dal nostro amico Arturo
Tra le tante voci che immancabilmente ad ogni calciomercato ruotano attorno al Verona una, in questi ultimi giorni, ha suscitato un certo interesse quantomeno dal punto di vista sentimentale. Considerato che Juric è nel mirino di molte società un possibile candidato a guidare in futuro la squadra gialloblù sarebbe Vincenzo Italiano, attuale allenatore dello Spezia, avversaria dell'Hellas nel primo impegno del 2021.
Per Italiano sarebbe un clamoroso ritorno nella città che lo ha fatto crescere dal punto di vista professionale fin da quando Cagni lo fece debuttare in serie A nel 1997 fino ai saluti con la maglia del Chievo nell'anno 2009.
Molti avranno da ridire su questa candidatura in quanto il suo passato, a partire dal litigio con Pastorello e la sua cessione per qualche mese al Genoa nel 2005 fino ad arrivare al passaggio sull'altra sponda tra i cugini nel 2007 è sempre stato oggetto di discussione se non addirittura definito un mezzo tradimento.
Una cosa però vorrei ricordare di lui e mi riferisco al suo primo gol in serie A, momento che di solito resta impresso in maniera indelebile nella memoria di un giocatore. Siamo ai primi di novembre del 2000 ed il Verona di Perotti, che alla fine della stagione si salverà in maniera rocambolesca a Reggio, sta mettendo in mostra un bel gioco e qualche buona individualità (Mutu e Camoranesi su tutti). Di fronte c'è l'Inter, non lo squadrone che ci ha recentemente sconfitto al Bentegodi, ma comunque una ‘grande' con Seedorf, Recoba, Vieri, Pirlo e molti altri campioni.
Verso la fine del primo tempo sul punteggio di 1-1, Vincenzo guadagna la palla sulla trequarti, vince un contrasto e dai venticinque metri spara un missile che si infila nell'angolino alla sinistra di Frey. Delirio sugli spalti ed in campo seguito da folle corsa del giocatore sotto la curva a condividere con i Butei questa immensa gioia.
Ma una regola allora in vigore impediva questo tipo di esultanza e l'inflessibile arbitro Rodomonti si vede costretto ad estrarre il cartellino giallo come prima aveva fatto per una simile situazione all'interista Farinos. Purtroppo per il giovane Italiano si trattava del secondo giallo e l'esultanza per il magnifico gol si è trasformata in disperazione nel vedere il rosso alzarsi subito dopo. Situazione che lasciava la squadra in dieci per tutto il secondo tempo e che si dimostrerà decisiva in quanto nel finale di partita arriverà il pareggio definitivo dei nerazzurri.
Questa regola crudele è stata abolita successivamente ma sono sicuro che tutti i tifosi gialloblù ricordano con affetto questa vicenda drammatica che ha visto protagonista un ragazzo che arrivato a Verona pieno di sogni, qui si è formato come calciatore e poi è partito per una carriera di buon livello anche se forse inferiore a quanto avrebbe meritato. Ora ci incontra per la prima volta da avversario su una panchina ma chissà se un domani...