dal nostro amico Lorenzo
Sala stampa gremita nonostante il decreto sulle norme covid. Un emozionato Lorenzo si siede al microfono con lo sguardo di chi non ha ancora capito bene cosa stia succedendo. Una mano sapiente accende il microfono e dà avvio all'intervista.
"Allora Lorenzo, Una su mille, sono circa 500 partite in casa in 31 campionati di serie A, tu quante ne hai viste?"
"Uhm ... mi sembra una domanda indiscreta."
"Dai su Lorenzo, che tu sia anziano non è una novità, magari non come Fabbio, o come Massimo, magari nemmeno come Ercolino, ma anziano sei!"
"Vabbé, questo è il mio ventesimo campionato di serie A, diciamo circa 340 partite di serie A al Bentegodi."
"340 su 500? Però! Per sceglierne una hai solo l'imbarazzo della scelta!"
"Sì ma non è semplice ..."
"Che non sia semplice ci posso credere, ma considera che sono qui per aiutarti nella tua scelta."
"Da dove dovrei inziare? Io calcisticamente ho un grande amore e un grande odio."
"Vedi? Ci sei già!"
"Allora il grande amore è il Verona e il grande odio è la gueve, la youve si insomma la grande meretrice del calcio italiano! Quindi sì, direi che la mia una su mille è Verona juve, ma quale!?"
"E che ne so io, dimmi tu!"
"Eh, ma quale delle tante, ricordi belli o ricordi brutti?"
"In casa o in trasferta?"
"Posso avere un altro redattore?"
"Smettila e vai avanti!"
"Nei ricordi belli non ho che l'imbarazzo della scelta, da "juve attenta se rubi paghi per tre" o il goal di Preben, o come dimenticare la doppietta di Cammarata, e i colpi di testa di Juanito o il rigore del Pazzo prima del lockdown?"
"Tutte banali e scontate, non c'è una partita che ancora devi digerire?"
"Direi la finale di coppa Italia!"
"Va bene la vecchiaia, va bene tutto, ma stiamo parlando di campionato!"
"Sì ok, ci sono, ci sono!"
"Oh issa, oh issa!"
"Faceva caldo, fine maggio, eravamo tristemente retrocessi già da un po', era l'ultima di campionato. Era il campionato dopo la promozione con Fascetti, l'anno di Stojkovi? e Raducioiu, Renica e i fratelli Pellegrini. L'ultima partita di un triste campionato, partito con tante speranza ma ben presto naufragato. Una partita che si va a vedere perché talvolta esserci è un dovere ed insultare i gobbi è sempre bello."
"Dai su, avanti, racconta."
"Ricordo ancora benissimo una doppietta di Davide Pellegrini, poi un goal di Fanna ed eravamo 3-1, poi 3-2 ..."
"E poi?"
"Eravamo 3-2. zzzZzzzzZ zzzZzzzzZ. Eravamo sempre 3a2 e l'arbitro non fischiava. Il mio socio di allora mi fa: 'Se i gobbi non pareggiano diventiamo vecchi qui dentro'
"E?"
"Pareggiarono, dopo non so quanto, sai ancora non c'erano i recuperi, ma tipo al 105esimo"
"E quindi?"
"Quindi? Forza Verona e juve MER.."
La signora Dawidowiczova, badante polacca di Lorenzo e fervente ammiratrice di Papa Paolo Giovanni II, di cui detiene un reliquiario fornitissimo, è fortemente contrariata dal turpiloquio e fa appena in tempo a calare una mano callosa sulla bocca dell'infervorato Lorenzo evitandogli di completare il misfatto verbale.
"Adesso dormi, che agitarti ti fa male". Poi, con infinita premura, gli rimbocca le coperte e spegne la luce uscendo mentre comincia a recitare il quinto rosario della sera. Non dev'essere facile per lei essere scambiata tutte le sere per uno a scelta fra Germano Mosconi, Darwin Pastorin e Valeriano.
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