Quest'anno, le consuete pagelline di fine andata, eravamo tentati di anticiparle alla pausa mondiale.
In effetti, quel momento, incastrato tra la quindicesima d'andata e un distropico mondiale invernale nella sabbia del deserto, poteva rappresentare uno spartiacque più significativo rispetto alla settimana attuale che determina solo numericamente la conclusione della prima metà del campionato.
L'articolo era sostanzialmente imbastito ma non l'abbiamo pubblicato, un po' per carità di patria ma anche e soprattutto perché ci veniva letteralmente da vomitare a dover scrivere di una squadra che aveva perso 10 partite di fila.
Così, ci ritroviamo a fare il bilancio ora, in una anonima settimana di fine gennaio, tra una partita e l'altra, ma grazie al cielo con la testa leggermente più serena e con un pizzico di speranza in più dopo aver vinto due scontri diretti e con 7 punti in 4 partite. Siamo ancora in mezzo al guado e di «bocciati» ne abbiamo ancora tanti mentre non ci sentiamo ancora di poter parlare di «promossi». Diciamo piuttosto che ci sono alcuni giocatori che sono stati i migliori tra i peggiori oppure che stanno migliorando.
I MENO PEGGIO:
MONTIPÒ.
Rendimento costante per tutta la stagione. Non registriamo svarioni tali da farci perdere punti, piuttosto ci ricordiamo di interventi che ci hanno salvato la pelle. Probabilmente non diverrà un top della sua categoria ma è un portiere affidabile. Pare anche migliorato nei rinvii (che ora restano tutti in campo e si dirigono verso la testa di Djuric) e noi, che abbiamo imparato a tenere basse le aspettative, ci accontentiamo.
HIEN.
Nelle prime apparizioni sembrava promettere bene. Dopo la ripresa del campionato è stato fatto giocare con continuità ed ha avuto più responsabilità, confermando le prime impressioni. Molto aggressivo e fisico nel confronto con gli avversari, non troppo pulito negli interventi ma finora nel ruolo di centrale si è fatto preferire a Gunter.
DJURIC.
Anche qui vale il discorso continuità unito a responsabilità. Posizionato come perno dell'attacco, con un ruolo semplice ma allo stesso tempo molto impegnativo a livello mentale per un attaccante, si è messo a servizio della squadra con buoni risultati. È stato valorizzato per quelle che sono le sue caratteristiche principali e per ora va bene ma ci sono evidenti limiti tecnici che alla lunga potrebbero pesare.
LAZOVIC.
Passati i malumori legati alla mancata cessione estiva, passati i guai fisici, passata la distrazione mondiale, passate tante altre cose di cui non vogliamo sapere e, una volta riposizionato in un ruolo dove forse deve spendersi meno fisicamente nel quale riesce ad essere più concentrato in fase realizzativa, è letteralmente rinato (e noi con lui). Adesso basta scherzi però.
DEPAOLI.
Non è Faraoni ma solo un terzino prestato al ruolo di esterno. I piedi sono quello che sono o meglio, non sono quelli che vorremmo, però si impegna, si sbatte, fa anche gol e ne sbaglia ma almeno ci prova. Al momento non abbiamo di meglio e una toppa sulla destra riesce a metterla. L'abbiamo preso come riserva e farebbe il proprio lavoro dignitosamente se non dovessimo sempre essere obbligati a schierarlo tra i titolari.
CECCHERINI.
Non ci possiamo lamentare del rendimento, sicuramente il fatto di dover essere messo in discussione tutte le settimane senza trovare stabilità non fa che creare confusione e influisce sul rendimento dei giocatori. Ora che viene inserito in una terna fissa è nettamente migliorato Per noi va bene così.
DOIG.
Grande sorpresa del campionato, non solo per noi ma per chiunque segua il campionato. Grande corsa e qualche spunto tecnico pregevole ne hanno fatto una pedina inamovibile a sinistra tanto che il suo impiego in pianta stabile ha favorito lo spostamento di Lazovic verso una posizione più avanzata. Con lui gol e assist e ci sono ancora margini di miglioramento.
TERRACCIANO.
Il figlio d'arte è stato in procinto di sbarcare in prima squadra per un paio di anni ma solo in questa stagione siamo finalmente riusciti a vederlo giocare sulla fascia destra. Impressione particolarmente positiva con molti spunti interessanti, buona corsa, buona tecnica, parecchio carattere. Ci sarà tempo per vederlo maturare appieno. Per lui anche interessamento da parte di Mancini per la Nazionale quindi le doti ci sono.
SULEMANA.
Per il nostro giovane prodotto della primavera poco meno di una decina di presenze, collezionate più per necessità vista la rosa corta a centrocampo però per quel che abbiamo visto la sostanza è parecchia. Il non ancora ventenne del Ghana è risultato essere un incontrista molto determinato e una valida alternativa ai titolari.
COPPOLA.
È stato tra i più positivi all'inizio del campionato, poi l'infortunio l'ha bloccato e le nuove scelte di Zaffaroni e Bocchetti lo stanno tenendo in disparte. A nostro parere in maniera corretta, fin che siamo coperti nel ruolo, per non caricarlo troppo di responsabilità dandogli tempo per maturare. Che sia un buon centrale l'abbiamo già visto, fisicamente già ben piazzato e già nel giro della nazionale maggiore. Una bella speranza del calcio italiano.
I BOCCIATI
TAMEZE.
Rispetto a quanto visto l'anno scorso facciamo fatica a riconoscerlo. Sembra avere la testa da un'altra parte, non ci sta mettendo la stessa intensità profusa nelle ultime due stagioni e questo ci fa parecchio male perché avrebbe dovuto rappresentare uno dei nostri pilastri. Vediamo qualche timido risveglio in queste ultime partite, speriamo abbia ritrovato la serenità.
HENRY.
All'inizio della stagione tutti i fari erano puntati su di lui. Le aspettative erano veramente parecchie e si pensava avrebbe potuto superare agevolmente il numero di gol fatti l'anno scorso a Venezia. Strada facendo si è perso completamente per strada e per il campo. Non sappiamo perché, probabilmente non lo sapremo mai e anche poco ci interessa visto che siamo tifosi e non psicoterapeuti. Chissà se lo rivedremo ancora in campo in gialloblu visto che la sua stagione è finita a causa dell'infortunio al ginocchio.
KALLON.
Tanto spirito, tanta buona volontà, un paio di guizzi importanti, tanta corsa. Però anche tanta confusione e ancora molto da imparare per giocare titolare in serie A. Ovviamente non è colpa sua se viene fatto giocare perché non c'è di meglio in rosa. Come riserva da buttare in campo a sparigliare le carte può anche andare bene.
LASAGNA.
Quest'estate e ad inizio campionato sembrava potesse (finalmente) spaccare il mondo. Correva, tirava da casa sua e la infilava in porta. Poi si è spento anche lui come il resto della squadra e poi si è pure infortunato. E quindi? È stato solo un fuoco di paglia quello di agosto-settembre? Che ne sarà di lui (e di noi) se continua così? Vogliamo tornare a livelli accettabili (esempio 4-5 gol da qui a fine stagione quanto meno)?
VELOSO.
Con tutto il bene che gli vogliamo, ed è veramente tanto, non lo vediamo più ben inserito in questa rosa. All'arrivo di Bocchetti ha giocato praticamente sempre da titolare, esattamente nel periodo in cui serviva prendere per mano la squadra che è coinciso proprio con quello in cui la squadra ha mostrato il peggio di sé. Cosa è andato storto, captiano? Ora le cose sono migliorate per la squadra ma lui sembra uscito dal giro dei titolari eppure è sempre in panchina. Solo un calo di forma fisica?
GUNTER.
Non avremmo niente da dire su Gunter se non che alla prova dei fatti da quando è stato sostituito nel ruolo da Hien la difesa si è raddrizzata, ha subito meno gol e ha anche sofferto meno di quanto non l'avesse fatto quest'autunno. Che sia un caso o no, al momento va bene che lui stia in panchina.
DAWIDOWICZ.
Pawel resta sempre il nostro guerriero polacco preferito però ora ci aspetteremmo un salto di qualità che lo portasse ad essere un degno difensore titolare da serie A. Sembra essere sempre un passo indietro, sicuramente ora con un posto fisso in difesa sta giocando nettamente meglio ma bisognerà confermarsi nelle prossime gare.
ILIC. Non bastano due giocate in una partita per farci dimenticare di tutte le partite in cui ha giocato con sufficienza, probabilmente pensando ad altri lidi o ai mondiali in Qatar. Ci auguriamo che il mercato gli riporti serenità e che faccia vedere una volta per tutte di essere il giocatore di livello superiore di cui finora si è solo blaterato nei salottini in televisione. Ma, ben inteso, se vuole andarsene, che se ne vada pure.
VERDI.
La più grande delusione di questa rosa arriva proprio dal giocatore che doveva essere il faro del nostro gioco. Pochi spunti, pregevoli anche, ma senza mai dare l'impressione di poter far fare il salto di qualità alla squadra. Che fine farà?
HONGLA, FARAONI, HRUSTIC, PICCOLI, CABAL tutti non giudicabili, tutti bocciati.
Valeriano