A differenza di molti amici tifosi che ne sentivano la necessità (addirittura, alcuni, l'urgenza) sono stato sempre piuttosto scettico sul valore aggiunto che avrebbe fornito una conferenza stampa di Presidio Investors, oltre al fatto formale e simbolico di abbinarci un volto. In primo luogo, perché abbiamo un campionato in corso e non c'è mai molto da aggiungere al di là ai risultati che vengono dal campo: quando le cose vanno bene va tutto bene, se invece le cose vanno male ci stiamo lavorando. In secondo luogo, perché ambizioni, promesse e speranze lasciano il tempo che trovano nel mondo del business. A maggior ragione se la proprietà che parla non è una persona fisica (con le sue passioni, il suo entusiasmo e il peso dei soldi che ci mette) ma un'entità e, tramite lei, un funzionario delegato a farlo col ruolo di Presidente Esecutivo. Italo Zanzi, con tono sobrio e distaccato, ha detto solo quello che poteva dire e che il suo ruolo gli consente. A tal proposito, interessante notare che, ogni volta che parla di Presidio, lo fa indicandoli come loro. Comunque, in conferenza stampa abbiamo avuto da lui solo conferme: Presidio, più che parlare fa e, da questo punto di vista, finora, ha messo in atto tutta una serie di decisioni ampiamente verificabili. In sintesi: 1) ha lasciato l'intera gestione stagionale in mano alla vecchia dirigenza – proprietà in segno di continuità 2) non ha messo soldi sul mercato invernale ritenendo (e condividendolo con Sogliano) che la classifica e il parco giocatori a disposizione sono sufficienti per salvarsi 3) se le cose dovessero andare male, ha assicurato che la società c'è. E ci mancherebbe altro ... aggiungo io 4) qualche operazione minore, per la verità, l'ha fatta sulla Primavera (in lotta con la Juventus per i playoff) e il settore femminile (in lotta per non retrocedere in serie C).

Ovviamente, ci sono stati una sfilza di è prematuro e nessun commento sui termini dell' acquisizione, l'indice di liquidità bloccato, sull'aumento di capitale e sul progetto stadio a venire. Fare queste domande, in questo momento, è come chiedere ad un bambino cosa farai da grande? Potrebbe risponderti l'astronauta o la ballerina per farti contento, ma in cuor suo vorrebbe dirti: fammi crescere prima, poi vediamo. I numeri, se ci tieni, li troverai nei documenti societari. Tanto, con una private equity tutto è rigorosamente riportato.

L'unico momento simpatico, gestito benissimo, è la chiosa sull'imbarazzante uscita di Setti di qualche giorno fa visto che si sente ancora di più un “deus ex machina” nel Verona, ora che non ci mette neppure soldi suoi. Ma la puntualizzazione sul fatto che ha un ruolo di consulente esterno e lavora per il bene dell'Hellas definisce, una volta per tutte, limiti e competenze. Della serie: se proponi cose sensate le mettiamo in atto. Poi, prenditi pure al bar i meriti che vuoi...

In merito al mercato la classifica lascia aperto oramai solo un ultimo posto nel baratro della retrocessione, dopo il crollo di Venezia e Monza. Che senso ha allora spendere se basta la miseria attuale per confrontarsi alla pari con Cagliari, Como, Parma, Empoli e Lecce? Como a parte, nessuna delle contendenti, per inciso, è riuscita a rinforzarsi. Così si spiegano le cessioni definitive di Belahyane (con pagamento a fine stagione), Dani Silva e Magnani controbilanciate dall'arrivo di due centrocampisti dalla Svizzera e una riserva della Fiorentina. Il vero investimento sul Verona Presidio lo farà insomma a luglio, a bocce ferme.

Il vero problema, a mio avviso, non sta tanto nel valore della rosa ma da come questa viene gestita. Come si giustifica questo comportamento schizofrenico alternando buone prestazioni esterne a pietosi tracolli al Bentegodi? Non sono bastati ritiri, discussioni interne, chiarimenti. Il Verona quando prende gol ... si arrende, esonda, abbandona il campo. Perché succede? Perché Zanetti ha schierato 2 punte e mezzo contro l'Atalanta mandando al macello i due poveri Niasse e Bernede, appena arrivati, contro una delle realtà meglio organizzate del nostro campionato? Perché non ha optato per una gara sporca, di rottura, con una squadra corta senza riferimenti offensivi impostata a lottare su ogni pallone? Perdere contro Gasperini ci sta, concedergli tutto no. Ma come prepara le partite questo allenatore? Sono stufo delle brutte figure che ci fa fare in casa e dei suoi piagnistei di scuse.

Adesso il calendario si complica visto che ci troveremo di fronte Milan, Fiorentina, Juventus e Bologna e pochissime possibilità di strappare risultati utili se non cambia qualcosa. Tu puoi avere tutta la fiducia sul gruppo ma devi anche renderti conto che hai la difesa più battuta del campionato composta da ventenni e giocatori retrocessi l'anno scorso con la Salernitana e il resto della rosa vale quanto lo hai pagato. Per questo, sarà opportuno verificare le reali condizioni del Verona solo a partire da metà marzo, con l'arrivo di un calendario più consono alle nostre potenzialità e il possibile recupero di Tengstedt e Serdar (più facile il primo del secondo). Ma questi sono temi più da Sogliano e Zanetti che da Zanzi. Ne frattempo, non ci resta che tener duro e sperare anche nelle disgrazie altrui.

Massimo

Colonna sonora: Going Down Slow – Eric Clapton

Nota: sul sito di Presidio Investors, in Portfolio, è stato caricato Hellas Verona FC come primo investimento del 2025.