dal nostro inviato Lorenzo_Mi
La 27a giornata del campionato di C1 2007-2008 vede l'Hellas di scena a Busto Arsizio, opposto alla squadra locale della Pro Patria.
Data la vicinanza della trasferta e l'entusiasmo portato dalla vittoria della domenica precedente non mi faccio scappare l'occasione e un'ora prima dell'inizio della partita sono già davanti all'ingresso del settore ospiti dello stadio «Carlo Speroni». Al mio arrivo sono già molti i tifosi gialloblù presenti e mi accodo ai numerosi affamati e assetati alla ricerca di un bar; ricerca che si rivela presto fruttuosa perché poco distante ci imbattiamo in un locale già preso d'assalto da decine di «butei» alticci e rumorosi. Panino veloce e birra, ed è già tempo di ritornare allo stadio.
Per l'occasione mister Pellegrini sostanzialmente conferma il prudente 4-3-3 che ha steso il Foggia, con Rafael tra i pali, Orfei e Sibilano centrali, Mancinelli e Politti terzini, a centrocampo Bellavista, Piocelle e Garzon e in attacco Altinier con Stamilla sulla destra e Minetti sulla sinistra.
L'Hellas parte subito bene e costruisce la prima palla gol dopo pochi minuti dal fischio d'inizio: azione insistita di Minetti che dalla fascia mette in mezzo, colpo di testa ravvicinato di Stamilla che il portiere avversario può solo respingere ma il più veloce ad arrivare sul pallone è un loro difensore che libera in angolo. La prima occasione è invece quella buona per la Pro Patria; calcio d'angolo giocato corto e l’anonimo bustocco appena fuori dall'area controlla e fulmina Rafael con una botta sul secondo palo che dagli spalti è sembrata imparabile.
L'Hellas lotta, sbaglia spesso ma riparte, e come al solito non punge; le occasioni migliori sono ancora per la Pro Patria che grazie a una dormita della nostra difesa riesce anche a mettere l'uomo davanti alla porta: il tiro dell'attaccante da posizione defilata esce di poco con Rafael battuto.
Alla fine del primo tempo siamo così 1-0, è dura però siamo in partita.
La ripresa comincia come era terminato il primo tempo e la prima occasione è della Pro Patria: rovesciata sugli sviluppi di un angolo fuori di poco. I butei cantano
«gol sbagliato gol subito» e poco dopo un'incornata imperiosa di Orfei regala il pareggio.
La Pro Patria potrebbe riportarsi subito in vantaggio: come nel primo tempo un avversario con un inserimento centrale sorprende la nostra difesa e si trova davanti a Rafael che è bravissimo a mettere in angolo. I nostri difensori protestano per un presunto fuorigioco, ma l’azione sembrava regolare.
Cominciano intanto i cambi nell'Hellas. Esce Orfei (verosimilmente acciaccato) per l'indimenticato Di Bari. Cambia il tridente d'attacco: esce il generoso ma impalpabile Altinier e entra Greco che si mette sulla destra, Minetti passa al centro dell'attacco; ma la partita di Leandro Greco dura pochi minuti perché esce nuovamente per infortunio, al suo posto Cissé. In campo continua a farsi preferire la Pro Patria, ma l'Hellas tiene botta; l'unica nostra azione offensiva degna di nota è una bella fuga di Minetti che mette fuori di un paio di metri.
Quando il pareggio sembra ormai scritto, arriva un gradito regalo: punizione a pochi metri dal limite dell'area, nello stupore generale l'incaricato del tiro è Di Bari, che lascia partire una saetta centrale che supera la barriera, sbatte sul portiere avversario visibilmente sorpreso e si infila in porta.
E' il 90' e da qui alla fine concediamo un unico tiro nello specchio alla Pro Patria: è una punizione dal limite, generosamente assegnata dall’arbitro per dubbio fallo di Di Bari, che Rafael toglie da sotto la traversa con una parata fin troppo plateale.
Al fischio finale possono così cominciare i festeggiamenti, con la squadra sotto il settore ospiti; festeggiamenti giustificatissimi perché il risultato, per l'annata, è straordinario: vittoria in trasferta e in rimonta, due gol nella stessa partita.
L'Hellas visto a Busto è molto simile a quello che ha battuto il Foggia: una squadra mediocre che però lotta come troppe volte non ha fatto quest'anno. Tutti hanno dato il loro contributo alla causa; non ha incantato nessuno, Minetti, Bellavista e Orfei tra i più positivi. Ma l'uomo simbolo della partita è Di Bari, autore di 30 minuti degni di una tragedia greca nella sciagurata partita contro il Legnano, autore del gol vittoria oggi.
Uscendo incrocio Puliero, mi sembra anche lui più sereno dell'uomo depresso che ho ascoltato nelle ultime radiocronache; torno a casa ancora più convinto che ci sia una buona notizia: non siamo morti e ce la giocheremo fino alla fine.
Un saluto speciale a tutti i butei del sito presenti a Busto e forza Hellas.
ps: io il pronostico l’ho indovinato, e tu?