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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

ERAVAMO QUATTRO AMICI AL... BARI

dal nostro amico Arturo

ERAVAMO QUATTRO AMICI AL... BARI

Prendo spunto da una vecchia canzone di Gino Paoli per presentare l'arrivo fra pochi giorni al Bentegodi di un ex del nostro recente passato che in questa prima parte del campionato si sta mettendo in mostra con delle ottime prestazioni indossando la maglia dell'Empoli: lo scozzese Liam Henderson.

Da noi lo ricordiamo protagonista della promozione dalla B con Aglietti dove diede il suo solido contributo a centrocampo con 28 presenze e 3 gol tanto da meritarsi la conferma per l'anno successivo con Juric.

L'esplosione di Pessina e la scoperta di Amrabat però lo hanno però confinato in panchina per quasi tutto il girone di andata (solo 4 presenze) tanto da fare maturare in lui a gennaio 2020 la decisione di giocare in B all'Empoli dove viene ceduto in prestito.

Al termine della stagione ritorna a Verona ma con Juric non vi è feeling tanto che viene decisa la sua cessione definitiva al Lecce (sempre in B) dove è titolarissimo e conclude il campionato scorso con 38 presenze e 3 reti. Nel recente mercato estivo per lui si riaprono le porte della A ancora all'Empoli dove in questa prima parte di stagione è assoluto protagonista giocando in tutte le partite e confezionando sinora 3 assist per i compagni. Rivedremo volentieri la sua faccia ‘quadrata' sperando che non ci combini qualche scherzetto...

Assieme ad altri tre giocatori (da qui il titolo dell'articolo) Henderson fu una delle prime operazioni di D'Amico quando ereditò da Fusco il ruolo di direttore sportivo. Lo scozzese arrivò nell'agosto del 2018 svincolato a titolo gratuito dal Bari assieme a Balkovec, Marrone e Cissè seguendo le indicazioni del loro ultimo allenatore, designato come guida tecnica per la pronta risalita in A dei gialloblù dopo la pessima retrocessione con Pecchia; la nostra croce (per come ha condotto la squadra) e la delizia (per il suo gol che ci ha regalato la coppa del mondo nel 2006): Fabio Grosso.

E gli altri che fine hanno fatto?

Il terzino Jure Balkovec nella stagione 18/19 si mise in mostra soprattutto nel girone di andata mentre l'arrivo di Vitale a Gennaio lo relegò poi spesso in panchina. Per lui comunque 16 gettoni di presenza e passaggio in prestito all'Empoli in B nella stagione successiva dove con 32 presenze e 1 gol disputò un buon campionato. Nell'estate dello scorso anno rescinde col Verona e va nella massima divisione turca dove nel Fatih Karagumruk è tutt'oggi titolare. Da segnalare che ha già collezionato 21 presenze con la nazionale slovena e anche in questi giorni è impegnato nelle partite di qualificazione ai prossimi mondiali.

ERAVAMO QUATTRO AMICI AL... BARI

Luca Marrone rappresenta l'ennesimo giocatore incompiuto; di scuola Juve viene schierato da Grosso come centrale di difesa per 23 partite suscitando parecchie perplessità; l'anno successivo viene poi dirottato in B al Crotone dove centra una promozione che gli garantisce lo scorso anno il palcoscenico della A. Disputa come tutta la squadra calabrese una stagione con molte ombre (21 presenze in totale) chiusa con la retrocessione. All'ultimo minuto dello scorso calciomercato firma col Monza, una delle big della cadetteria e parte titolare nella difesa lombarda anche se nelle ultime settimane si accomoda spesso in panchina.

Chi invece è fermo ai box per la pubalgia è il nostro vecchio amico Karamoko Cissè ora al Padova in C dopo le poche partite disputate negli ultimi anni in B tra Verona, Carpi, Juve Stabia e Cittadella. Curiosamente fu l'unico dei quattro ad essere acquistato dall'Hellas (per 800.000 euro) ma probabilmente quello era il prezzo che il ds del Bari Sogliano, alla disperata ricerca di soldi per iscriversi alla B, doveva far pagare a D'Amico per acconsentire alla massiccia migrazione in Veneto dei suoi tesserati.

ERAVAMO QUATTRO AMICI AL... BARI

Concludo con le notizie riguardanti il principale protagonista di quell'operazione, l'allenatore Fabio Grosso. Legato a D'Amico dalle comuni radici abruzzesi a Verona non ha lasciato grandi ricordi (eufemismo) della sua stagione fino a che Aglietti subentrato a due giornate dalla fine è riuscito nel miracolo della promozione attraverso i play off. Nel novembre 2019 Grosso si toglie dalla busta paga di Setti firmando per il Brescia che latita nei bassifondi della A ma la sua esperienza con Cellino dura 3 partite (e altrettante sconfitte). Emigra poi in Svizzera al Sion dove viene esonerato a marzo 2021 con la squadra penultima in classifica. Incredibilmente però resta disoccupato solo qualche giorno poiché lo chiama il Frosinone in B al posto di Nesta e conduce la squadra ciociara ad una tranquilla salvezza. Riconfermato in estate, nell'attuale campionato cadetto è issato al quinto posto in classifica appena sopra alla Cremonese di Pecchia, suo compagno nelle battute ironiche dei tifosi gialloblu.

Quella di costruire al risparmio una squadra con un blocco di svincolati ed il loro precedente allenatore era già capitato qualche anno fa con Giannini e i ragazzi del Gallipoli ma anche allora per raggiungere l'obbiettivo promozione si era dovuto cambiare in corsa inserendo Mandorlini. Stavolta si è andato oltre in quanto i benefici sono molto più duraturi; l'operato di D'Amico in questi ultimi anni è stato eccellente e grazie ad operazioni indovinate ha permesso al nostro Hellas di rafforzare i conti, di lanciare giovani interessanti e di consolidarsi in serie A. Una situazione che nemmeno il più inguaribile degli ottimisti nel luglio del 2018 avrebbe mai pronosticato.

Arturo

Hellastory, 18/11/2021

IL VERONA E' UN ASSET


Ogni passaggio di proprietà rappresenta per il tifoso la chiusura di un'epoca. Si perdono i riferimenti emotivi, si aprono nuove speranze, si teme sempre un po' anche per la competenza dei nuovi arrivati. Poi c'è il giudizio storico della (lunga) parentesi settiana definito dai suoi risultati sportivi, dalla permanenza in serie A, dallo spettacolo calcistico offerto (in termini di giocatori che lo hanno espresso e dei tecnici che lo hanno preparato), dall'immagine complessiva che ha ritratto il Verona sotto il suo comando. In tutto questo c'è soprattutto una stagione aperta e una salvezza da conquistare. Insomma, all'assalto del tifoso convergono tutta una marea di sensazioni nuove che eccitano ancora di più lo stato d'animo. Più una, alla quale non eravamo abituati: il passaggio da una proprietà individuale ad un fondo di investimento americano (private equity). Mettiamo subito in chiaro un punto: ogni passaggio di proprietà, a prescindere da quello che accadrà in seguito, è sempre un'ottima notizia. È sufficiente realizzare da una parte che il vecchio ha alzato bandiera bianca di fronte alla gestione del quotidiano, sempre più difficile da sostenere, e alla difficoltà di assicurare un futuro in linea con gli anni passati, soprattutto in un periodo economico caratterizzato dall'aumento dei costi e stressato dal Covid prima e dagli alti tassi di interesse poi. Dall'altra, il nuovo arriva con la certezza di fare bene portando con sé nuove risorse, entusiasmo e voglia di fare. Uscire al momento giusto poi aiuta tutti, tifosi compresi.

[continua]

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