dai nostri inviati Fabio e Florin
Vi è mai capitato di incontrare una persona veramente molesta, magari gentile e propositiva, ma sempre pronta a mollarti il bidone?
Io l'ho conosciuta il maggio scorso a Busto Arsizio, abbiamo condiviso il dramma (sportivo) della quasi estinzione del nostro Verona e la successiva salvezza sul filo di lana, ma nonostante le fatiche del viaggio egli non ha esitato a richiedermi l'articolo da inviato speciale.
Domenica scorsa ha fatto ancora peggio: visto che andava in un altro settore, mi ha telefonato fingendosi interessato ad un amichevole incontro; il fesso che scrive ha subito abboccato, s'è recato all'appuntamento, e dopo due cordiali saluti, tac, il malvagio individuo ha calato la sua trappola: «Fabio, quando torni a casa mi scrivi due righe sul tuo soggiorno in terra scaligera??.
Ora ditemi: v'è mai capitato di incontrare un presunto amico solo due volte, ed in entrambi i casi di tornare a casa affardellati di lavoro? Quale sarà la sua prossima mossa: mi chiamerà a Verona dicendo di volermi regalare il suo viaggio per due persone alle Bahamas, visto che lui non ci può andare, ed una volta lì mi chiederà invece, che so, un resoconto delle partite che ho visto nell'ultimo decennio?
E' possibile che quando ho a che fare con questa persona io debba preoccuparmi più che della chiamata del capo del personale?
(Vale, arda che scherzo, lo sai che te voio ben..)
Quindi, fedele alla consegna, sono qui a scrivere due righe sulle mie giornate a Verona con Florin: sono stati due giorni molto tinti di gialloblu, dagli acquisti del sabato pomeriggio presso l'emporio Hellas, all'incontro con Chivers e Canegrandis (ciao butei!), alla cena presso un locale mooolto ben frequentato (le pareti abbondano di foto, ricordi e testimonianze importanti della storia della nostra gloriosa società).
Domenica l'incontro con tanti altri amici, vecchi e nuovi, ed un momento di allegra convivialità presso un covo storico di tifosi, »Ricky e Mauri? in Via Frà Giocondo.
Tra una polenta e gulasch e un goto di rosso (facciamo due?!), ecco manifestarsi appieno tutta la tradizionale allegria e socialità del popolo gialloblu: le vicende dell'Hellas sono naturalmente il collante, ma c'è spazio per una risata e per conoscersi meglio.
Arriva anche un butel da Firenze (ciao Bonehead!); siamo in serie C, ma quanto è diffusa ed ottimista la grande famiglia gialloblu!
Si va allo stadio tutti insieme: l'ingresso al Bentegodi è per me un momento sempre emozionante, ed è molto bello poterlo condividere con mio figlio e con tanti altri butei.
All'uscita due chiacchiere, qualche foto ricordo e poi con Florin andiamo all'antistadio: riusciamo a vedere il presidente Martinelli che si allontana, i pullman prima della Pro Patria e poi dell'Hellas, mentre Florin va a salutare Rafael, Garzon e Ceccarelli, il quale assicura di non aver commesso alcun fallo in occasione del gol che ci hanno annullato.
Chiudo con un dato anche per me sorprendente: senza che io abbia fatto o detto nulla di particolare, Florin s'è innamorato sin dalla prima volta di questa città, della sua gente allegra ed espansiva, ed anche dei colori gialloblu.
Che vuoi di più dalla vita?
La promozione, naturalmente... a cominciare (ma non a finire) da quella in B!