Se l'anno scorso l'immagine che meglio rappresentava Juric e la sua banda di ragazzacci era quella dei fantastici pirati di Black Sails,
quest'anno - abbandonata l'imprevedibilità del mare e la potenza di fuoco dei velieri avversari – abbiamo di fronte il famigerato e altrettanto adorabile gruppo dei Sons of Anarchy.
Alle onde dell'Oceano le strade di Charming (città immaginaria della California), al vascello le Harley Davidson nere, agli Spagnoli e i Francesi praticamente tutti gli altri.
Oggi il Verona ha conquistato la terra ferma e corre lungo strade sicure. Su questo non c'è alcun dubbio. La preziosa conferma di Juric e la difesa di molti giocatori importanti
(Silvestri, Gunter, Faraoni, Lazovic, Zaccagni, Veloso) danno infatti un'affidabilità di partenza che ci consente di affrontare con maggiore fiducia il campionato in corso.
Prepariamoci, e si mettano l'anima in pace Juric e i dirigenti gialloblù: tutta la stagione sarà un continuo confronto con le meraviglie della passata.
Sia in termini di prestazione, che in termini di risultati. Più volte il mister ha tentato di gettare acqua sul fuoco su quello che è appena accaduto e ha perfino recitato (giustamente) la parte dell'allenatore
non contento del mercato. E' vero, non ci sono più Amrabat, Verre, Pessina, Kumbulla e Rrahmani. Ma qualcuno di voi avrebbe scommesso solo 1 centesimo su questi giocatori lo scorso ottobre?
O erano scarti di altre squadre, o venivano da campionati sconosciuti, o erano al debutto assoluto in prima squadra. Pur essendo diversi, perché non dovremmo attenderci altrettanto da Tameze, Barak, Benassi, Lovato e Cetin?
Se la magia è nata dalle capacità di Juric di creare un equilibrio a volte perfetto, mi aspetto che il risultato possa e debba essere ripetuto. Del resto, il famoso salto di qualità di cui si parla tanto
si può fare solo partendo da una situazione finanziaria più solida e sulla capacità di creare un gruppo formato da giocatori che possono crescere e realizzarsi a Verona.
A tal proposito, sul rimpianto di Pessina, vado contro corrente. Non conosco esattamente le motivazioni per le quali l'Atalanta non abbia rinnovato il prestito,
ma non credo che il Verona meritasse di avere un giocatore così bravo e importante ancora in una soluzione temporanea. Va bene per 1 anno, non per 2.
Per questo, sono assolutamente soddisfatto dell'operato di D'Amico che è riuscito a strappare all'Inter un'opzione su Salcedo di modo da valorizzare la crescita del giocatore lasciando anche la possibilità dell'Inter
di riacquistarlo, pagandocelo però. Mi chiedo: con una squadra che ha letteralmente raddoppiato il valore patrimoniale della rosa nel corso di una sola stagione (siamo passati dai 48 a oltre i 100 milioni)
ha ancora senso dipendere dai prestiti secchi di altre società? Pessina mancherà a tutti per la sua intelligenza tattica (in pratica, copriva 3 ruoli) e per la sua lucidità sotto porta (7 reti non sono poche),
ma dobbiamo anche ricavare un beneficio economico dalla rivalutazione dei giocatori. Naturalmente il concetto va esteso a Vlahovic, se è vero che la Fiorentina non era disponibile ad aggiungere alcuna opzione
al trasferimento temporaneo, o chiunque altro. A fine stagione, il Verona ha il diritto di decidere su quali giocatori puntare in futuro trattenendo gli insostituibili.
Non possiamo più permetterci di disperdere valore a esclusivo beneficio altrui.
L' aspetto che ha focalizzato l'attenzione collettiva è stato il rinforzo dell'attacco. Lo stesso Juric, a fine agosto, ha detto che questo sarebbe stato l'obiettivo principale.
Indubbiamente Stepinski non ha convinto, Pazzini era a fine corsa e Borini non ha voluto rinnovare. Insieme però hanno fatto la miseria di 10 gol, 4 dei quali su rigore. Qualcosa andava fatto.
Ebbene, pur non comprendendo appieno il motivo per cui ci si riduce sempre all'ultimo giorno (colpa di trattative difficili o metodo di lavoro con sistemazione per reparto?) devo ammettere che è stato fatto il possibile.
Confermato Di Carmine, recuperato Salcedo, investito su Favilli e Colley che sono giovani e hanno molto da dare, il colpo Kalinic fa impressione.
Attenzione, stiamo parlando di un giocatore di spessore internazionale che però nelle ultime stagioni non è riuscito a convincere a pieno, ma Verona e Juric rappresentano per lui una grossa opportunità.
Con tutte le differenze del caso, mi sembra quasi che Setti abbia voluto ritrovare in lui quello che è stato Pazzini a fine corsa Toni. Magari, con l'auspicio di ricavare risultati ancora migliori.
I prossimi 2 campionati Kalinic sarà il nostro bomber e farà la storia del nuovo Verona.
Il Verona è cambiato molto. Tra nuovi innesti, infortuni e giovani lanciati da Juric (Colley, Lovato e Ilic) questa pausa di campionato è veramente benedetta per ridare ordine,
omogeneizzare la condizione fisica e compattare il gruppo. Contro Roma e Udinese ho visto lo spirito dello scorso campionato, meno a Parma contro un avversario con minori problemi di formazione ma più determinato.
Oggi il mister ha a disposizione una rosa più ampia dello scorso anno e diverse soluzioni. Se abbiamo perso la tecnica di Pessina, Verre e Borini, abbiamo trovato nuovi giocatori su cui fare affidamento.
C'è tutto quello che è necessario per spaventare di nuovo i nostri avversari. Accendiamo i motori ragazzi!
Massimo
Tutta la colonna sonora di Sons of Anarchy.