domenica 12, h 20:45  
NAPOLI2

HELLAS VERONA

0

PROSSIMO IMPEGNO
  domenica 19, h 18:00  

HELLAS VERONA

 
LAZIO 
Hellas Verona english presentation

HELLAS VERONA / Scudetto

13 Gennaio 1985: AVELLINO - VERONA 2 a 1

Hellastory: Scudetto

dal nostro inviato Massimo

Non ci è dato conoscere il disegno, ma ogni caduta e ogni gradino che saliamo ne producono un singolo tratto. Nulla è per caso, anche se non lo capiamo. Domenica strana, l'ultima del girone di Andata: in un modo o nell'altro tutte le grandi del campionato frenano contemporaneamente. Il Torino perde all'Olimpico, per merito di un gol del romanista Pruzzo; il Milan – ancora più clamorosamente - perde a San Siro col Como (Matteoli e Bruno); l'Inter, infine, non va oltre il pareggio ad Ascoli (Altobelli e Iachini) penultimo in classifica. Che sia un segno del destino? Il Verona, da parte sua, va a giocarsi il titolo di Campione d'inverno ad Avellino, in un campo davvero difficile e con una rosa molto incompleta. Anche questo è un passaggio obbligato per comporre «il disegno».

PROGETTI ... CHE LASCIANO IL TEMPO CHE TROVANO Il 12 gennaio l'Italia viene investita da una forte ondata di gelo. C'è la storica nevicata di Cagliari, mentre a Molinella, nel bolognese, si toccano i 29 gradi sotto zero e a Firenze il termometro arriva -23. Il gelo feroce induce gli addetti ai lavori a prevedere una sosta al campionato, a tutela dei calciatori (e dei tifosi) come accade nei Paesi del Nord Europa. Il progressivo riscaldamento globale farà cadere ogni insistenza in merito. Al contrario, prenderà sempre più spazio il progetto di aumentare il numero di partite, allungando i partecipanti ai campionati e arricchendo le Coppe Europee. Non c'è più spazio per eventuali soste, al contrario dovranno per forza aumentare i turni infrasettimanali.

Sui giornali sportivi, campeggia un’intervista a Giuseppe Farina, presidente del Milan, il quale pone una questione mai risolta: quella per cui gli stadi dovrebbero essere di proprietà delle società. Sul modello inglese. Oggi, 40 anni dopo, sono solo 7 le società che hanno uno stadio di proprietà: Juventus (2011), Sassuolo (acquisito dalla Mapei nel 2013 dalle rovine dell’esperienza della Reggiana), Udinese (2013), Frosinone (2016), Atalanta (2017), Cremonese (2019) e Albinoleffe (2021). Le società di calcio hanno completamente fallito il progetto di patrimonializzarsi attraverso l'investimento immobiliare. Non c'è tempo, occorre vincere subito e per questo i soldi finiscono nell'ingaggio di giocatori importanti, aprendo aste inverosimili e situazioni debitorie sempre più pericolose. Gli stadi resteranno così di proprietà comunale e gli impianti subiranno l'usura del tempo.

13 Gennaio 1985: AVELLINO - VERONA 2 a 1

LE ALCHIMIE DELLA GARA. Le ferite lasciate dal terremoto del 23 novembre 1980 sono ancora aperte e le lacerazioni paesaggistiche e morali, poco dopo 4 anni, ancora terribilmente visibili. Avellino è un'area disastrata, in prossimità all'epicentro, ha patito la privazione di 3.000 vittime e 10.000 feriti; circa 70 centri abitati non esistono più o sono stati ricostruiti daccapo; molte famiglie hanno perduto case, oggetti personali, valori, parte della memoria storica. Ma non il loro orgoglio, l'orgoglio dei lupi, animali affascinanti e selvaggi nei quali si identificano.

Avellino adesso è una città moderna, completamente ricostruita. Ha subito il bombardamento di una battaglia scatenata dalla natura e in più parti è stata rasa al suolo. Dal punto di vista calcistico, a parziale compensazione, sta vivendo invece le sue più belle pagine sportive: quelle della permanenza in pianta stabile in serie A (è al suo 7° campionato consecutivo) e del derby con il Napoli di Maradona.

Padre padrone di questo miracolo sportivo è il vulcanico e chiacchierato Antonio Sibilia, anche se gli attuali presidenti di facciata sono gli sconosciuti Pelosi e Pecoriello. Sibilia, d'altro canto, si circonda solo di uomini fidati: l'ex bandiera biancoverde Salvatore Di Somma (direttore sportivo) e il talent scout Pierpaolo Marino. E la scoperta di giovani talenti a buon mercato, in questa terra povera e abbandonata da Dio, rappresenta l'unica possibilità che rimane per conquistare ogni anno, con caparbietà, un'onorevole salvezza.

Il peruviano Barbadillo, il monzese Colombo, il campano Amodio, il toscano Colomba (futuro allenatore gialloblù) sono i giocatori di maggiore spessore, ma i veri talenti sono il centravanti argentino Diaz e il giovane mediano De Napoli, prodotto del vivaio locale, destinato a diventare una colonna del Napoli di Maradona e della Nazionale italiana.

Il Verona arriva ad Avellino «decimato»: Ferroni è in via di (lento) recupero ma ancora indisponibile, Elkjaer è sempre infortunato, Galderisi è squalificato e persino il giovane centrocampista Terracciano, da un paio di mesi costantemente aggregato alla prima squadra, è inutilizzabile. Bagnoli ha davvero i giocatori contati: 14 uomini validi, 1 (Ferroni) a far numero in panchina e un nuovo ragazzino prelevato dalla Primavera, il difensore Residori.

Il termine «decimato», che ho utilizzato poco fa, non è affatto corretto in questa circostanza. Viene dal latino decimatio, ed è abbinato ad una pratica di alto contenuto drammatico utilizzata dall'esercito romano quando questo subiva una sconfitta disonorevole. In pratica, tutti i superstiti della battaglia venivano raggruppati in gruppi di 10 soldati al cui interno se ne sorteggiava uno che subiva una triste sorte: lo sventurato veniva ucciso a bastonate dagli altri nove commilitoni, i suoi beni confiscati dallo Stato e i suoi familiari venduti come schiavi. La decimatio è stata utilizzata molto raramente, non ce n'era proprio bisogno. L'occasione storicamente più famosa è stata quella della sconfitta dell'esercito romano a Modena ad opera di un esercito composto esclusivamente da schiavi e gladiatori, nell'anno 72 a.C., guidato dal famoso Spartaco. A decretarla fu Marco Crasso (quello del Triumvirato con Pompeo e Cesare) segnando ovviamente la voglia di riscatto dei soldati romani superstiti che porterà inevitabilmente alla fine dei rivoltosi, alla salvezza di Roma e al pagamento del pegno del disonore.

Dopo aver parlato di terremoto e di cruente cerimonie, torniamo a trattare argomenti più leggeri: il Verona e la sua partita.

MINUTO PER MINUTO. Campo pesante e Verona leggero davanti, con Turchetta e Fanna di punte. Vista l'aria che tira, un pareggio ci va benissimo.

L'Avellino, motivatissimo, parte subito forte. Dopo 3' minuti, scatta Colomba sulla fascia sinistra, crossa per Diaz, al centro dell'area gialloblu, bella girata e pallone fuori di un soffio. Dopo 2' minuti bis dell'azione precedente: ancora Colomba che crossa per Diaz che da due passi spedisce incredibilmente al lato. Andiamo bene!

Il Verona cerca di alleggerire la pressione: Tricella lancia in profondità Fanna che, in posizione di netto fuorigioco, segna. L'arbitro Redini di Pisa annulla giustamente.

Ancora Avellino: Colomba, scatenato, ci prova con una sventola da fuori area e grande parata di Garella. Poco dopo, Volpati libera in extremis su Diaz servito da Barbadillo. Siamo in netta difficoltà. E difatti, al 32', i padroni di casa passano meritatamente in vantaggio anche se per merito di una sfortunata deviazione di Volpati su tiro del solito Diaz che beffa l'incolpevole Garella.

13 Gennaio 1985: AVELLINO - VERONA 2 a 1

Il Verona a questo punto si scuote: al 36' Sacchetti serve Di Gennaro, in posizione di centravanti ma la conclusione è sbilenca. Dopo 2 minuti, però, i gialloblu pareggiano: cross di Bruni, difesa biancoverde immobile, irrompe Marangon e segna. Meno male!

E' fondamentale arrivare al riposo con questo risultato: quasi in chiusura ci aiuta il palo, amico di Garella, a respingere un tiro a botta sicura di Diaz.

Nella ripresa, l'allenatore Angelillo cambia Colomba, stremato, con il quasi omonimo Colombo molto meno tecnico ma molto più dinamico. Sostituzione che si rivelerà azzeccatissima.

L'Avellino è padrone assoluto del campo, sfiora più volte il gol del vantaggio e colpisce un nuovo palo con Diaz. Proprio quando pensavamo di uscire indenni, a 6' minuti dalla fine, subiamo la mazzata: i padroni di casa passano nuovamente in vantaggio con Colombo che dalla lunetta sferra un tiro micidiale che batte Garella e si infila all'incrocio.

Per gli uomini di Bagnoli, questa realizzazione è scioccante e la squadra non riesce a reagire: mancano pochi minuti e non ci sono né la forza né il coraggio per recuperare. Siamo tutti sconcertati, e dopo aver resistito indenni per ben 14 partite, dobbiamo subire la prima sconfitta del campionato. E' la fine di un sogno?

IL SIGNIFICATO DELLA PARTITA. Numerosi, come al solito. Innanzitutto una considerazione di base: il Verona chiude il girone d'Andata con il titolo platonico, ma pur sempre importante, di Campione d'inverno: 22 punti conquistati - frutto di 8 vittorie, 6 pareggi e 1 sola sconfitta (quella odierna) – 18 le reti fatte e solo 7 quelle subite.

Aggiungiamo alcune riflessioni. 1) la situazione attuale non è delle migliori: 2 punti conquistati nelle ultime 3 partite sono una media più adatta a una squadra che deve salvarsi che una che deve vincere il Campionato. 2) Avellino ha sancito una volta di più la limitatezza numerica della rosa di Bagnoli che non solo deve sopportare infortuni e squalifiche, ma anche il calo di condizione atletica di giocatori importanti come Di Gennaro, Fanna, Fontolan e Volpati. Meglio adesso che in Primavera, si potrà pensare, ma al momento i gialloblù sono destinati a soffrire. 3) l'Inter è dietro solo di 1 punto. E l'Inter è forte e abituato a lottare per lo scudetto.

Domenica prossima, i nostri saranno impegnati nuovamente in trasferta, a Napoli, contro Maradona e compagni, mentre l'Inter riceve la comoda Atalanta e il Torino va ad Ascoli. Sarà molto difficile mantenere l'attuale vantaggio nelle condizioni in cui ci troviamo.

In tutto questo, per fortuna, Bagnoli predica serenità: ai suoi ragazzi dice che «non è successo niente», che devono stare tranquilli, che è soddisfatto così. Del resto ... il Verona non deve mica vincere lo scudetto. Ha ragione a volare basso, cosa dovrebbe chiedere di più a una squadra partita con altre prospettive catapultata, peraltro con pieno merito, in testa al Campionato sin dalla prima giornata? Ha ragione lui e torto noi che adesso siamo depressi, disillusi e in ansia. A Napoli recupereremo Galderisi ma avremo anche la consapevolezza di non essere più imbattibili. Oppure ci saremo liberati da questa oppressione, un peso importante e insostenibile.

Come sono bugiardi i tifosi con loro stessi e con gli altri.

Hellastory, 13/01/2005
Serie A 1984/85 | 15a giornata | 13/1/1985
US AVELLINO
US AVELLINO
2
  AC VERONA HELLAS
AC VERONA HELLAS
1
32' (aut.) D.Volpati, 84' Colombo marcatori 38' L.Marangon (I)
Paradisi, Ferroni, Lucarelli, De Napoli, Amodio, Zandonà, Pecoraro, Tagliaferri, Diaz, F.Colomba (46' Colombo), Barbadillo (89' Faccini).   C.Garella; S.Fontolan (I), L.Marangon (I), R.Tricella; H.Briegel, L.Bruni, A.Di Gennaro, D.Volpati; P.Fanna, L.Sacchetti, F.Turchetta
Angelillo ALL O.Bagnoli
- ammoniti F.Turchetta

Arbitro
G.Redini (Pisa - PI)
Note
SPETTATORI: paganti 4.868, abbonati 18.989. I GOL. 1-0: tira Diaz, devia in autorete Volpati; 1-1: mischia in area Irpina risolta d'esterno sinistro da Marangon; 2-1: Tagliaferri per Colombo che insacca da 30 metri.



IL VERONA E' UN ASSET


Ogni passaggio di proprietà rappresenta per il tifoso la chiusura di un'epoca. Si perdono i riferimenti emotivi, si aprono nuove speranze, si teme sempre un po' anche per la competenza dei nuovi arrivati. Poi c'è il giudizio storico della (lunga) parentesi settiana definito dai suoi risultati sportivi, dalla permanenza in serie A, dallo spettacolo calcistico offerto (in termini di giocatori che lo hanno espresso e dei tecnici che lo hanno preparato), dall'immagine complessiva che ha ritratto il Verona sotto il suo comando. In tutto questo c'è soprattutto una stagione aperta e una salvezza da conquistare. Insomma, all'assalto del tifoso convergono tutta una marea di sensazioni nuove che eccitano ancora di più lo stato d'animo. Più una, alla quale non eravamo abituati: il passaggio da una proprietà individuale ad un fondo di investimento americano (private equity). Mettiamo subito in chiaro un punto: ogni passaggio di proprietà, a prescindere da quello che accadrà in seguito, è sempre un'ottima notizia. È sufficiente realizzare da una parte che il vecchio ha alzato bandiera bianca di fronte alla gestione del quotidiano, sempre più difficile da sostenere, e alla difficoltà di assicurare un futuro in linea con gli anni passati, soprattutto in un periodo economico caratterizzato dall'aumento dei costi e stressato dal Covid prima e dagli alti tassi di interesse poi. Dall'altra, il nuovo arriva con la certezza di fare bene portando con sé nuove risorse, entusiasmo e voglia di fare. Uscire al momento giusto poi aiuta tutti, tifosi compresi.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Napoli-H.Verona?



Napoli    H.Verona


Belahyane R.

Bradaric D.

Coppola D.

Daniliuc F.

Dawidowicz P.

Duda O.

Faraoni M.

Kastanos G.

Lazovic D.

Livramento D.

Magnani G.

Montipò L.

Mosquera D.

Sarr A.

Suslov T.

Tengstedt C.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




Devi essere iscritto per visualizzare i dati dell'Almanacco del giorno
Username
Password
 
[Registrati]
[Recupera/Cambia Password]






HELLASTORY.net è online dall'11 maggio 2001 ( 8651 giorni)
Ogni contenuto è liberamente riproducibile con l'obbligo di citare la fonte.
Per qualunque informazione contattateci.
Leggi la nostra Informativa Privacy.
[hellastory.net] - {ts '2025-01-15 08:39:05'} - {ts '2025-01-15 15:39:05'} [browser]


1903 1904 1905 1906 1907 1908 1909 1910/11
Prima Categoria
1911/12
Prima Categoria
1912/13
Prima Categoria
1913/14
Prima Categoria
1914/15
Prima Categoria
1915 1916 1917 1918 1919/20
Prima Categoria
1920/21
Prima Categoria
1921/22
Campionato CCI
1922/23
Lega Nord
1923/24
Lega Nord
1924/25
Lega Nord
1925/26
Lega Nord
1926/27
Campionato Nazionale
1927/28
Campionato Nazionale
1928/29
Campionato Nazionale
1929/30
Serie B
1930/31
Serie B
1931/32
Serie B
1932/33
Serie B
1933/34
Serie B
1934/35
Serie B
1935/36
Serie B
1936/37
Serie B
1937/38
Serie B
1938/39
Serie B
1939/40
Serie B
1940/41
Serie B
1941/42
Serie C
1942/43
Serie C
1943/44
Campionato Alta Italia
1944 1945/46
Campionato Alta Italia
1946/47
Serie B
1947/48
Serie B
1948/49
Serie B
1949/50
Serie B
1950/51
Serie B
1951/52
Serie B
1952/53
Serie B
1953/54
Serie B
1954/55
Serie B
1955/56
Serie B
1956/57
Serie B
1957/58
Serie A
1958/59
Serie B
1959/60
Serie B
1960/61
Serie B
1961/62
Serie B
1962/63
Serie B
1963/64
Serie B
1964/65
Serie B
1965/66
Serie B
1966/67
Serie B
1967/68
Serie B
1968/69
Serie A
1969/70
Serie A
1970/71
Serie A
1971/72
Serie A
1972/73
Serie A
1973/74
Serie A
1974/75
Serie B
1975/76
Serie A
1976/77
Serie A
1977/78
Serie A
1978/79
Serie A
1979/80
Serie B
1980/81
Serie B
1981/82
Serie B
1982/83
Serie A
1983/84
Serie A
1984/85
Serie A
1985/86
Serie A
1986/87
Serie A
1987/88
Serie A
1988/89
Serie A
1989/90
Serie A
1990/91
Serie B
1991/92
Serie A
1992/93
Serie B
1993/94
Serie B
1994/95
Serie B
1995/96
Serie B
1996/97
Serie A
1997/98
Serie B
1998/99
Serie B
1999/00
Serie A
2000/01
Serie A
2001/02
Serie A
2002/03
Serie B
2003/04
Serie B
2004/05
Serie B
2005/06
Serie B
2006/07
Serie B
2007/08
Serie C
2008/09
Serie C
2009/10
Serie C
2010/11
Serie C
2011/12
Serie B
2012/13
Serie B
2013/14
Serie A
2014/15
Serie A
2015/16
Serie A
2016/17
Serie B
2017/18
Serie A
2018/19
Serie B
2019/20
Serie A
2020/21
Serie A
2021/22
Serie A
2022/23
Serie A
2023/24
Serie A
2024/25
Serie A