Ogni anno, di questi tempi, il mercato prende il sopravvento emotivo su tutto il resto. Ogni anno ci sono da soddisfare esigenze economiche, esigenze tecniche, esigenze di classifica ... e tutto si mescola nella frenesia delle notizie che si accavallano tra loro, tra numerose ipotesi e poche certezze. La cosa divertente, alla quale non ci abitueremo mai, è che Sogliano ci strappa via le poche convinzioni che abbiamo per proporci nomi nuovi da scoprire. Quest'anno, complici: 1) il passaggio di proprietà che si è prolungato oltre il previsto 2) gli scontri diretti a Venezia e Monza e infine 3) gli infortuni di Tengstedt e Serdar, tutte le operazioni si sono concretizzate negli ultimi giorni. Direi tra venerdì e lunedì notte. E' chiaro che ci sono stati numerosi cambi di strategia nel frattempo, ma la condizione di emergenza è una costante infallibile. Proviamo dunque a fare il punto della situazione.
DIFESA La peggiore difesa del campionato non è stata rinforzata. E' partito solo Magnani, in scadenza contrattuale e da tempo fuori dal progetto, e al suo posto è arrivato l'argentino Valentini in prestito secco dalla Fiorentina. Non escludo che, nella decisione, abbia inciso la buona tenuta del recente assetto Daniliuc – Coppola – Ghilardi che ha mostrato una certa compattezza, oltre alla ritrovata fiducia di Montipò e Bradaric che appaiono oggi più sicuri. Verificheremo presto, contro Atalanta e Milan, se le buone prestazioni di Venezia e Monza (contro però avversari nettamente inferiori) sono state solo un'illusione oppure è in corso un cambio di rotta.
Rimane al momento aperta la pista Tchatchoua che potrebbe finire in Turchia, ma c'è tempo visto che lì mercato è aperto fino al 11 febbraio, e per il quale il Verona si è già messo potenzialmente a riparo facendo arrivare il giovane Oyegoke (oltre che il redivivo Faraoni).
CENTROCAMPO Qui invece ci sono novità sostanziali. Dani Silva, mediocre riserva, va in Danimarca al Midtjylland a giocare in un campionato più adatto a lui. Idem lo sconosciuto Sishuba che torna in Francia (Rennes). Ma la perdita più grave è quella di Belahyane. Il ragazzo è esploso quest'anno mostrando una personalità e una tecnica impressionanti. Ha sostituito, senza farli troppo rimpiangere, i più esperti Duda e Serdar oscurando del tutto Dani Silva. Lo ha preso la Lazio, a titolo definitivo, con pagamento dilazionato a fine stagione.
Tenuto conto anche dell'infortunio di Serdar e della discontinuità (soprattutto caratteriale) di Duda, il centrocampo gialloblù in emergenza aveva bisogno quindi di innesti adeguati. Scopriremo presto se Niasse (che ha fatto un buon esordio contro il Monza) e Bernede, entrambi provenienti dal campionato svizzero, sono in grado di reggere il confronto.
Sulla trequarti infine, nessuna novità, possiamo sempre contare su Suslov, Kastanos e Lazovic.
ATTACCO L'infortunio di Harroui, controbilanciato dalle buone prestazioni di Sarr, hanno indotto Zanetti a schierare stabilmente 2 punte. Tuttavia, il recente ko di Tengstedt priva il reparto bel suo bomber (oltre che giocatore di maggior qualità) e creerà sicuramente qualche problema. Mosquera e Livramento si impegnano molto, ma non reggono il confronto. In sede di mercato si è vociferato sul possibile ritorno di Caprari e Borini, che a mio avviso sarebbero stati utili, ma non se ne è fatto più niente.
A completamento, il giovane Corradi e Cruz sono andati in prestito in Calabria (Catanzaro e Cosenza) a fare minuti.
Ultimo aspetto. A differenza dell'anno scorso, durante il quale Sogliano rivoluzionò la squadra ma riuscì anche a riscattare Suslov e Serdar, al momento non sono state messe in atto iniziative contrattuali legate a investimenti futuri. Se però per Montipò e Dawidowicz, in scadenza a fine stagione, c'è tempo, giocatori come Tengstedt, Sarr e Kastanos (tutti in prestito con diritto di riscatto) andrebbero valutati attentamente in quanto possono rappresentare opportunità sia per il Verona del prossimo campionato che come semplici plusvalenze. Ma sono state giornate caotiche, magari c'è tempo per trattare in seguito questi argomenti.
Complessivamente, le incognite attuali (difesa immutata, centrocampo con due innesti su quattro, attacco senza alternative) sono superiori alle certezze. C'è però l'immutata fiducia in Sogliano nelle scelte fatte e nell'assetto tattico faticosamente raggiunto da Zanetti, oltre che in una classifica che appare meno proibitiva del passato. Ma sarà il campo, come sempre, a definire tutto. Speriamo in bene.
Massimo
Colonna sonora: Eric Clapton Change the World