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HELLAS VERONA / Canone Inverso

QUALCOSA E' CAMBIATO


QUALCOSA E' CAMBIATO

Il momento esatto nel quale una società dovrebbe decidere di esonerare il proprio allenatore non è quello che fa seguito ad una serie di risultati negativi e prestazioni scadenti ma quando ha la consapevolezza che il gruppo non lo segue più. Empoli e Parma avevano dato fiducia sufficiente, ma le figuracce con la Juventus (sia nell'assenza più assoluta di azione in Coppa, che di reazione in Campionato) avevano messo tutto, di nuovo, in discussione. Per questo motivo lo scontro diretto con l'Atalanta doveva stabilire – oltretutto in pieno mercato – quanto Mandorlini fosse in grado di ricompattare lo spogliatoio. Non c'è dubbio che il successo, molto più ampio del risultato di misura, abbia dato ragione al mister. Esagerando, si potrebbe ipotizzare che questa partita è in perfetta continuità con le precedenti d'inizio anno. Personalmente invece ritengo che le umiliazioni di Torino abbiano ridimensionato la presunzione di alcuni e dato la giusta scossa all'ambiente. Grande vittoria proprio in un momento in cui il Torino punisce l'Inter a san Siro e il Cagliari di Zola recupera posizioni grazie anche agli scarti del Verona (Longo da noi mai considerato, Donsah lasciato partire troppo in fretta e perfino un Gonzalez mai visto a Verona per autorevolezza). Questo è un momento delicato della stagione. Basta un errore che si compromettono in fretta posizioni di classifica. Basta una vittoria però per recuperare fiducia e ridimensionare ogni tragedia.

Indubbiamente qualcosa è cambiato in questi giorni. Ad esempio, Saviola ha puntato i piedi e deciso di non essere ceduto, visto che il campionato italiano è comunque un passo avanti rispetto a quello greco e che deve ancora dimostrare qui il suo valore. A questo punto la società lo ha imposto in campo a Mandorlini (nessuno mi convincerà del contrario !) e lui ha ricambiato con il gol della vittoria e la netta sensazione che Toni non sia più così solo là davanti. Nico Lopez è bravino quando parte in velocità, Juanito è scaltro negli inserimenti, ma entrambi tirano poco in porta e non riescono a liberarsi in area con la stessa naturalezza (Nenè non lo considero). Saviola avrà pure sbagliato un paio di occasioni, ma è stato anche capace di pressare alto e costringere la difesa avversaria a tenere impegnato un uomo in più.

Oltre a lui, sono stati importanti il recupero di Sala (grande partita la sua, per me è un giocatore destinato ad un grande futuro) e l'arrivo di Greco (assente contro i bergamaschi ma sempre positivo quando è stato impiegato) a dare consistenza al centrocampo. Con la semplice conseguenza di esporre di meno Tachtsidis, bravo ed efficace quando le cose vanno bene ma disarmante quando la squadra è in difficoltà e per questo da lui ci si aspetterebbe sempre qualcosa di più. Persino dietro, le scelte di Benussi e Sorensen hanno contribuito a dare consistenza al reparto. In questo contesto, anche un giocatore discontinuo come Lazaros può risultare decisivo: ad Udine ha risolto la partita, contro l'Atalanta ha dato un pallone meraviglioso a Saviola che non ha sprecato.

Tenuti conto anche i recuperi di Marques, Martic e Ionita e il lancio di Valoti, Mandorlini si accorge all'improvviso di avere finalmente in panchina cambi decenti e la possibilità di orientare la squadra verso un calcio più evoluto e meno prevedibile. Il 4/3/3 va benissimo in B e Lega Pro, anzi spesso fa la differenza in queste categorie; in serie A però occorre più equilibrio che rigidità, più compattezza e improvvisazione che disciplina tattica. Lo hanno capito in fretta i cagliaritani con Zola, spero continui a rendersene conto Mandorlini.

La partita lascia pochi dubbi sulla netta superiorità gialloblu. Mandorlini ha ribadito più volte che il risultato contava più della prestazione, ma deve essere soddisfatto anche di come si è espressa la squadra. L'Atalanta sperava di ripetere l'atteggiamento che l'ha consentita di abbattere il confusionario Milan la settimana scorsa, ma si è trovata di fronte un Verona motivato e migliore tecnicamente. Nel continuo dibattito che divide dall'inizio della stagione i tifosi sul dubbio se questa sia una rosa migliore o peggiore rispetto a quella dell'anno scorso, suggerisco una terza via: quella di un gruppo disarmonico e pieno di incongruenze (vero Sogliano?), ma anche con delle potenzialità inespresse. E qualche rimpianto. Chissà cosa sarebbe potuto accadere se Obbadi e Sala non fossero mancati così a lungo e se Saviola avesse avuto più spazio? Del resto, l'anno scorso il lungo infortunio di Romulo e la cessione di Jorginho hanno sicuramente contribuito ai 10 punti di differenza tra girone di andata e quello di ritorno. Due o tre giocatori fanno la differenza.

Il calendario ora si impenna con tre sfide davvero insidiose (Palermo soprattutto, poi Torino e Genoa) prima della fine di febbraio che ci scaraventa nel periodo più difficile della stagione (Roma, Cagliari, Milan, Napoli e Lazio in rapida successione). Però ci arriviamo con 2 bei successi casalinghi e – Juventus a parte – l'efficace pareggio di Empoli. Ora bisogna vedere se, alzando il livello degli avversari, questo Verona resiste all'urto e riesce a trovare continuità. I presupposti ci sono tutti: la rosa si è allungata, c'è maggiore consapevolezza e qualcuno può rendersi finalmente conto che la Juventus è stata una sbronza collettiva. Il girone di ritorno, appena iniziato, è un'ottima occasione di riscatto.

Massimo

Colonna sonora: Brother where are you? Oscar Brown Jr.

Hellastory, 26/01/2015
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ADESSO VIENE IL BELLO


Il Verona chiude il ciclo terribile (Atalanta, Milan, Fiorentina, Juventus e Bologna) conquistando 3 punti, e non è poco. Aggiungo che, dopo la pessima gestione della gara interna contro l'Atalanta, abbiamo assistito a una squadra più compatta e messa meglio in campo. Sicuramente più dignitosa. Merito del rientro di Duda, dell'inserimento di Valentini (una spanna sopra i nostri difensori) e dell'abbandono del modulo a 2 punte che toglieva un giocatore a centrocampo, indebolendolo di fatto. Fa piacere, inoltre, vedere un gruppo che lotta e cerca di rimanere in partita fino alla fine. Questo gli ha permesso di battere la Fiorentina e di reggere dignitosamente a Milano e Torino, finché ha potuto. Fino a quando, cioè, una giocata di livello superiore ha rotto l'equilibrio.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Bologna?



H.Verona    Bologna


Bernède A.

Bradaric D.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Duda O.

Lazovic D.

Livramento D.

Montipò L.

Mosquera D.

Niasse C.

Sarr A.

Suslov T.

Tchatchoua J.

Tengstedt C.

Valentini N.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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