Dopo mesi di negoziazioni, ostacoli e ripensamenti sembra essere finalmente arrivato ad un accordo finale la trattativa che trasferirà il controllo (presumibilmente il 100%) dell'Hellas Verona in mano al fondo texano Presidio Investors per un valore che, in base alle notizie finora circolate, dovrebbe aggirarsi tra i 120 e i 125 milioni di euro.
L'operazione ha subito scatenato festeggiamenti ma anche timori, fantasie ma al contempo molte preoccupazioni per un futuro che rimane tutto da decifrare. Non dover più dipendere dalle magre risorse economiche a disposizione di Setti è sicuramente un sollievo dopo anni in cui l'Hellas ha pericolosamente camminato sull'orlo del baratro, ma può essere un fondo di investimento a cambiare la rotta? Per di più un fondo di piccolo taglio? Sono veramente “americani” gli yankee che stanno per comprare il club?
VALUTAZIONE. Partiamo dalla prima domanda: come è stato valutato l'Hellas? Da dove salta fuori il valore di 120-125 milioni di cui 30 milioni dovrebbero finire nelle tasche del Presidente? Questi soldi finiranno veramente tutti nel portafoglio di Setti?
Non abbiamo ovviamente risposte certe in merito ma proviamo a fare delle ipotesi. Nelle operazioni di M&A (Merger & Acquisition) il valore della società viene generalmente calcolato moltiplicando l'EBITDA per un multiplo.
L'EBITDA indica la capacità di una società di generare cassa e si calcola sottraendo ai ricavi i costi operativi, esclusi gli ammortamenti. Questi i dati del Verona negli ultimi 5 anni:
.000 euro |
2019/20 |
2020/21 |
2021/22 |
2022/23 |
2023/24 |
|
EBITDA |
15.605 |
11.909 |
16.993 |
16.756 |
35.743 |
E' molto probabile che non sia stato preso a riferimento il valore più recente di EBITDA (35,7 Mln di euro nel 2023/24) bensì una media degli ultimi 3 anni (23,2 Mln di euro) se non degli ultimi 5 anni (19,4 Mln di euro) per dare una rappresentazione più solida e di medio periodo della capacità del club di generare cassa.
L'EBITDA viene moltiplicato per un multiplo che sale, nella maggior parte dei casi da un minimo di 5 ad un massimo di 15, in base al settore in cui opera la società, alla redditività, alle potenzialità di crescita, alla capacità di differenziazione rispetto alla concorrenza.
In un settore come il calcio, dove per operare sono richiesti grossi investimenti e la rischiosità è massima (una eventuale retrocessione comprometterebbe la possibilità di generare EBITDA positivi), e per una società di medio-piccolo taglio come l'Hellas Verona è ragionevole ipotizzare che nella valutazione sia stato utilizzato un multiplo nella parte bassa del range, ossia tra 5 e 6. Ed effettivamente una valutazione di 125 milioni di euro si ottiene utilizzando un multiplo che varia tra 5,5 e 6,5 in base all'EBITDA preso a riferimento, a 3 o a 5 anni.
Ciò che verrà effettivamente corrisposto dal fondo texano sarà la differenza tra il valore attribuito, nell'ipotesi 125 milioni, e l'indebitamento finanziario netto dell'Hellas Verona al momento della cessione, stimabile in circa 95 milioni di euro (l'indebitamento finanziario era di 89 milioni di euro al 30/06/2024, al quale vanno aggiunti i debiti scaduti verso fornitori, di cui non conosciamo l'entità), quindi circa 30 milioni di euro.
Ma a chi andranno questi soldi? Alla Star Ball S.p.a., società di proprietà di Setti, che controlla al 100% l'Hellas Verona. Attenzione però! Star Ball S.p.A. aveva al 30/06/2024 debiti per 30 milioni di euro verso un'altra società di Setti, la H23 S.p.A., coinvolta nella pluriennale querelle tra Setti e Volpi conclusasi con un accordo transattivo lo scorso marzo (https://sport.sky.it/calcio/serie-a/2024/03/18/hellas-verona-comunicato-sequestro-quote).
Dagli ultimi dati che abbiamo a disposizione, H23 aveva un debito verso le società di Volpi per almeno 19 milioni di euro. Anche in questo caso non sono noti i dettagli dell'accordo siglato a marzo ma, considerati i valori in ballo, è probabile che solo un terzo di quanto incasserà Setti dalla cessione rimarrà nelle sue tasche mentre la parte restante servirà a chiudere tutte le vecchie pendenze del Presidente.
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COSA ACCADRA' ORA. Presidio Investors è un fondo di piccole dimensioni che, come recita il suo sito Internet, punta all'acquisto di società di medio-piccolo taglio (che possano quindi essere acquisite con esborsi limitati), con alta redditività e con potenzialità di valorizzazione nel medio termine per una rivendita futura. E' questo lo scopo di tutti i fondi di private equity e siamo certi che Presidio non sfuggirà alla regola.
Come prima cosa, al momento del signing, verserà a Star Ball S.p.A. i circa 30 milioni di euro per l'acquisto del 100% delle azioni.
Procederà poi, con tutta probabilità, ad effettuare un aumento di capitale, che noi stimiamo sia compreso in un valore tra 10 e 20 milioni di euro, per garantire la continuità gestionale ed evitare campagne cessioni a gennaio troppo pesanti.
Ricordiamo che l'Hellas al 30/06/2024 aveva un patrimonio netto negativo di 2,2 milioni di euro; i primi 6 mesi di questo campionato sono stati finanziati dall'anticipo dei diritti tv e dalla cessione di Cabal alla Juventus ma per coprire anche i restanti 6 mesi, in assenza di ingresso di capitali freschi, l'Hellas sarà costretto ad effettuare cessioni per almeno 15 milioni di euro per garantire il regolare pagamento degli stipendi e delle altre voci di costo.
L'ingresso del fondo consentirà di coprire questo fabbisogno con capitali freschi anziché con i proventi da cessione forzate (e disperate) ma questo non esclude che in ogni caso ci potranno essere delle partenze. E non solo di giocatori scontenti (sappiamo che Sogliano è il primo a non volerli tra i piedi) ma anche di giocatori che dovessero ricevere proposte che sul piano economico e sportivo sono irrinunciabili.
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COME FUNZIONA UN FONDO. Con un esborso complessivo di 40-50 milioni di euro, i texani di Presidio Investors si troveranno ad avere pieno controllo su un club di uno dei 4 massimi campionati europei che oltre a trovarsi in una delle aree più ricche d'Italia nonché di maggior attrazione turistica, ha in ballo un progetto stadio che potrebbe, se ben sviluppato, far lievitare gli introiti da botteghino e che dispone di un management (la coppia Setti-Sogliano) che ha dimostrato di saper coniugare risultati sportivi ed economici con pochi pari nel Paese (5 salvezze e 97 milioni di EBITDA, pari al 17% del fatturato, generati negli ultimi 5 anni).
L'obiettivo di un qualsiasi fondo di private equity è semplice e chiaro: aumentare il valore della Società in un orizzonte temporale breve, che in genere non supera i 5-7 anni, per poter/dover rivenderla ad un valore molto più alto dell'acquisto. Il guadagno del Fondo sta tutto lì; non nella distribuzione di utili, ma nella creazione di valore che consenta di generare una plusvalenza tra prezzo di cessione e prezzo di acquisto del club.
Dato che, come abbiamo visto sopra, il valore della società dipende dall'EBITDA e l'EBITDA dell'Hellas dipende principalmente dalle plusvalenze sulla compravendita di calciatori, è evidente che le plusvalenze ci continueranno ad essere, senza alcuna variazione rispetto al passato, anzi. Sicuramente il fondo cercherà, anche tramite l'expertise maturata nel mercato americano, di sviluppare anche le altre voci di ricavo (stadio, merchandising, sponsor e diritti tv) per trovare altre fonti di incremento del valore aziendale, ma la compra-vendita di calciatori rimarrà cardine.
COSA ASPETTARSI IN FUTURO. E' quindi evidente che l'Hellas non è stato comprato né da Commisso, né da Berlusconi, Krause o dalla famiglia Hartono. Siamo di fronte ad un modello completamente diverso di business in cui le plusvalenze continueranno a farla da assolute padrone.
Ciò non significa che non mancheranno i vantaggi. L'Hellas non avrà più alle spalle un imprenditore pieno di debiti, ma un fondo strutturato che potrà coprire eventuali imprevisti che dovessero sorgere. Senza quindi:
- la necessità di spolpare il club con la distribuzione di utili e/o compensi ipermilionari, erogati per coprire altri buchi personali;
- la necessità, ad ogni calciomercato, di bussare le porte di "amici e non" per racimolare con le cessioni i soldi necessari a sfangare i prossimi 6 mesi;
- la certezza, in caso di retrocessione in serie B e mancata promozione, del fallimento economico.
Scusate se è poco.
La maggior solidità finanziaria potrà inoltre liberare risorse preziose (nell'ultimo anno l'Hellas ha speso più di 5 milioni di euro solo di interessi passivi a banche e istituti finanziari) ed è chiaro che se poi si dovesse veramente realizzare il progetto Stadio, la crescita degli introiti potrebbe consentire di aprire scenari di sviluppo ad oggi non conosciuti.
A chi solleva dubbi sul fatto che Presidio Investors sia un fondo di piccolo taglio, con limitate disponibilità economiche, rispondiamo che ad essere determinante per il futuro dell'Hellas sarà più la qualità del management che guiderà il club piuttosto che la disponibilità illimitata di fondi. Il calcio è pieno di esempi, anche estremamente recenti (Salernitana, Vicenza), di club sfondati di soldi ma fallimentari nei risultati. La scelta intelligente e non scontata di proseguire con le competenze di Setti e Sogliano è in questo senso un ottimo punto di partenza.
Per un club come l'Hellas che ha come suo obiettivo storico massimo la permanenza stabile in serie A (qualcuno si offenderà ma questa è la nostra dimensione) c'è tutto per poter guardare con ottimismo al futuro. Cari texani, benvenuti a bordo e sempre forza Hellas!
Francesco
Foto di I.Zanzi da asroma.com