«Maestro, riusciremo ad uscire? Non senza difficoltà Adso!» (Il nome della rosa). Torniamo al presente. E restiamoci il più possibile, sperando che non finisca mai. Cosa c'è di più bello?
Più mi lamento di quello che poteva essere (società distante, gestione tecnica precedente, errori vari, infortuni a ripetizione) e più vengo smentito dalla tenacia di Delneri e dei gialloblu. Come dice Guglielmo da Baskerville: la sola prova dell'esistenza del diavolo, è il nostro desiderio di vederlo all'opera. Fintanto che il Verona continua a giocare in questo modo, senza timore reverenziale né complessi di inferiorità dettati dalla classifica, fintanto che in campo vedo questa rabbia e determinazione, non ho alcun diritto di scovare diavoli e inferno. I conti si faranno solo alla fine, nel rispetto di tutti.
Delneri ha conquistato il quinto risultato utile consecutivo. Lo ha fatto segnando tre gol all'Inter e sfiorando l'impresa. Questo non è mai riuscito a Mandorlini che, al massimo, ha avuto una striscia positiva di 4 partite consecutive, tre volte l'anno scorso e tre il primo di A. Certo, un solo successo è poco, quello meritatissimo contro l'Atalanta, ma fermare nel frattempo Roma e Inter (e l'Inter fuori casa non sbaglia facilmente partita) vale tantissimo. Il mister ha detto che la squadra non deve perdere punti di distacco contro Inter e Lazio, avversarie temibili, perché poi entra nella fase decisiva della stagione, quella con molti scontri diretti in casa (Sampdoria, Carpi, Frosinone). Solo nell'ultimo mese potremo guardare la classifica e verificare quanto hanno prodotto gli sforzi attuali.
In questo particolare momento conta soprattutto lo spirito del gruppo, la forza propulsiva che proviene dalla disperazione. E' come se tutte le componenti positive, mancate fino ad ora, si stiano congiungendo per raggiungere la grande impresa. Marrone e Gilberto si stanno integrando bene. Romulo sta recuperando. Rebic ed Emanuelson torneranno ad essere utili. Il ricordo di Mandorlini è ormai lontano: questo è il Verona di Toni e Pazzini che giocano sempre insieme; di Ionita, Wszolek e Gollini improponibili fino a pochi mesi fa; di una difesa che, con tutti i limiti che ha, regge dignitosamente il campo. E pensare che mancano all'appello Viviani e Souprayen, due giocatori che fanno la differenza.
Se è sbagliato continuare a vedere ovunque il diavolo, non dobbiamo neppure illuderci. Troppo presto e troppo distante è l'obiettivo. Commetteremmo, allo stesso modo, un errore gravissimo. La salvezza del Verona non passa solo attraverso la sua capacità di recuperare punti, ma anche dalla tenuta dei nostri avversari lontanissimi. In questo momento i gialloblu stanno facendo l'impossibile proprio perché hanno capito che non hanno nulla da perdere. Appena si fermeranno a pensare, anche solo un attimo per vedere a che punto sono arrivati, precipiteranno immediatamente nel vuoto. Non è questo il momento di aprire gli occhi. Lasciamoli correre senza freni, dunque. E noi dietro a loro. Un Verona così può creare problemi a chiunque. Anche perché, assicura il maestro, nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui. I danni altrui, se verranno, saranno veloci, spietati e irreparabili.
Massimo
Colonna sonora: Don't stop the music, Rihanna