Dai nostri inviati Fabio e Florin
Io e mio figlio Florin partiamo da Roma a mezza mattina, e dopo aver gustato un po' di aria di mare e di sole fin troppo caldo, decisamente fuori stagione, nonché uno spuntino a base di specialità locali, ci rechiamo allo stadio.
Già nel corso della mattinata abbiamo avuto modo di verificare la tradizionale cortesia e ospitalità della gente d'Abruzzo (è molto facile scambiare due chiacchiere con qualcuno, e non solo di calcio), e in tribuna, ove siamo «in incognito», ci rendiamo subito conto che potremo passare un pomeriggio tranquillo senza preoccuparci troppo di essere tifosi della squadra ospite.
Tra le tifoserie non corre buon sangue e si vede non appena entrano i nostri, comunque non volano solo insulti ma anche incitamenti alla squadra del cuore.
I butei sono pochi ma si fanno sentire.
Pronti via e su pasticcio difensivo abruzzese Iunco arriva con un attimo di ritardo.
Pegolo come al solito è pronto quando viene impegnato da un gran tiro dal limite, all'ultimo minuto sembra fatta ma sultraversone di Iunco a un metro dalla porta sono in ritardo sia Da Silva che Cossu. Peccato davvero!
Nell'intervallo si scambiano due parole coi vicini, coi quali più o meno si conviene che la partita può essere risolta giusto da un calcio piazzato, una palla sporca, un pasticciaccio difensivo, da una parte o dall'altra. Se no sarà 0-0.
Della ripresa annotiamo il clamoroso palo del Pescara, il gol annullato a Turati per un fuorigioco davvero difficile da verificare anche dalla moviola, figuratevi dalla tribuna, qualche velleitario tentativo dalla distanza, da una parte e dall'altra.
Poco, veramente poco!
Esordisce il gigantesco Nieto (in bocca al lupo!) e anche stavolta proprio all'ultimo minuto segnaliamo una bell'affondo di Foderaro sulla sinistra con cross al centro per Nieto anticipato all'ultimo momento.
Mi è piaciuto Sibilano, forte e sicuro, finalmente una certezza per la difesa, ma tutto il reparto è cresciuto: Turati e Teodorani non mi hanno fatto imprecare quasi mai!
Non mi è dispiaciuto neanche il vecchio Mazzola, Italiano sempre preciso anche se secondo me potrebbe tenere più spesso palla bassa.
E davanti? Siamo alle solite! Da Silva una comparsa, Cossu si muove ma si rende pericoloso solo una volta. Un discorso a parte merita Iunco: è onnipresente, viene cercato continuamente dai compagni, gioca un sacco di palloni; ha qualche bel guizzo (a tratti ricorda i migliori Iorio e Galderisi) ma pecca spesso di egoismo nel tenere la palla e di ostinazione nel dribbling.
Un'ultima doverosa citazione per il mister: come al solito ha i carboni ardenti sulla panchina, è sempre in piedi, urla si sbraccia dispone corregge.
Insomma, dà l'anima e il cuore dal primo all'ultimo minuto.
L'avete vista anche voi, la partita è stata tutt'altro che spettacolare; io però sono contento intanto perché ci siamo portati a casa il nostro punticino, e soprattutto perché ho avuto l'occasione di passare una giornata diversa con mio figlio, condividendo paure e trepidazioni.
Il team di Hellastory, con questa simpatica iniziativa dell'Inviato Speciale, ha aggiunto un altro incentivo alla giornata.
Avanti Hellas: you'll never walk alone.
Un abbraccio gialloblù a tutti