquisto a parametro zero per non depauperare troppo la rosa e giocarsi la permanenza in Serie A”. Alla prova dei fatti il Verona, grazie all'eccellente lavoro svolto da Sogliano, ha saputo fare meglio di quanto avevamo preventivato: le vendite ci sono state, eccome, ma non a sconto; il ricavato è stato superiore alle attese ed ha permesso di re-investire denaro fresco per nuovi acquisti; non dovendosi accontentare di qualche parametro zero e/o prestito, l'eccellente venditore Sogliano ha così potuto fare anche qualche scommessa su giocatori di proprietà di potenziale valore, per garantire la possibilità di una patrimonializzazione futura della Società, anche dopo tutte le vendite avvenute.
Prendendo per buoni i dati resi disponibili dal sito www.transfermarkt.it (storicamente non preciso al 100% ma comunque affidabile), l'Hellas a gennaio ha ceduto ben 15 giocatori (14 della prima squadra più il primavera Diao) per complessivi 46,5 milioni di Euro. Una rivoluzione con pochissimi precedenti nella storia del campionato italiano, che ha portato via da Verona più della metà della squadra titolare nella prima parte della stagione, compresi i due migliori marcatori (Ngonge e Djuric), oltre a qualche elemento di contorno e/o già fuori rosa).
TABELLA 1: MOVIMENTI IN USCITA MERCATO GENNAIO 2024:
Calciatore |
Prezzo* |
Formula |
Società acquirente |
Costo ingaggio lordo a VR** |
|
Ngonge |
18.000.000 Euro |
Definitivo |
Napoli |
770.000 Euro |
Hien |
8.500.000 Euro |
Definitivo |
Atalanta |
900.000 Euro |
Doig |
6.000.000 Euro |
Definitivo |
Sassuolo |
640.000 |
Terraciano |
4.500.000 Euro |
Definitivo |
Milan |
300.000 Euro |
Amione |
3.000.000 Euro |
Definitivo |
Santos Laguna (MEX) |
120.000 |
Hongla |
2.700.000 Euro |
Definitivo |
Granada (SPA) |
830.000 Euro |
Djuric |
2.000.000 Euro |
Definitivo |
Monza |
900.000 Euro |
Diao |
1.800.000 Euro |
Definitivo |
Atalanta |
nd |
Faraoni |
- |
Prestito |
Fiorentina |
930.000 Euro |
Gunter |
- |
Prestito |
Karagumuruk (TUR) |
1.110.000 Euro |
Mboula |
- |
Gratuito |
Racing Santander (SPA) |
450.000 Euro |
Saponara |
- |
Definitivo*** |
Ankaragucu (TUR) |
1.850.000 Euro |
Braaf |
- |
Prestito |
Fortuna Sittard (OLA) |
320.000 Euro |
Kallon |
- |
Prestito |
Bari |
460.000 Euro |
Hrustic |
- |
Definitivo*** |
Heracles (OLA) |
380.000 Euro |
Totale |
46.500.000 Euro |
- |
- |
9.960.000 Euro |
Fonte: *www.transfermarkt.it, **www.capology.com, ***eventuale corrispettivo non conosciuto
Al netto degli ammortamenti maturati sui cartellini di questi calciatori alla data della cessione, la nostra stima è che le cessioni in oggetto abbiano generato plusvalenze per circa 38 milioni di Euro ed un risparmio sul monte ingaggi della stagione 2023/24 di circa 4 milioni di Euro. Un risultato clamoroso, considerando l'aria da società in liquidazione che gravava sul club gialloblu ed un mercato invernale che per la Serie A è stato particolarmente asfittico, ben raffigurato dalla vignetta della pagina social Calciatori Brutti riportata in apertura di articolo: di sicuro c'è da lodare le capacità di Sogliano nel valorizzare un prodotto che poteva essere facile preda della speculazione ma, forse, anche prendere atto del fatto che tutto sommato Setti in questi anni deve essersi fatto ben volere dai colleghi della Serie A; ancora una volta, quasi tutte le cessioni che hanno movimentato denaro sono avvenute nel campionato italiano, con le uniche eccezioni di Amione ed Hongla, finiti rispettivamente in Messico e Spagna.
Forte di incassi più cospicui del previsto (in particolare per l'operazione Ngonge, venduto a 18 milioni di Euro più di 2 milioni di bonus), il Verona negli ultimissimi giorni di mercato ha effettuato anche qualche investimento: innanzitutto è stato riscattato Suslov con 5 mesi di anticipo, al corrispettivo di 1 solo milione di Euro. Sono poi stati completati acquisti per ulteriori 7,3 milioni di Euro per i vari Noslin (24 anni), Dani Silva (23 anni), Mitrovic (21 anni), Tavsan (22 anni) e Belhayane (19 anni); qui va precisato che l'operazione Noslin è stata finalizzata anche al recupero di un credito che il Verona vantava verso il Fortuna Sittard per la vendita di Pandur, avvenuta nel giugno del 2023 a 1,2 milioni di Euro. Si tratta in tutti i casi di calciatori provenienti dall'estero, di giovane età e – salvo forse il caso dello stesso Noslin - con un profilo di talenti dal potenziale ancora inespresso: Tavsan è stato campione mondiale con l'olanda under 17, Dani Silva nazionale under 21 portoghese, Mitrovic vanta già due presenze con la nazionale maggiore serba e lo scorso autunno ha affrontato da titolare in Champions League il Manchester City di Guardiola, Belhayane ha giocato nella Francia under 18. Tutta gente, insomma, dal potenziale profilo internazionale: la speranza è quella di trovare tra di loro qualche nuovo Ngonge, che pure era conosciuto come un grandissimo talento, inespresso però fino al momento di arrivare a Verona per i problemi caratteriali del giovane belga.
A questi acquisti, volti a dare nuova linfa alle potenziali plusvalenze del futuro, a fine mercato si sono aggiunti i prestiti di Vinagre, Centonze e Swiderski, finalizzati soprattutto a chiudere almeno parte dei buchi rimasti aperti dopo le numerose cessioni e a dare un rinforzo immediato alla squadra per poter agguantare una salvezza che rimane fondamentale per non veder svalutato il valore del parco giocatori di proprietà.
Un dato interessante, seppure da prendere con le pinze perchè non esistono fonti certe cui fare riferimento in corso d'anno, è quello relativo agli ingaggi dei nuovi arrivati in maglia gialloblu. Stando a quanto riportato sul sito www.capology.com lo stipendio annuo lordo dei 3 nuovi giocatori in prestito sarebbe tutt'altro che esiguo: Swiderski costerebbe addirittura 2,41 milioni di Euro, Vinagre 1,48 milioni di Euro, Centonze 0,96 milioni di Euro; cifre che sembrano in contraddizione con le recenti parole di Sogliano, deciso nel sottolineare come la società abbia imboccato nell'ultimo mercato una linea senza mezze misure, rinunciando agli errori del passato, quando per acquistare qualche giocatore di nome ci si era impegnati ad elargire ingaggi fuori portata. Anche dando per buoni questi dati, ed ipotizzando che tutto il peso degli ingaggi dei giocatori in prestito gravi sulle casse gialloblu (ma per quanto detto è probabile che i costi siano inferiori), il mercato invernale ha portato comunque ad un alleggerimento netto del costo per gli stipendi dei calciatori superiore ad 1 milione di Euro (come effetto stimato sul bilancio annuo; il costo del personale nel 2023-24 era già atteso in significativa riduzione rispetto al 2022-23 per il fatto di non dover più pagare 2 direttori sportivi e 4 allenatori e per il fatto che sono venuti meno gli ingaggi pesanti di giocatori come Barak e Simeone, ancora a libro paga per buona parte della scorsa stagione).
TABELLA 2: MOVIMENTI IN ENTRATA MERCATO GENNAIO 2024:
Calciatore |
Prezzo* |
Formula |
Società venditrice |
Costo ingaggio lordo a VR** |
|
Noslin |
3.000.000 Euro |
Definitivo |
Fortuna Sittard (OLA) |
740.000 Euro |
Dani Silva |
2.000.000 Euro |
Definitivo |
Vit. Guimaraes (POR) |
650.000 Euro |
Mitrovic |
1.300.000 Euro |
Definitivo |
Stella Rossa (SER) |
560.000 |
Tavsan |
500.000 Euro |
Definitivo |
Nec Nijmegen (OLA) |
460.000 Euro |
Belhayane |
500.000 Euro |
Definitivo |
Nizza (FRA) |
280.000 |
Vinagre |
- |
Prestitoo |
Sporting Lisbona (POR) |
1.480.000 Euro |
Swiderski |
- |
Prestito |
Charlotte (USA) |
2.410.000 Euro |
Centonze |
- |
Prestito |
Nantes (FRA) |
960.000 Euro |
Totale |
7.300.000 Euro |
- |
- |
7.540.000 Euro |
Fonte: *www.transfermarkt.it, **www.capology.com, ***eventuale corrispettivo non conosciuto
L'ultimo effetto positivo delle operazioni di compravendita effettuate a gennaio è stato quello di ridurre gli oneri per ammortamenti dei diritti pluriennali relativi alle prestazioni dei calciatori, che da una nostra stima nel bilancio 2023-24 dovrebbero scendere a circa 15 milioni, rispetto ai 21 milioni di Euro del bilancio 2022-23, con un beneficio quindi di 6 milioni di Euro.
Gli effetti descritti, assieme agli altri che abbiamo provato a stimare e pur con tutti i caveat dovuti al fatto che non possiamo avere una conoscenza completa della situazione, dovrebbero portare il risultato operativo 2023/24 ad un valore positivo prossimo ai 15 milioni di Euro; questo – però – senza considerare i premi variabili per un eventuale salvezza, elemento su cui non abbiamo informazioni per fare una stima (e che lo scorso anno fu particolarmente generoso). Non va poi dimenticato il peso degli oneri finanziari, a loro volta difficilmente stimabili senza avere dati aggiornati sulla situazione dell'indebitamento, ma che saranno sicuramente pari a qualche milione di Euro, ed infine delle imposte. Ad ogni modo il risultato atteso per il 2023/24 è ora in utile per qualche milione di Euro e permetterà di rimpinguare il patrimonio netto della società e migliorarne la situazione finanziaria (la quale al 30 giugno 2023 era così preoccupante da non escludere il fatto che per qualche mese lo scorso autunno ci sia stata una temporanea difficoltà nel pagare tempestivamente gli stipendi).
Una boccata d'ossigeno per i conti del club guidato da Setti, il quale dovrà però affrontare ora altre due partite, che rimangono apertissime: la prima è la lotta salvezza sul campo, che dopo le due recenti vittorie contro Sassuolo e Lecce, non fa più così paura come solo qualche settimana fa. La seconda, più insidiosa, è rappresentata dalle vicende giudiziarie con Volpi, che hanno portato al sequestro delle azioni detenute nell'Hellas Verona da Star Ball, recentemente ribadito dal Tribunale del riesame di Bologna e che potrebbero costringere nel prossimo futuro il patron gialloblu a rimborsare a Volpi il prestito milionario contestato. Il tribunale, per inciso, nelle motivazione al provvedimento di conferma del sequestro, ha sottolineato come “la libera disponibilità delle azioni da parte di Setti stia gravemente pregiudicando il patrimonio di HVfc spa, tramite delibere di distribuzioni di importanti dividendi e di attribuzione di lauti compensi all'organo amministrativo Seven 23 srl (di cui Setti è socio unico) per un valore di 10,9 milioni di euro” (nel conteggio si potrebbero aggiungere poi le distribuzioni di riserve; non a caso su questo sito avevamo parlato di "vampirizzazione" della società da parte del presidente carpigiano). E' poi notizia freschissima che il custode giudiziario, nell'assemblea straordinaria dell'Hellas Verona del 27 febbraio e come è stato riportato da Calcio Finanza, ha imposto a Setti un compenso per il 2023-24 di "soli" 500 mila Euro (stralciando il compenso variabile pari al 10% delle plusvalenze, che visti i dati sopra quest'anno sarebbe stato prossimo ai 4 milioni di Euro) e la creazione di un Consiglio di amministrazione (in vece di una gestione in capo all'amministratore unico Maurizio Setti), di cui faranno parte l’avvocato Antonio Cenerini del Foro di Bologna, il dottore Domenico D’Amico dell’Ordine dei Commercialisti di Bologna ed ovviamente lo stesso Setti. Il futuro del Verona rimane ancora avvolto da nubi che destano preoccupazioni, ma almeno nel breve periodo sono stati scongiurati gli scenari più catastrofici a livello finanziario e la squadra appare oggi anche più quadrata e sensata di quanto non lo fosse prima della campagna di cessioni di gennaio. Non è molto, ma tanto basta per guardare al futuro con un pò più di fiducia. Quanto meno fino al prossimo giro di plusvalenze obbligate
Enrico
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