Il diciassettesimo goal stagionale di Luca Toni passa nell'assoluta indifferenza di Cesare Prandelli. Bene, a partire da questo momento sarò tra quei tifosi della nazionale che non perderanno l'occasione di pensare Ah, se ci fosse stato Toni ... Trovo assurdo non convocare, nemmeno nella rosa allargata, il nostro bomber: se la scelta è stata dettata esclusivamente dall'età, la domanda che avrebbe dovuto porsi il CT è come mai non ci sono oggi giocatori con le sue caratteristiche tecniche? A maggior ragione, non sarebbe stata un'opportunità averlo in gruppo? Guardiamoci in giro: se è giusto offrire una chance a Cerci e Immobile, a quel punto l'Italia dovrebbe schierarli come fa il Torino, cioè uno a fianco all'altro, ma a quel punto non ci sarebbe posto per Balotelli che è invece l'unico attaccante di spessore (se ha la testa a posto). Cerci decentrato sulla fascia diventa un giocatore qualunque, Immobile seconda punta non punge con la stessa pericolosità. E poi: Rossi è un'incognita dal punto di vista fisico, fragilissimo com'è, passa da un infortunio all'altro; Gilardino non è mai stato decisivo e oramai fa goal solo in provincia; Osvaldo è l'unico ad avere fisico e in grado di colpire di testa, ma è così pieno di sé da essere scaricato da una squadra all'altra. Berardi, Zaza, El Shaarawy e Gabbiadini non valgono nulla. Cassano gioca per sé, non per la squadra. Forse ho una concezione troppo partigiana, ma credo che Toni avrebbe potuto dare molto di più sia nello spogliatoio, sia in campo nell'ultimo quarto d'ora se c'è da recuperare o tenere su la squadra o prendersi a sportellate con i difensori uruguayani e inglesi. Del resto, se in Spagna non hanno trovato un posto per Borja Valero e Llorente (magari solo perchè giocano all'estero) è perfettamente coerente tenere fuori dal mondiale l'unico centravanti italiano con esperienza internazionale ed in forma del nostro torneo.
Pazienza, ce ne faremo una ragione. Forse. Nel frattempo facciamo il tifo per Romulo che, in fase calante, è stato tenuto a riposo dal mister per permettergli di fare bella figura nella convocazione.
Riguardo la partita, troppa Fiorentina e troppo poco Hellas. Non solo in fase di possesso palla, ma anche di gioco ed occasioni create. E pensare che dietro i viola sono apparsi piuttosto vulnerabili. In pratica, ogni volta che abbiamo tirato abbiamo segnato. Una in più per l'azione del rigore. Avessimo osato di più ...
DIFESA ALLO SBANDO Il limite di questa squadra è dietro: 57 reti subite sono troppe. Siamo a livello di formazioni che lottano per non retrocedere. È la seconda volta quest'anno che prendiamo 5 goal nella stessa partita, nel girone d'andata Inter e Fiorentina si erano limitate a 4. Qualcosa non funziona. Non so se dipende da limiti tecnici o da un fatto mentale: ho visto alcune buone prestazioni difensive (a Catania e Udine, in casa con la Lazio e il Genoa), ma se prendiamo un goal perdiamo subito la testa e subiamo il tracollo. Nel girone di andata c'è stata la psicosi dei calci d'angolo, in quello di ritorno dei contropiedi e delle giocate in velocità. Poi però, quando prendi goal con l'intero reparto schierato (vedi i primi due della Fiorentina) ti accorgi che ogni gara è in bilico con questi giocatori.
Se quest'anno, a 46 punti, la situazione è comunque sopportabile, occorre assolutamente prendere provvedimenti per il futuro.
Eppure abbiamo un centrocampo composto essenzialmente da giocatori con vocazione difensiva (Romulo, Sala, Donadel, Hallfredsson, Donati), la difesa è quella meno battuta dell'anno scorso in serie B (32 goal, una miseria), la squadra in fase difensiva si copre a 5. Non basta. Se Donadel, ultimo uomo, è costretto a farsi espellere (stavolta non sbaglio ...) per evitare di mandare in porta un attaccante viola, significa che certi meccanismi non funzionano proprio.
Il problema di base, a mio avviso, è che quest'anno il Verona non è stato rinforzato dietro. Rafael a parte, i titolari dello scorso anno hanno patito molto il salto di categoria e, in ottica futura, alcuni di loro vanno messi in discussione: Cacciatore ha avuto un periodo difficile, i goal venivano tutti da lì, adesso si sta riprendendo; Agostini non convince mai a pieno e i due centrali sono lenti e spesso fuori posizione. Spiace perchè sono tutti ragazzi con i quali abbiamo vissuto momenti felici, la promozione in serie A, ma faticano terribilmente a tenere il passo degli attaccanti della serie A. Inoltre, a 30 anni hanno pochi margini di miglioramento. Si aggiunga il fatto che dietro non abbiamo cambi all'altezza: Gonzales è un pericolo costante per i compagni, Marques fa solo il compitino, Bianchetti lo abbiamo mandato in B per fare un po' di esperienza, Albertazzi soffre troppo gli esterni veloci e Pillud è stato un acquisto inutile.
Per forza di cose il Verona dell'anno prossimo dovrà essere ricostruito con il duplice obiettivo di rifondare l'assetto difensivo e, purtroppo, anche di trovare nuove alternative offensive. La difesa e l'attacco vanno ripensati: via Iturbe, non possiamo chiedere a Toni il ripetersi di una stagione simile. Come l'Udinese di Di Natale, Mandorlini dovrà trovare alternative efficaci o ne risentirà tutta la squadra.
Ecco, questo è il mio rammarico più grande per la mancata convocazione in azzurro: prossimo ai 37 anni, quello attuale è il canto del cigno (almeno a livello internazione) del nostro amato campione e meritava un'attenzione diversa. Ma forse anche di orecchie sensibili, in grado di coglierne l'essenza. La perfezione di questo campione.
Massimo
Colonna sonora: I miss you, Malia.