Cosa poteva fare di più oggi l'Hellas? Niente. Le ha provate tutte, pressando 80 minuti su 95 nella trequarti offensiva, tirando da tutte le parti (anche alle stelle), sbattendo contro le gambe dei difensori avversari, contro la grande prestazione di Sorrentino (la ribattuta di suola su Pazzini è però emblematica e va oltre la sua bravura) e la pessima giornata dell'arbitro che non ha visto niente di anomalo nelle trattenute in area di Pazzini, Toni e Ionita. Nemmeno il beneficio del dubbio. Persino il rimpallo dei più improbabili è sbattuto sul palo, non avrebbe mai segnato da lì Souprayen, sia ben chiaro, ma è di per sé significativo. Anche perchè alla fine, inevitabilmente, noi il nostro golletto insulso e decisivo lo prendiamo sempre, come già successo con Empoli e Lazio. E altre 4 o 5 volte quando ci hanno recuperato.
C'è poco da aggiungere. Il Verona non la butta mai dentro. Luca Toni oggi veramente appesantito, lento nei movimenti, acciaccato, affaticato non prende un pallone che sia uno ed è l'emblema della disfatta gialloblu. La sconfitta interna col Palermo, squadra apparentemente in crisi e con un tecnico sfiduciato in panchina, in concomitanza con il successo esterno del Genoa ci consegnano alla B con un girone ancora da giocare.
Troppo presto.
La cosa che mi secca di più è proprio l'impossibilità di trovare una soluzione onorevole di qui in avanti. 19 nuove gare piene di nuove sofferenze e umiliazioni, con scarsi stimoli, a battere record negativi su record negativi. Mi secca non riuscire a giocarmela fino in fondo come, ad esempio, sta facendo il Carpi che, tornato a schierare la squadra della B, sta mettendo il cuore oltre l'ostacolo. Non ce la farà, ma uscirà dal campionato a testa alta. Oddio, a dire il vero anche noi ce l'abbiamo messa tutta finora, ma oramai l'esito è scritto. Del resto, se non la butti mai dentro cosa pretendi? Infortuni a raffica, errori tattici, preparazione sbagliata, rosa indebolita e investimenti sbagliati si sono tutti concentrati in questo girone di andata per scrivere la storia sbagliata del nostro campionato.
Si chiude miseramente un ciclo. Hallfredsson, Moras, Rafael, Juanito, Jankovic, Toni, Ionita, Sala. Mandorlini prima di loro. Giocatori e tecnico che hanno dato tanto ai nostri colori, ci hanno fatto sentire importanti nel calcio che conta. Chi più, chi meno con le proprie possibilità. Il Verona precipita in B con una rapidità e una violenza incredibili. Come una malattia fulminante, un attentato terroristico o un incidente stradale. Senza potersi difendere, quasi senza rendersene conto. Ora rimangono i prossimi sei mesi di lutto e la speranza di riuscire a trovare una soluzione sportiva per una nuova rinascita. Con una rosa da rifondare, un tecnico e giocatori giusti. Una nuova scommessa, completamente nel buio.
Massimo
Colonna sonora: Imagine, nella versione straziante di Antony and the Johnsons.
Foto Francesco Grigolini / Fotoexpress